Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio, funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. Il cuore è un organo cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Sopra di esso vi sono i bronchi, il timo e i grossi vasi, quali: l'aorta, le vene polmonari, le arterie polmonari e la vena cava. Internamente il cuore è diviso in quattro cavità, appaiate funzionalmente a due a due. Ogni paio di cavità è costituito da un atrio (a parete sottile) e un ventricolo (a parete più spessa) collegati tramite una valvola cardiaca. Le due paia di cavità sono separate da un setto cardiaco. Il cuore come tutti i muscoli è capace di contrarsi sfruttando l'energia prodotta dalla ossidazione di sostanze energetiche (come acidi grassi, carboidrati) in presenza di ossigeno.
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giovedì 19 settembre 2013
L’alimentazione per il benessere del cuore.
di Angela Arnone
Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio, funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. Il cuore è un organo cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Sopra di esso vi sono i bronchi, il timo e i grossi vasi, quali: l'aorta, le vene polmonari, le arterie polmonari e la vena cava. Internamente il cuore è diviso in quattro cavità, appaiate funzionalmente a due a due. Ogni paio di cavità è costituito da un atrio (a parete sottile) e un ventricolo (a parete più spessa) collegati tramite una valvola cardiaca. Le due paia di cavità sono separate da un setto cardiaco. Il cuore come tutti i muscoli è capace di contrarsi sfruttando l'energia prodotta dalla ossidazione di sostanze energetiche (come acidi grassi, carboidrati) in presenza di ossigeno.
Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio, funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. Il cuore è un organo cavo fibromuscolare di forma conica schiacciata o di tronco piramidale rovesciato. Sopra di esso vi sono i bronchi, il timo e i grossi vasi, quali: l'aorta, le vene polmonari, le arterie polmonari e la vena cava. Internamente il cuore è diviso in quattro cavità, appaiate funzionalmente a due a due. Ogni paio di cavità è costituito da un atrio (a parete sottile) e un ventricolo (a parete più spessa) collegati tramite una valvola cardiaca. Le due paia di cavità sono separate da un setto cardiaco. Il cuore come tutti i muscoli è capace di contrarsi sfruttando l'energia prodotta dalla ossidazione di sostanze energetiche (come acidi grassi, carboidrati) in presenza di ossigeno.
Dislipidemia, come abbassare i livelli di colesterolo a tavola
di Giuseppe Annunziata
Oltre ad essere un importante precursore di sali biliari, ormoni steroidei e vitamina D, il colesterolo è uno dei principali costituenti delle membrane biologiche, importantissime barriere fisiche che circondano le cellule proteggendole dall'ambiente esterno e preservandone il contenuto. Tali membrane sono strutture lipidiche, costituite da un doppio strato di fosfolipidi (altra importante classe di lipidi endogeni) tra i quali il colesterolo si interpone. Date le sue caratteristiche chimiche, il colesterolo è in grado di interagire sia con la componente lipidica delle membrane biologiche che con l'ambiente acquoso extracellulare. L'interposizione del colesterolo tra i fosfolipidi ne impedisce il compattamento rendendo, così, la membrana più fluida, quindi più capace di adattarsi ai vari movimenti cellulari, ma anche più resistente agli insulti di natura meccanica. Da qui, dunque, si evince un ruolo positivo del colesterolo che, però, è vincolato dalle concentrazioni dello stesso. Un eccesso di colesterolo, infatti, risulta essere dannoso per la cellula in quanto responsabile dell'instaurarsi di interazioni molecolari molto forti che rendono la membrana eccessivamente rigida. Questa rigidità non consente alla membrana stessa di assorbire impatti meccanici, pertanto, tende a rompersi o, quantomeno, a danneggiarsi. Accanto a questa principale conseguenza, bisogna anche ricordare l'aumentata possibilità di precipitazione del colesterolo nel citoplasma e la successiva cristallizzazione. L'accumulo di colesterolo a livello cellulare può essere conseguenza di un aumentata sintesi endogena (che si verifica in fegato, cervello e surrene), un esaurimento dei siti di scorta, un inadeguato sistema di allontanamento dalla cellula o, al contrario, un eccessiva deposizione di quello esogeno. Questa deposizione è necessaria per la maggior parte delle cellule, che non sono in grado di sintetizzare il colesterolo. I trasportatori in questione sono particolari lipoproteine chiamate HDL (High Density Lipoproteins) e LDL (Low Density Lipoproteins), meglio conosciute con il nome comune di "colesterolo buono" e "colestolo cattivo".
Oltre ad essere un importante precursore di sali biliari, ormoni steroidei e vitamina D, il colesterolo è uno dei principali costituenti delle membrane biologiche, importantissime barriere fisiche che circondano le cellule proteggendole dall'ambiente esterno e preservandone il contenuto. Tali membrane sono strutture lipidiche, costituite da un doppio strato di fosfolipidi (altra importante classe di lipidi endogeni) tra i quali il colesterolo si interpone. Date le sue caratteristiche chimiche, il colesterolo è in grado di interagire sia con la componente lipidica delle membrane biologiche che con l'ambiente acquoso extracellulare. L'interposizione del colesterolo tra i fosfolipidi ne impedisce il compattamento rendendo, così, la membrana più fluida, quindi più capace di adattarsi ai vari movimenti cellulari, ma anche più resistente agli insulti di natura meccanica. Da qui, dunque, si evince un ruolo positivo del colesterolo che, però, è vincolato dalle concentrazioni dello stesso. Un eccesso di colesterolo, infatti, risulta essere dannoso per la cellula in quanto responsabile dell'instaurarsi di interazioni molecolari molto forti che rendono la membrana eccessivamente rigida. Questa rigidità non consente alla membrana stessa di assorbire impatti meccanici, pertanto, tende a rompersi o, quantomeno, a danneggiarsi. Accanto a questa principale conseguenza, bisogna anche ricordare l'aumentata possibilità di precipitazione del colesterolo nel citoplasma e la successiva cristallizzazione. L'accumulo di colesterolo a livello cellulare può essere conseguenza di un aumentata sintesi endogena (che si verifica in fegato, cervello e surrene), un esaurimento dei siti di scorta, un inadeguato sistema di allontanamento dalla cellula o, al contrario, un eccessiva deposizione di quello esogeno. Questa deposizione è necessaria per la maggior parte delle cellule, che non sono in grado di sintetizzare il colesterolo. I trasportatori in questione sono particolari lipoproteine chiamate HDL (High Density Lipoproteins) e LDL (Low Density Lipoproteins), meglio conosciute con il nome comune di "colesterolo buono" e "colestolo cattivo".
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