L’acidosi metabolica è una
alterazione dell’equilibrio acido–base caratterizzata da riduzione della bicarbonatemia,
associata o meno ad acidemia. Essa è di frequente riscontro in clinica, in
particolare nel paziente critico e/o con insufficienza renale. In ambito
nefrologico tale condizione si può manifestare a causa di una riduzione del
filtrato glomerulare ed il conseguente accumulo progressivo di acidi fissi,
derivanti dai processi metabolici secondari all'alimentazione. L’acidosi, sia
in acuto che in cronico, è clinicamente rilevante in quanto si associa a
significative alterazioni del metabolismo cellulare, contribuendo a modificare in
senso negativo la prognosi del paziente, in termini di incremento sia della
morbilità che della mortalità. Le odierne linee guida raccomandano il
trattamento dell’acidosi con alcali allorquando la concentrazione ematica di
bicarbonato sia < 22mmol/L, in maniera da prevenire le complicanze ad essa
annessa come insulino-resistenza, malattie cardiovascolari e progressione della
malattia renale. La correzione della condizione di acidosi può essere
effettuata sia attraverso la somministrazione farmacologica di alcali o di
bicarbonato di sodio, ma anche attraverso una dieta ricca di frutta e verdura.
In aggiunta, la terapia conservativa dell’insufficienza renale cronica, che
prevede l’utilizzo di diete ipoproteiche, è stata riconosciuta come una vera e
propria terapia nutrizionale con l’obiettivo di ottenere una riduzione
dell’apporto di sale e del conseguente grado di ipertensione, dei livelli di
assunzione di fosfati, della proteinuria ed un ritardo dell’inizio del percorso
dialitico; tutto ciò attraverso un ridotto carico di cataboliti ed il
raggiungimento di un miglior controllo metabolico.
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domenica 12 marzo 2017
Una dieta fortemente ipoproteica (VLPD) riduce l’acidosi metabolica in soggetti con insufficienza renale cronica… e non solo
del Dott. Elpidio Di Mattia
Aborto e vitamina D
della Dott.ssa Gabriella De Rosa
La vitamina
D è ben nota per le sue capacità di regolare l’omeostasi di calcio e fosforo,
mantiene in salute le nostre ossa ed è benefica per cuore e sistema nervoso.
Essa è ottenuta dall’esposizione al sole o con la dieta, attraverso alimenti
come olio di fegato di merluzzo, pesci grassi, uova,
fegato, carni rosse e verdure verdi.
La carenza di vitamina D è una condizione molto
diffusa: esporre al sole almeno il viso e le braccia per 15-20 minuti al
giorno, ovviamente
con le dovute cautele, è una delle indicazioni di base degli esperti per
permettere al nostro organismo di sintetizzare
vitamina D grazie alla luce naturale.
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