martedì 30 dicembre 2014

Sali minerali e alimentazione

di Giuseppe Annunziata

I minerali sono specie chimiche contenute in misura del tutto variabile all'interno di una gran parte di alimenti, soprattutto di origine vegetale. Una buona riserva è, tuttavia, presente anche nel nostro organismo, dove i minerali svolgono molteplici ruoli, in primo luogo di tipo regolatorio. In linea generale, i minerali sono importati costituenti di alcune proteine (specialmente con attività enzimatica), entrano nella composizione di ossa, denti e molti altri tessuti, regolano la pressione sanguigna, la contrazione muscolare e la trasmissione nervosa.
I minerali, a seconda del loro fabbisogno giornaliero, vengono suddivisi in:
  • macroelementi: con un fabbisogno > 100 mg/die (tra questi abbiamo: Calcio, Fosforo, Potassio, Sodio, Magnesio, Cloro, Zolfo)
  • microelementi: con un fabbisogno compreso fra 1 e 100 mg/die (tra questi abbiamo: Ferro, Zinco, Rame, Iodio)
  • oligoelementi: con un fabbisogno < 1 mg/die (tra questi abbiamo: Selenio, Cromo)
I minerali vengono assorbiti a livello intestinale, principalmente dal primo tratto dell'intestino tenue. L'assorbimento dei mirali può essere, tuttavia, influenzato negativamente dall'interazione con alcune sostanze contenute negli alimenti stessi, quali fibre, fitati, acido ossalico, tannini.
L'eliminazione dei minerali in eccesso, invece, avviene attraverso feci, urine e sudore.
Vediamo, adesso, più da vicino alcuni tra i minerali più importanti

venerdì 19 dicembre 2014

Sovrappeso e obesità, tutta colpa del gene FTO

A quanti di voi è capitato di chiedersi “Perchè certe persone possono mangiare di tutto senza ingrassare, mentre io devo stare perennemente a dieta?” Il colpevole potrebbe essere il gene FTO (Fat Mass and Obesity Associated gene), noto anche come gene dell’obesità.
La crescente attenzione nei confronti della correlazione dieta-genotipo, concetto chiave delle nutrigenomica, ha portato infatti alla scoperta di numerosi geni coinvolti nel problema del sovrappeso; tra le scoperte più importanti vi è appunto quella del gene FTO. 

Questo gene è stato scoperto nel 2007, attraverso una meta analisi condotta su 39000 individui. Analizzando i dati ottenuti si è scoperto che il 16% delle persone omozigoti per la variante genica rs993929 del gene FTO avevano in media 3 kg in più rispetto a chi non possedeva nessuna copia di questa variante. (A Common Variant in the FTO Gene Is Associated with Body Mass Index and Predisposes to Childhood and Adult Obesity, Science, April 2007).

giovedì 18 dicembre 2014

Seitan fatto in casa con crema di peperoni

di Giuseppe Annunziata

Il seitan è un alimento di origine vegetale dall'elevato contenuto proteico. Scelto come alternativa alla carne, il seitan viene prodotto dalla farina di frumento, eliminando l'amido ed estraendo il glutine.
Di seguito viene presentata una gustosa ricetta a base di seitan per variare la 'classica alimentazione'


sabato 13 dicembre 2014

Nutraceutica, ripartiamo dalla Natura

di Agnese Bettin

Integratori di vitamine, integratori di sali minerali, integratori di aminoacidi ramificati: sono solo alcuni esempi dei prodotti maggiormente richiesti dalla popolazione italiana. Ma questa grande richiesta è correlata ad un reale bisogno?
Il termine integrare significa propriamente “supplire a ciò che manca”; se noi analizziamo dove si trovano queste sostanze possiamo facilmente rispondere al quesito di partenza. Sali minerali e vitamine non si trovano forse in frutta e verdura? Gli aminoacidi ramificati non si trovano forse nella carne di pollo, nella bresaola, nel tonno? E allora perché, anzichè spendere inutilmente dei soldi in prodotti dalla poi dubbia efficacia, non impariamo a conoscere le proprietà dei cibi e sfruttare le innumerevoli risorse che la Natura ci mette a disposizione? Proprio su questo si basa la NUTRACEUTICA.
Il concetto di nutraceutica è stato introdotto nel 1989 da Stephen L. DeFelice; egli indicava come nutraceutico un qualsiasi alimento le cui proprietà hanno effetti benefici sul nostro organismo. Il termine, infatti, è un portmanteau dei termini farmaceutica e nutrizione, e indica appunto quegli alimenti-farmaci la cui assunzione è fortemente consigliata indipendentemente dall'indice di massa corporea, quindi  che ci si trovi o meno in una condizione di sovrappeso.
Alcuni cibi contengono numerose sostanze nutraceutiche, tanto da poter essere essi stessi definiti tali; in altri casi invece queste sostanze possono essere aggiunte agli alimenti in modo tale da aumentarne le proprietà benefiche, come ad esempio l'aggiunta degli omega 3 al latte o delle vitamine ai fiocchi di cereali.
Guardiamo alcune delle principali sostanze nutraceutiche.

