di Giuseppe Annunziata
Con l’arrivo
della bella stagione cresce l’incontenibile desiderio di trascorrere ludiche
serate in bella compagnia, al fresco di una terrazza e, perché no, dilettandosi
con squisite portate e deliziosi manicaretti. Tutto bellissimo, ma occhio
sempre a cosa mangiamo. Non per fare il guastafeste di turno, ma il più delle
volte lo spirito conviviale fa porre, ahinoi, in secondo piano l’attenzione per
la nostra salute. Gli innumerevoli consigli a prediligere, in estate, cibi
freschi, leggeri e poco raffinati, da soli, non bastano, bisogna essere accorti
anche alle modalità di cottura. Una delle più piacevoli per il palato ma,
purtroppo, piuttosto dannosa è la tanto amata grigliata.
Vediamo perché fa
male.
Oltre a questo
tipo di problematiche, i cibi cotti alla brace aumenterebbero il rischio di
tumori a causa della produzione, in fase di cottura, di sostanze come
benzopirene ed altri idrocarburi aromatici che si depositano in quantità tali
che, su un chilo di carne alla brace, se ne trovano concentrazioni
corrispondenti a quelle contenute in 600 sigarette. Per limitare i danni è
utile pulire la brace e consumare frutta e verdura che, grazie ai loro
antiossidanti e fibre, riducono l’assimilazione di queste molecole tossiche.
Un punto a
favore, invece, viene dato alle spezie, di cui si sta definendo una potenziale
efficacia antitumorale. In particolare la curcuma è un buon antinfiammatorio; i
chiodi di garofano potenti antiossidanti; la noce moscata ha mostrato attività
antitumorale bloccando, su cavie, la crescita di tumori all'intestino, alla
pelle e ai tessuti molli; il rosmarino, ricco di carnosolo che, su test
animali, si è mostrato efficace contro il cancro della mammella e della pelle;
il carvacrolo, di cui è ricco l'origano, ha mostrato in vitro di avere effetto
contro il carcinoma prostatico.
"Il consumo
di alimenti contenenti sostanze con documentata attività antitumorale in
esperimenti su colture cellulari e animali da laboratorio – spiega Cesare
Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e dell'Unità Operativa
Complessa di Oncologia Medica presso l'Ospedale San Giovanni Moscati di
Avellino, nonché presidente dell'Associazione Italiana Oncologia Toracica (Aiot)
- deve essere considerato come un effetto positivo potenziale, perché non vi è
ad oggi la dimostrazione scientifica di efficacia e di un effetto protettivo di
queste sostanze nell'uomo". Tuttavia, "i principi attivi di molte di
tali sostanze sono oggi in fase di studio per lo sviluppo di nuovi farmaci
antitumorali"
fonte immagine: web
fonte: ansa.it
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