Integratori di vitamine, integratori di sali minerali, integratori di
aminoacidi ramificati: sono solo alcuni esempi dei prodotti maggiormente
richiesti dalla popolazione italiana. Ma questa grande richiesta è correlata ad
un reale bisogno?
Il termine integrare significa propriamente “supplire a ciò che manca”;
se noi analizziamo dove si trovano queste sostanze possiamo facilmente
rispondere al quesito di partenza. Sali minerali e vitamine non si trovano
forse in frutta e verdura? Gli aminoacidi ramificati non si trovano forse nella
carne di pollo, nella bresaola, nel tonno? E allora perché, anzichè spendere
inutilmente dei soldi in prodotti dalla poi dubbia efficacia, non impariamo a
conoscere le proprietà dei cibi e sfruttare le innumerevoli risorse che la Natura ci mette a disposizione? Proprio su questo si basa la NUTRACEUTICA.
Il concetto di nutraceutica è stato introdotto nel 1989 da Stephen L.
DeFelice; egli indicava come nutraceutico un qualsiasi alimento le cui
proprietà hanno effetti benefici sul nostro organismo. Il termine, infatti, è un
portmanteau dei termini farmaceutica e nutrizione, e indica appunto quegli
alimenti-farmaci la cui assunzione è fortemente consigliata indipendentemente
dall'indice di massa corporea, quindi
che ci si trovi o meno in una condizione di sovrappeso.
Alcuni
cibi contengono numerose sostanze nutraceutiche, tanto da poter essere essi
stessi definiti tali; in altri casi invece queste sostanze possono essere
aggiunte agli alimenti in modo tale da aumentarne le proprietà benefiche, come
ad esempio l'aggiunta degli omega 3 al latte o delle vitamine ai fiocchi di
cereali.
Guardiamo alcune
delle principali sostanze nutraceutiche.