Liquirizia, componenti e proprietà

di Giuseppe Annunziata

La Glycyrrhiza glabra, o più comunemente liquirizia, è una pianta originaria dell'Asia, abbondantemente diffusa in Italia meridionale e insulare e in tutto il bacino mediterraneo, appartenente alla famiglia botanica delle Leguminosae. La storia narra come questa pianta fosse già nota nell'antico Egitto, in Cina e Grecia, dove veniva ampiamente utilizzata per curare tosse, disturbi epatici e digestivi, intossicazioni alimentari.
In Fitoterapia, della liquirizia, vengono utilizzate esclusivamente le radici, raccolte nel loro periodo balsamico che corrisponde ai primi mesi autunnali.
I principi attivi della liquirizia possono essere raggruppati in tre grandi classi: flavonoidi, saponine, cumarine e fitosteroli. Guardiamoli più da vicino e descriviamo gli effetti benefici della liquirizia sulla salute.

lunedì 8 dicembre 2014

Bilancio energetico e diete restrittive

di Andrea De Simone
Al giorno d'oggi, è sempre più diffusa la vera e propria moda delle diete fai da te, spesso utilizzate per perdere peso, pensando di eliminare i chili di troppo in maniera duratura, ma soprattutto veloce.
La questione, a mio parere, rappresenta sicuramente una situazione piuttosto pericolosa, se non si hanno le giuste conoscenze e competenze in merito.

Chi di noi non ha ascoltato discorsi tra donne, uomini, ragazzi e ragazze come: "Sai, oggi ho iniziato una nuova dieta, fatta proprio da me.. Ho deciso di eliminare tutti i carboidrati cosi da perdere peso in modo rapido" .. Mai frase fu più sbagliata!

Prima di andare a spiegare l'argomento, sono necessarie alcune premesse base riguardo il bilancio energetico, fondamento del nostro organismo nonché del nostro metabolismo.

venerdì 5 dicembre 2014

1a Giornata di prevenzione dell'obesità: i dati raccolti


L’obesità è una condizione patologica multifattoriale, caratterizzata da un eccessivo incremento della massa corporea per accumulo di adipe, in una misura tale da determinare un’influenza negativa sullo stato di salute. Data la sua allarmante diffusione a livello mondiale, può essere considerata una vera e propria epidemia.
Dati epidemiologi forniti dagli Organismi sanitari evidenziano un preoccupante aumento di soggetti obesi nella popolazione mondiale, con interessanti picchi nei Paesi più industrializzati.
I dati relativi all’obesità in età infantile sono ancor più preoccupanti: nel 2010 sono stati circa 43 milioni i bambini sotto i 5 anni sovrappeso.
Tra le principali cause di obesità vi sono, oltre ad una tendenza genetica all’accumulo di adipe (familiarità positiva), un eccessivo introito calorico mediante l’alimentazione quotidiana ed una scarsa attività fisica; nel complesso, uno stile di vita scorretto e poco salutare.

