venerdì 26 luglio 2013

Saltare la colazione aumenta i fattori di rischio cardiologico

di Giuseppe Annunziata

A dimostrarlo è stato uno studio condotto da ricercatori della Harvard School of Public Healt, USA. Secondo gli scienziati, non fare colazione al mattino è un'abitudine che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari ed attacchi cardiaci più frequenti della media.

Lo studio, durato 16 anni, su un campione di 27.000 individui di sesso maschile con età compresa fra i 45 e gli 82 anni, volontari, ha evidenziato un aumento di circa il 27% del fattore di rischio cardiologico e mortalità per insufficienza coronarica fra coloro che erano soliti non concedersi il primo pasto della giornata. Va, comunque, sottolineato che in questa categoria rientravano anche fumatori, bevitori e soggetti che svolgevano scarsa attività fisica, tutti fattori che contribuiscono ad innalzare il rischio cardiologico. In ogni caso, come sostiene la dott.ssa Leah Cahill, principale autrice della ricerca: "saltare la colazione può condurre di per sé a rischi quali obesità, ipertensione, forte tasso di colesterolo e diabete che sono in grado di favorire alla lunga una crisi cardiaca".

(fonte: Ansa.it - Salute&Benessere)
(fonte immagine: web)

martedì 23 luglio 2013

Come conservare gli alimenti...

...perché una sana alimentazione è data anche da una corretta conservazione!

di Angela Arnone

Partiamo innanzitutto dalla descrizione di “Microrganismo”.
Un Microrganismo è un organismo vivente non  visibile ad occhio nudo; esso si trova in quasi tutti gli ambienti naturali e si suddivide in quattro categorie:
  • Batteri
  • Funghi o Muffe
  • Lieviti
  • Virus

Batteri VS Alimenti.
La crescita microbica potrebbe causare alterazioni dell’alimento, e ci sono vari fattori intrinseci che potrebbero favorirla, tra cui : il valore dell’attività dell’acqua, il pH, il potenziale redox, la temperatura e la consistenza.
Vari sono i microrganismi che si possono trovare negli alimenti, ad esempio: nelle uova, nel latte e nei gelati si può presentare la Salmonella, negli hamburger E. Coli, nelle fragole il Virus dell’Epatite A.
I batteri più comunemente presenti negli alimenti sono: i Coliformi Totali (gram negativi, che fermentano il lattosio a 35-37°C), i Coliformi Termotolleranti (che fermentano il lattosio a 44°C, come E. Coli, ospite intestinale umano), Enterococchi (gram positivi, resistenti ai trattamenti di bonifica degli alimenti, con habitat fondamentalmente intestinale), Clostridi Solfito-Riduttori (germi sporigeni non solo di origine fecale, le cui spore sono molto resistenti alla disinfezione e data la loro longevità sono impiegati come indicatori di contaminazione).

Conservazione degli Alimenti.La Conservazione degli alimenti è data dall’insieme delle tecniche che servono a rallentare i processi di alterazione a cui vanno incontro gli alimenti, sia per effetto del tempo che dell’ambiente (luce e calore), mantenendo inalterate le proprietà nutritive ed organolettiche. Con queste tecniche è possibile conservare gli alimenti in luoghi diversi da quelli di produzione e in stagioni diverse da quelle di raccolta. Gli alimenti possono essere conservati tramite tre metodi:
  • Fisici
  • Chimici
  • Biologici

lunedì 22 luglio 2013

Vino rosso, un calice di salute

di Giuseppe Annunziata

Oltre ad un intrinseco significato mistico e religioso (ricordiamo i miti del dio Bacco o la stessa Ultima cena di Gesù), il vino è una ricchissima fonte di proprietà benefiche che contribuiscono al mantenimento di uno stato di buona salute. Tale considerazione, tuttavia, prescinde il senso di moderazione necessario nell'assunzione del vino: se si eccede nella quantità, prevalgono gli effetti negativi dell'alcol etilico che, oltre ad annullare quelli benefici, portano a serie e non poche complicanze!

Da un punto di vista chimico, il vino risulta essere costituito da una miscela di acqua ed etanolo, in cui sono presenti polifenoli, antocianine, anidride solforosa, sali minerali (tra cui, calcio, sodio, fosforo, potassio, zinco, fluoro e magnesio) e vitamine (A, B1, B2, B3, B4, B6, K e J) che, combinati secondo le diverse varietà di vino, conferiscono qualità, caratteristiche organolettiche e tipicità del nettare degli dei!