La ricerca dell’ipertrofia è da sempre una delle mete più desiderate degli appassionati di palestra e del mondo fitness. Tutti cerchiamo il fisico dei nostri sogni e molto spesso sbattiamo contro quello che è il desiderio di mettere su un po’ di massa in più e di far crescere quel muscolo, che proprio non ha voglia di ingrossarsi.
“Guarda quello che
grosso che è”
La classica frase che
si sente dire in palestra quando entra il fisicato. Quel “grosso” è molto
spesso quello che viene indicato come ipertrofia, cioè l’aumento di volume
delle cellule che compongono un tessuto. Con tessuto non intendo solo il
muscolo scheletrico, ma anche quello cardiaco e di qualsiasi organo in grado di
aumentare il suo volume.
Tuttavia in questo articolo vi parlerò dell’ipertrofia legata al muscolo scheletrico.
Tuttavia in questo articolo vi parlerò dell’ipertrofia legata al muscolo scheletrico.
- Ipertrofia sarcoplasmatica, dovuta all’aumento del sarcoplasma e delle strutture che lo compongono. La fibra si adatta dal punto di vista strutturale ed energetico adattandosi all’aumentata richiesta di lavoro muscolare. È tipica dei body builder e non ci sono aumenti di forza del muscolo.
- Ipertrofia miofibrillare, dovuta all’aumento delle miofibrille e delle proteine contrattili che le compongono (actina e miosina). La fibra si adatta agendo sui dispositivi che direttamente influiscono sulla produzione di forza a livello periferico. Sono responsabili quindi di un diretto aumento della forza.
L’allenamento con i
sovraccarichi porta a entrambi i tipi di ipertrofia muscolare, ma l’una può
prevalere sull’altra a seconda del tipo di lavoro. Fin qui solo concetti di
ipertrofia nel vero senso della parola e di conseguenza niente di eclatante.
Quello che vorrei fare adesso è dimenticare per un attimo il concetto di
ipertrofia come crescita del muscolo e introdurre il concetto di ipertrofia
come conseguenza di un aumento della forza e della richiesta funzionale. La
prima volta che mi sono avvicinato al concetto di ipertrofia funzionale è stato
per esperienza personale un po’ di anni fa. Mi ero posto come obbiettivo,
quello di fare 40 trazioni alla sbarra in maniera tecnica e controllata.
Raggiunto l’obbiettivo mi sono accorto come il volume del mio bicipite
bracchiale fosse aumentato nonostante non avessi mai fatto un esercizio di
isolamento per tale muscolo. Questo fatto mi ha fatto capire che l’ipertrofia
può diventare un mezzo e non un fine. Il nostro corpo risponde a leggi naturali
ben scritte in ognuno di noi e risponde anche in base all’ambiente e allo
società in cui viviamo. L’immagine del fisico perfetto è fondata su un concetto
di salute e con ipertrofia funzionale si deve intendere un correlazione diretta
tra fisico e prestazione.
Ricercando l’estetica attraverso la prestazione si asseconda la nostra natura genetica, costruendo un fisico idoneo a quello che noi vogliamo fare.
Ricercando l’estetica attraverso la prestazione si asseconda la nostra natura genetica, costruendo un fisico idoneo a quello che noi vogliamo fare.
Le ragioni per cui
ricercare questo tipo d’ipertrofia possono essere molteplici:
- Per la prestazione nel proprio sport.
- Obbiettivi personali di bellezza.
- Per la salute.
- Per sfida contro se stessi…
L’importante è far si
che la struttura sia al servizio della funzione. Di conseguenza l’allenamento
deve essere mirato ad un obbiettivo che non sia puramente estetico.
Vediamo per esempio un maratoneta, non è certo l’esempio di ipertrofia che noi tutti ci aspettiamo, però nel suo ambito ha quella giusta muscolatura per soddisfare la funzione.
Un ginnasta invece ha muscoli più voluminosi, perché l’energia che gli serve si trova in breve tempo e di conseguenza il suo corpo si adatta a quella determinata funzione.
Di conseguenza se volete ingrossare i muscoli allenatevi in contrazioni rapide e molto energetiche. Facendo ciò obbligate il corpo ad aumentare la sintesi proteica e i depositi di glicogeno.
Vediamo per esempio un maratoneta, non è certo l’esempio di ipertrofia che noi tutti ci aspettiamo, però nel suo ambito ha quella giusta muscolatura per soddisfare la funzione.
Un ginnasta invece ha muscoli più voluminosi, perché l’energia che gli serve si trova in breve tempo e di conseguenza il suo corpo si adatta a quella determinata funzione.
Di conseguenza se volete ingrossare i muscoli allenatevi in contrazioni rapide e molto energetiche. Facendo ciò obbligate il corpo ad aumentare la sintesi proteica e i depositi di glicogeno.
PRATICA PRATICA
PRATICA
Quali sono gli
esercizi per privilegiare l’ipertrofia funzionale? Ovviamente quelli multi
articolari che richiedono l’attivazione di molti più neuroni e producono
stimoli sistemici molto più intensi. Usando per lo più tali esercizi si
utilizzano le co-contrazioni che sono sinergismi tra agonisti e antagonisti del
movimento, arrivando così ad avere un allenamento che insegni al nostro corpo
non solo a sollevare il carico ma anche a controllarlo. Stimolando cosi anche
la coordinazione e risposte ormonali molto maggiori degli esercizi mono
articolari. Di conseguenza in un allenamento ipotetico si deve assolutamente
dare precedenza agli esercizi fondamentali ( multi-articoalri ) e poi rifinire
l’allenamento con uno o due mono-articoalri. In questo mondo avremo una
risposta sistemica molto grossa e un incremento maggiore della risposta
volumizzante nel distretto desiderato. Ciò non accadrebbe invece con gli
esercizi mono-articolari, che stimolerebbero la crescita di solo un muscolo,
lasciando inalterata la capacità atletica del soggetto. Infatti gli esercizi
multi-articolari accrescono anche le capacità atletiche. L’ipertrofia
funzionale è quindi la capacità del muscolo di aumentare il suo volume, non in
risposta ad un carico diretto, ma ad una esigenza funzionale di adattamento
sistemico.
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