Alla luce dei dati a disposizione relativi alla distribuzione nella popolazione di soggetti obesi, e nel rispetto dei propri fini, l’Associazione culturale per la divulgazione scientifica “SDeCA – Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione” e l’Associazione Leo Club San Giuseppe Vesuviano ‘Paolo Di Mauro’ hanno organizzato la “Prima giornata di prevenzione dell’obesità”. Lo screening si è svolto a Ottaviano (NA), il giorno 16 novembre 2014 ed è stato tenuto da un’equipe di Medici Chirurghi, Biologi Nutrizionisti, Dietisti e operatori in formazione, sotto il controllo e la supervisione della Dott.ssa Tommasina Sorrentino, Medico Chirurgo, specialista in Endocrinologia, Referente della Diabetologia aziendale per Asl Na3 Sud. 
Sono stati effettuate:
  • Misurazioni antropometriche (peso, statura, circonferenze vita e circonferenza fianchi)
  • Calcolo BMI (Indice di massa corporea)
  • Misurazione della pressione arteriosa
  • Somministrazione di un questionario sulle abitudini alimentari
  • Consigli nutrizionali

Sono stati screenati 49 soggetti di età compresa tra 7 e 84 anni, dei quali 26 maschi e 23 femmine.
Dai dati raccolti si sono evinte le seguenti considerazioni.

Prima Giornata di prevenzione dell'obesità

Una breve galleria dei momenti salienti della "Prima Giornata di prevenzione dell'obesità" tenuta a Ottaviano (NA) il 16 novembre 2014, organizzato in collaborazione con Leo Club San Giuseppe Vesuviano"Paolo Di Mauro" con lo Sponsor di ShedirPharma e il patrocinio morale del Comune di Ottaviano.
Associazione culturale per la divulgazione scientifica
"SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione"






Lo staff SDeCA

lunedì 24 novembre 2014

Seminario scientifico "Scoprendo la celiachia - soluzioni e prospettive"

Una breve galleria dei momenti salienti del nostro primo evento: Seminario scientifico "Scoprendo la celiachia - soluzioni e prospettive" 12 novembre 2014, organizzato in collaborazione con Aesef e AIC.
Associazione culturale per la divulgazione scientifica
"SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione"


ascolta il messaggio di SDeCA agli studenti universitari




Lo staff SDeCA

domenica 23 novembre 2014

Messaggio di SDeCA agli studenti universitari

Messaggio da parte del Presidente dell'Associazione culturale per la divulgazione scientifica "SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione" in occasione del Seminario Scientifico 'Scoprendo la celiachia' tenuto il giorno 12 novembre 2014 e organizzato in collaborazione con Aesef e AIC


Lo staff SDeCA

venerdì 21 novembre 2014

Torta classica senza burro e zucchero

Ricetta suggerita dalla nostra lettrice e amica Anna Cavezza

Un gustoso dolce, semplice e poco articolato, da preparare facilmente in casa per un soddisfacente "regalo di gola" o per la sana colazione dei nostri piccoli


giovedì 30 ottobre 2014

OGM, tra scienza e falsi miti

di Giuseppe Annunziata e Angela Arnone


OGM – ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI


Oggigiorno, quella degli OGM è una questione alquanto dibattuta tra opinione pubblica e comunità scientifica. A contendersi la reputazione di questi organismi sono, perlopiù, scienziati, agricoltori, organi politici, industrie alimentari. Il punto nevralgico della situazione è uno: gli OGM sono dannosi o meno alla salute umana? Certo è che gli OGM hanno portato ad una notevole riduzione del consumo di insetticidi, il cui meccanismo d’azione, basato sull’inibizione della trasmissione dell’impulso nervoso a livello della giunzione neuromuscolare, è il medesimo in insetti e vertebrati, tra cui l’Uomo. È, inoltre, da sottolineare che gli OGM usati come mangime per animali (per esempio le mucche) non determinano l’animale stesso un OGM: non viene trasferito l’organismo nel prodotto finale (per es. il latte).
L’unica specie di mais OGM di cui è autorizzato il consumo umano ed animale in tutta Europa è quella indicata dalla sigla ‘NK603’, tollerante all’azione degli erbicidi.
Attualmente, circa il 60% del mais italiano non-OGM è vietato al consumo umano a causa dell’elevato contenuto di fumonisine, micotossine derivanti dal genere di funghi Fusarium; di tali tossine è stata accertata una possibile eziologia nella genesi di tumori all’esofago e nel mancato assorbimento di acido folico.

sabato 18 ottobre 2014

Ebola: sintomi, prevenzione ed utili consigli

di Dominic Salamone

Il virus Ebola appartiene alla famiglia delle Filoviridae e fu osservato per la prima volta in Congo e nel Sud Sudan nel 1976.
Da un punto di vista strutturale, il virus appare di forma sottile e filamentosa, contenente una copia lineare della sua singola elica di RNA di senso negativo sistemata all’interno del nucleo capside di forma elicoidale. Il suo materiale genetico va incontro a mutazioni non molto rapide e contiene solo 7 geni. Sono stati isolati soltanto 5 ceppi del virus, dei quali 4 risultano essere pericolosi per l’uomo.
Il virus appare sensibile ai solventi dei lipidi, ai comuni detergenti ed è distrutto dal calore (60°C per 30 minuti) e dal pH acido, anche se può persistere a temperatura ambiente.
Vediamolo più da vicino.

