Stevia, la pianta dolcificante

lunedì 29 settembre 2014

Stevia, la pianta dolcificante

La Stevia rebaudiana (volg. Stevia) è una pianta sudamericana appartenente alla famiglia botanica delle Asteraceae. Inizialmente conosciuta solo laddove autoctona, oggi si è largamente diffusa a livello mondiale grazie ai suoi principi attivi che le conferiscono l'appellativo di utile dolcificante naturale. Ovviamente la questione rimane alquanto dibattuta tra opinione pubblica e comunità scientifica, nonostante diversi studi ne confermino suddetta proprietà. Attualmente, la Food and Drug Administration (FDA) ne consente l'uso come integratore alimentare, ma non come ingrediente; dal 2010 l'Unione Europea ne ha approvato l'utilizzo come additivo. A tale proposito, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito per lo steviolo (uno dei principi attivi della Stevia) una dose massima giornaliera pari a 2 mg per peso corporeo.
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I principi attivi che conferiscono alla Stevia il suo potere edulcorante sono glicosidi dello steviolo (rebaudioside, stevioside, dulcoside). La droga presenta, inoltre, ferro, manganese, cobalto, carboidrati e vitamine.

Oltre ad avere la capacità di dolcificare, studi scientifici sottolineano la possibilità di utilizzare la Stevia in caso di diabete: i principi attivi della pianta non incidono sui valori glicemici, in quanto i glicosidi non vengono assorbiti come tali; detti glicosidi, sono in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue (attività ipoglicemizzante) grazie ad un'azione diretta sul pancreas, incrementando la produzione di insulina. Questa funzione è, però, esplicata solo quando i livelli di glucosio sono elevati evitando, così, il rischio di pericolose ipoglicemie. Va, inoltre, detto che i glicosidi presenti nella Stevia non rappresentano un substrato energetico: con valore calorico pari a ZERO, dunque, sono indicati anche nella gestione del sovrappeso.

Valori nutrizionali della Stevia (per 100 gr. di prodotto)