E' qualche anno
oramai che i soggetti affetti da celiachia sono sempre più in aumento. La celiachia è
una malattia autoimmune dell' intestino tenue che disturba l'assorbimento dei
nutrienti presenti negli alimenti. Infatti la celiachia è un disturbo
alimentare che rende il soggetto permanentemente intollerante al glutine, una
lipoproteina contenuta in alcuni cereali (frumento, farro, orzo, segale, kamut,
avena, spelta, malto, etc.). Il glutine, ingerito da questi soggetti,
compromette o demolisce i villi intestinali, i quali formano la mucosa dell'
intestino. Più l'
intolleranza non è adeguatamente curata e più l' intestino si danneggia; ciò
può portare ad un alto tasso di intolleranza al lattosio e l'aumento della
percentuale di comparsa di adenocarcinoma e linfoma all' intestino.
Questa
intolleranza può comparire a qualsiasi età, anche se è considerata solita dell'età pediatrica e può emergere dopo un episodio stressante, come un' infezione
intestinale. I sintomi associati sono diarrea o feci biancastre, morbide e
grasse, spesso accompagnate da gonfiore, crampi e dolori addominali.
La terapia più
adeguata è una corretta alimentazione senza glutine; talora alcuni farmaci
aiutano contro l'infiammazione intestinale, e l'integrazione di vitamine
(vitamina B12, vitamina D e vitamina K) e minerali (ferro, acido folico) può
fronteggiare la malnutrizione causata dalla celiachia.
La ricerca scientifica è in continuo lavoro, ma tuttora non è stata trovata una vera e propria cura, se non un'alimentazione che escluda i cibi contenenti glutine.
La ricerca scientifica è in continuo lavoro, ma tuttora non è stata trovata una vera e propria cura, se non un'alimentazione che escluda i cibi contenenti glutine.
Facciamo ora una
distinzione, delle classi alimentari, tra i cibi permessi e non.