lunedì 13 ottobre 2014

Succo di pompelmo per diminuire le calorie

di Giuseppe Annunziata

Il succo di pompelmo aiuta a tenere sotto controllo i livelli di glicemia e contribuirebbe a gestire l'apporto calorico di pasti ipercalorici, riducendone il quantitativo. 
A dimostrarlo è uno studio effettuato presso la University of California, pubblicato su Plos ONe. Lo studio è stato effettuato su diversi gruppi di topi alimentati con cibi ipercalorici:

  • ad uno è stato somministrato succo di pompelmo dolcificato con saccarina o glucosio;
  • ad un altro, acqua dolcificata allo stesso modo;
  • ad un terzo, acqua semplice
  • all'ultimo, una miscela di acqua e naringina, un flavone presente nel succo di pompelmo.
Di tutti, nel primo gruppo (quello a cui è stato somministrato il succo di pompelmo) si è riscontrato un calo ponderale del 18% ed un miglioramento dei livelli di glicemia, insulinemia e trigliceridemia. I topi a cui è stata, invece, somministrata la miscela di acqua e naringina (ritenuto responsabile del dimagrimento), presentavano livelli di glicemia più bassi, ma senza calo ponderale.

Fonte: ansa.it/saluteebenessere
Fonte immagine: web


lunedì 6 ottobre 2014

Obesità, un dramma in espansione

di Giuseppe Annunziata

L’obesità è una condizione patologica multifattoriale, caratterizzata da un eccessivo incremento della massa corporea per accumulo di adipe, in una misura tale da determinare un’influenza negativa sullo stato di salute.

Data la sua allarmante diffusione a livello mondiale, può essere considerata una vera e propria epidemia.

Dati epidemiologi forniti dagli Organismi sanitari evidenziano un preoccupante aumento di soggetti obesi nella popolazione mondiale, con interessanti picchi nei Paesi più industrializzati.

lunedì 29 settembre 2014

Stevia, la pianta dolcificante

di Giuseppe Annunziata

La Stevia rebaudiana (volg. Stevia) è una pianta sudamericana appartenente alla famiglia botanica delle Asteraceae. Inizialmente conosciuta solo laddove autoctona, oggi si è largamente diffusa a livello mondiale grazie ai suoi principi attivi che le conferiscono l'appellativo di utile dolcificante naturale. Ovviamente la questione rimane alquanto dibattuta tra opinione pubblica e comunità scientifica, nonostante diversi studi ne confermino suddetta proprietà. Attualmente, la Food and Drug Administration (FDA) ne consente l'uso come integratore alimentare, ma non come ingrediente; dal 2010 l'Unione Europea ne ha approvato l'utilizzo come additivo. A tale proposito, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito per lo steviolo (uno dei principi attivi della Stevia) una dose massima giornaliera pari a 2 mg per peso corporeo.
Guardiamola più nel dettaglio

lunedì 22 settembre 2014

Perché è importante una dieta ricca di fibre?

di Giuseppe Annunziata

Fino a diversi decenni fa, prima del boom economico, la dieta quotidiana dell'Italiano medio comprendeva, principalmente, alimenti poco complessi, prodotti della terra e cereali non raffinati. Con la diffusione del benessere, le abitudini alimentari sono state drasticamente mutate, e decisamente in negativo. Il consumo di frutta e verdura è stato ridotto a poche volte la settimana, i cerali integrali sono completamente spariti dalla nostra alimentazione, facendo spazio a paste bianche debitamente raffinate, e si è andato affermando il consumo, sempre più spasmodico ed incontrollato, di cibi pronti, precotti e preconfezionati. Il danno peggiore di questo insano modo di alimentarsi è, ovviamente, a carico della salute, con la comparsa delle cosiddette "patologie del benessere": diabete, obesità, sindrome metabolica, e così via.
Ma come può il consumo di fibre alimentari influire positivamente sulla nostra salute, facendo regredire lo sviluppo delle suddette patologie?

