lunedì 8 dicembre 2014

Bilancio energetico e diete restrittive

di Andrea De Simone
Al giorno d'oggi, è sempre più diffusa la vera e propria moda delle diete fai da te, spesso utilizzate per perdere peso, pensando di eliminare i chili di troppo in maniera duratura, ma soprattutto veloce.
La questione, a mio parere, rappresenta sicuramente una situazione piuttosto pericolosa, se non si hanno le giuste conoscenze e competenze in merito.

Chi di noi non ha ascoltato discorsi tra donne, uomini, ragazzi e ragazze come: "Sai, oggi ho iniziato una nuova dieta, fatta proprio da me.. Ho deciso di eliminare tutti i carboidrati cosi da perdere peso in modo rapido" .. Mai frase fu più sbagliata!

Prima di andare a spiegare l'argomento, sono necessarie alcune premesse base riguardo il bilancio energetico, fondamento del nostro organismo nonché del nostro metabolismo.

L'energia che introduciamo ogni giorno nel nostro corpo grazie ai cibi e alla nutrizione, ci permette di compiere tutti i processi essenziali alla vita, dal parlare, correre, camminare, a fattori "più complessi" come biosintesi di macromolecole, reazioni enzimatiche, secrezione di ormoni e chi più ne ha più ne metta.
Parte dell'energia introdotta, quindi, verrà o trasformata (principalmente in lavoro, in senso lato) in calore, o conservata, come riserve energiche nella nostra struttura corporea. Principalmente queste riserve sono rappresentate in buona parte da proteine e trigliceridi, e in minima parte da glicogeno (solo l'1%).

Se organismo che si trova in una situazione di BILANCIO ENERGETICO, significa che l'energia introdotta è esattamente identica all'energia spesa. La conseguenza primaria è la non variazione del contenuto energetico del peso corporeo (in altri termini ciò che compone il nostro peso resta invariato... Tuttavia ricordo che il peso in sé per sé, seppur costante in fatto di composizione di macromolecole, può variare per contenuto d'acqua).
L'energia spesa  è intesa come energia del:
* metabolismo basale
* effetto termico
* attività fisica


Un bilancio energetico in POSITIVO, indicherà che la quantità di energia introdotta è maggiore di quella utilizzata. Pertanto, come conseguenza principale, abbiamo la variazione del peso, in fatto di contenuto energetico. In altri termini, aumenteremo le nostre riserve energetiche, ovvero deposito di grasso in primis, e proteine, nonché, in minima, parte carboidrati.

Viene da sé che un bilancio NEGATIVO invece, vorrà significare che l'energia introdotta dagli alimenti non è sufficiente ad alimentare i nostri processi vitali minimi: pena il dimagrimento corporeo, peggioramento della situazione fisica in generale, nonché compromissione del contenuto energetico del nostro organismo.

Ed è proprio quest'utlimo punto che può far intuire il brutto "circolo vizioso" delle diete restrittive, ovvero diete ipocaloriche (fondamentalmente ipoglicidiche, nonché chetogeniche nella stragrande maggioranza dei casi).
Nel caso in cui ci troviamo in un contesto di bilancio negativo, il nostro corpo riesce a sopperire utilizzando il cosiddetto sistema TAMPONE DELLE RISERVE. Infatti le riserve di grassi , proteine nonché carboidrati, verranno degradate per ottenere l'energia mancante (non introdotta a sufficienza con l'alimentazione). Nel caso in cui diete restrittive (o nei casi peggiori patologici, come digiuni prolungati) persistono per lungo tempo, si avranno seri danni al nostro organismo.

Basti pensare al fatto che NON TUTTE le nostre cellule riescono ad utilizzare gli acidi grassi come fonte principale di sostentamento. Infatti i neuroni, i globuli rossi del sangue e la midollare del rene, utilizzano solo ed esclusivamente glucosio come biomolecola nutritiva primaria. Quindi avremo una situazione simile:

  • scarse scorte glicogeniche (fisiologiche) rapidamente consumate
  • lenta degradazione delle riserve lipidiche
  • degradazione proteica del nostro organismo

E' proprio quest'ultimo punto ad essere uno dei peggiori effetti negativi a cui possiamo incombere. Di fatto, il tessuto proteico sarà degradato per sopperire alla mancanza di glucosio (non introdotto nelle diete restrittive vista la totale o quasi mancanza di carboidrati e zuccheri semplici), per alimentare le cellule del nostro sistema nervoso, reni e sangue. La gluconeogenesi sarà attivata, con conseguente produzione di glucosio a partire dalle proteine. Una vera catastrofe.

Non solo, un altro grosso problema potrebbe essere rappresentato dalla chetosi, ovvero produzione e accumulo in eccesso di corpi chetonici (acetone e affini in primis) a partire dal metabolismo degli acidi grassi, derivanti da A-CoA, i quali non riescono a proseguire nel ciclo di Krebs, dal momento che mancano i substrati principali come l'ossalacetato. Questi si riverseranno nel sangue con diversi danni a tutto il sistema... Senza contare che gli stessi A-CoA sono necessari all'attivazione degli acidi grassi stessi.

A questa pessima situazione, potremmo aggiungere anche una dieta iperlipidica oltre che ipoglicidica e iperproteica, che porta all'inevitabile perdita di peso e massa muscolare (citata in precedenza) e allo stagnamento "paradossale" dei lipidi in eccesso e di quella "pancetta" tanto odiata da tutti.

 ...Ecco la risposta alla famosa domanda: "Ma non sto mangiando nulla, perché non riesco a togliere la pancetta?".

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