“Ah! Che bello 'o ccafè! Sulo a Napule 'o ssanno fa' e nisciuno se spiega pecche' è 'na vera specialità”
Così cantava nei primi anni ’60 Domenico Modugno nella famosa “’O ccafè” rivisitata, poi, trent’anni dopo, dal poeta della canzone Fabrizio De Andrè nella sua celeberrima “Don Raffaè”.
Protagonista comune, il caffè.
Il caffè è una bevanda scura ottenuta dalla macinazione di alcuni semi di alberi tropicali del genere Coffea, appartenenti alla famiglia botanica delle Rubiaceae.
Sulla scoperta dei semi della pianta da caffè si ipotizzano diverse leggende che vedono la nascita di questa pianta (divenuta inseguito così tanto famosa in tutto il mondo) in Etiopia od in Persia. Ben presto la bevanda, ottenuta dall’infusione dei semi macinati, fece il giro del mondo, fino ad arrivare, intorno al XVI secolo in Italia, più precisamente a Venezia che fu la prima città a farne uso grazie a suoi rapporti commerciali con il Vicino Oriente.
Oggi come oggi, il caffè (che viene prodotto in Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia, Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia e India) è diventato bevanda nazionale in molti Stati. Molte persone lo consumano dopo i pasti o a colazione, proprio per la sua principale funzione eccitante, o durante le ore di pausa, dando vita alla cosiddetta “pausa-caffè” che vede, appunto, l’atto del bere il caffè come momento di aggregazione.
Come ogni cosa, però, anche il caffè ha i suoi riscontri positivi e negativi, legati ad un consumo normale o ad un abuso. Analizziamo insieme i rischi ed i benefici del caffè.
- I rischi
La caffeina, principale componente nutrizionale del caffè, induce la secrezione gastrica e biliare. Quando, però, il consumo di caffè è elevato, o addirittura eccessivo per i limiti dell’organismo dell’individuo, l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente a causa dell'elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco.
Il consumo di caffè è, dunque, controindicato se si soffre di ulcera, gastrite o reflusso gastroesofageo.
Il caffè agisce, inoltre, sul sistema cardiovascolare e nervoso, stimolandone le funzionalità, per cui è sconsigliato in soggetti che soffrono di insonnia, ipertensione o vampate di calore, dal momento che una dose eccessiva di caffeina causa tachicardia, sbalzi pressori e tremori anche nelle persone sane.
- I benefici
Come detto sopra, la caffeina svolge una funzione stimolatoria sulla secrezione gastrica e biliare, quindi facilita la digestione. Ecco perché si beve una tazzina di caffè a fine pasto.
Il caffè ha anche un effetto lipolitico sull’organismo, cioè favorisce il dimagrimento, in quanto la caffeina stimola l'utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate. Inoltre la bevanda preferita dagli italiani ha effetto anoressizzante: se assunto in dosi massicce diminuisce l'appetito.
Oltre ai benefici sopra descritti, da una ricerca condotta negli Stati Uniti è emerso che un consumo abituale di caffè riduce i rischi di contrarre diabete di tipo II.
La caffeina, infatti, secondo quanto dimostrato da alcuni test di laboratorio, manterrebbe sotto controllo il livello di glucosio in circolo nel sangue migliorando l’attività dell’insulina, l’ormone secreto dalle cellule β (beta) delle isole di Langerhans, agglomerati di cellule che si trovano nel pancreas.
Dalla medesima ricerca, svolta su un campione di 11mila donne diabetiche, è risultato, peraltro che coloro che si dichiaravano consumatrici abituali di caffè avevano il 22% di probabilità in meno di sviluppare la patologia diabetica, rispetto a quelle che non bevevano caffè.
Questa squisita bevanda, che ha assunto un’affascinante ruolo ed importanza in tutto il mondo, dunque, oltre ad essere buona e a donarci un momento di relax, se consumata correttamente, tiene anche lontano da molte malattie: ecco spiegato perché il caffè “è 'na vera specialità”
(tratto da: Living on Air Magazine di Giuseppe Annunziata)
(fonte immagini: web)
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