Il resveratrolo è una sostanza di
natura fenolica, presente in una grande varietà di piante, soprattutto quelle a
frutti scuri (uva, frutti di bosco…). Conosciuto per le sue proprietà
antiossidanti, antinfiammatorie ed anticancro, il resveratrolo è stato a lungo
oggetto di numero ricerche che ne hanno confermato le suddette proprietà,
evidenziandone altre legate, in linea di massima, alla buona salute del sistema
cardiovascolare. Numerosi studi hanno, di fatto, sottolineato un effetto
cardioprotettivo del resveratrolo, in relazione alla sua capacità di migliorare
il metabolismo lipidico, riducendo, così, il rischio di sviluppare processi di aterogenesi
con conseguente insorgenza di infarto od ictus. E proprio per questo ulteriore
effetto benefico ritrovato, è stato attribuita al resveratrolo la capacità di
migliorare le aspettative di vita.
Il paradosso francese
Il resveratrolo è uno dei componenti
più presenti nel vino rosso, proprio perché abbondante nell’epidermide dell’uva.
È, pertanto, non difficile ricercare una certa correlazione tra gli effetti
benefici di questa sostanza e lo stato di salute in una nazione come la
Francia, che si posiziona fra i maggiori produttori e consumatori di vino. Verso la fine degli anni ’80 fu rilevato e studiato il cosiddetto ‘paradosso
francese’. Fu osservato, infatti, che, a differenza di numerosi altri Paesi oggetti
di studio, in Francia si registrava un basso tasso di mortalità per malattia
coronarica causata da elevato consumo di grassi di origine animale nella dieta.
Era un po’ come se i Francesi fossero, in qualche modo, immuni ai vari effetti
negati sulla salute che provoca una dieta iperlipidica. Una probabile
spiegazione a questo fenomeno fu ritrovata proprio nel consumo di vino rosso
che la popolazione francese annovera fra le bevande di uso comune. È ovvio,
tuttavia, che l’effetto benefico non va ritrovato proprio nel vino in quanto
tale, ma nelle sostanze presenti in esso. È, peraltro, necessario ricordare di
non abusare di alcuna sostanza alcolica per non rischiare di annullare tali
effetti benefici con quelli estremamente dannosi dell’alcool.
In medio stat virtus, la virtù sta nel
giusto mezzo!
(Fonte: pubmed)
Xu Q, Si LY[Resveratrol role in cardiovascular and metabolic health and potential mechanisms
of action] - Department of Geriatrics, Southwest Hospital, Third
Military Medical University, Shapingba District, Chongqing 400038, China - Nutr Res. 2012 Sep;32(9):648-58. doi: 10.1016/j.nutres.2012.07.002. Epub 2012 Aug 22.
(fonte immagine: web)
(fonte immagine: web)
Nozioni ed informazioni fornite in questa rubrica hanno fine esclusivamente illustrativo e non permettono di acquisire l’esperienza necessaria per il loro utilizzo. Questa rubrica, pertanto, conserva solo l’intento di diffondere la pratica delle terapie naturali, senza tentare di offrire un consulto medico o di sostituirsi all’opinione di uno specialista!
A CIASCUN PROPRIA FATICA!
Gli Autori non sono responsabili di eventuali danni conseguenti alla lettura ed utilizzo dei suoi contenuti
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Vi prego. Articoli come questo li accetto da nutrizionisti degli anni '90, non del 2013.
RispondiEliminaLa storia del resveratrolo è ormai assodato essere una sorta di bufala.
Gli effetti benefici ci sono, in vitro, ma in un bicchiere di vino o due non c'è una quantità tale da avere una concentrazione efficace a livello cellulare.
Gentile lettore/rice,
EliminaLa ringraziamo, innanzitutto, per averci letto. Ciò di cui parLa non va del tutto generalizzato. Numerosi studi e review hanno dimostrato e confermato gli effetti benefici in vitro ed in vivo, tant'è che numerose aziende farmaceutiche hanno messo in commercio formulazioni, anche "simil-statine" atte al controllo del metabolismo lipidico, nelle quali è presente proprio il resveratrolo. Chiaramente, quando si parla di particolari principi attivi presenti nell'intero fitocomplesso di alcune piante (determinate specie di piante possono contenere anche 200-300 principi attivi differenti!) non si può assolutamente pretendere di assumere le concentrazioni tali da avere un'azione farmacologica semplicemente assumendo (anche quotidianamente) quel dato alimento. E non è, di certo, nostra intenzione lasciar trapelare tale sbagliata informazione. Un esempio eclatante è quello dei famosi omega 3, abbondanti in determinate specie di pesce, ma comunque non nelle concentrazioni sufficienti ad esplicare tale azione. Pertanto, in caso di conclamate patologie cardiovascolari, è da consigliare l'assunzione opercoli di omega 3 come aggiuntiva integrazione alimentare. E nel caso del resveratrolo, poi, questo concetto è ancor più marcato dal momento che non si deve rischiare di incrementare eccessivamente il consumo di vino, cadendo così nei danni provocati dall'alcool. A tal proposito, siamo vicini al discorso della Nutraceutica.
Con la speranza di essere stato sufficientemente esplicativo e ringraziandoLa ulteriormente per averci letto, Le invio cordiali saluti a nome mio e di tutto lo Staff
G.A.