martedì 2 settembre 2014

Segnature, gli alimenti che ricordano (e curano) gli organi

di Giuseppe Annunziata

Phyllanthus niruri - volg. Spaccapietre
Prima ancora che venissero effettuate le anche più remote scoperte sulla farmacologia, agli albori della medicina, i primi medici fondavano le proprie conoscenze sulla semplice osservazione delle manifestazioni della Natura. In questo clima, nacque e si affermò quella che è passata alla storia della medicina come la Teoria delle Segnature. Si tratta di una dottrina che associa agli organi piante ed alimenti cui ricordano la forma; secondo questa teoria per ogni associazione pianta-organo, vi sarebbe un corrispondente effetto terapeutico. Per secoli, questa teoria è stata il punto di partenza per la prevenzione e la cura di numerose patologie. Un'esempio fra tutti è dato dalla pianta Phyllanthus niruri, chiamata in volgare "Spaccapietre", una piccola pianta annuale che nasce spontanea in contesti rocciosi; osservandone tale manifestazione, medici e naturalisti associarono alla pianta una capacità "di spaccare le pietre". La cosa interessante, è che successivi studi effettuati sulla pianta hanno confermato la presenza di principi attivi in grado di "distruggere" calcoli renali.
Questa stessa teoria può essere applicata anche a numerosi alimenti, la cui forma ricorda proprio quella degli organi su cui agiscono con l'attività farmacologica. Guardiamo insieme quali.

giovedì 21 agosto 2014

mercoledì 20 agosto 2014

Pennette con verdure e panna di soia

di Angela Arnone

Primo piatto fresco ed idratante, con un piccola concessione per il palato, panna da cucina vegetale per insaporire il piatto in maniera salutare.



Caponata siciliana, un'esplosione di colori, sapori... e tante fibre!

di Angela Arnone

Un piatto semplice da preparare, fresco, estivo e ad elevato contenuto di fibre vegetali, ottimo aiuto per mantenere sana la motilità intestinale.

domenica 10 agosto 2014

Caffè, pro e contro

di Andrea De Simone

La tazzina di caffè.. Elemento immancabile alla fine di ogni pasto principale di ogni italiano che si rispetti. La tradizione è antica, cosi come la bevanda in questione, essa deriva dalla macinazione di semi di un gruppo specifico di piante (angiosperme, le Rubiaceae).
Molteplici sono le varianti, quattro le principali : Robusta , Arabica, Excelsa e Liberica ..Vi sono anche delle tipologie secondarie ma comunque diffuse, come Mauritiana o Racemosa ad esempio. Ognuna di questa, darà un particolare e diverso sapore al nostro amato caffè.
I principali Paesi che hanno una grande produzione di caffè sono principalmente quelli dell' America Meridionale, Africa (soprattutto del Sud) , India e tutto il Sud Est Asiatico.

Questa pianta ha numerose proprietà benefiche, che potrebbero tranquillamente renderla un alimento con ottime caratteristiche nutrizionali rispetto a molti altri.. Tuttavia, l'eccesso di caffè, provoca la completa reversione di tutto ciò che ha di positivo, nonchè altre potenziali conseguenze negative.
Vediamo insieme quali.

TOP Ferro: Spinaci? Sciocchezze!

di Andrea De Simone

Il ferro, preziosissimo elemento per il nostro organismo, svolge numerose ed importanti funzioni. Basti pensare alla basilare respirazione cellulare, duplicazione, nonché l'importantissima produzione di emoglobina che distribuisce l'ossigeno ai nostri tessuti, permettendo letteralmente una migliore funzionalità del nostro corpo (a breve sarà pubblicato un articolo inerente alle funzioni del ferro, ed altri oligominerali).

Alla domanda piuttosto frequente "Sono carente in ferro" (per anemie, cicli mestruali ed altri fattori) si sente ancor più spesso la classica risposta "..mangia spinaci!" Mai nulla di più sbagliato. Vediamo insieme perché

giovedì 7 agosto 2014

La bioimpedenziometria per la valutazione della composizione corporea

di Giuseppe Annunziata

Tra le varie metodiche utilizzate dai nutrizionisti per la valutazione dello stato nutrizionale, una delle più precise e veloci è la bioimpedenziometria (BIA). Si tratta di un metodo non invasivo per determinare la composizione corporea, valutando la resistenza che il corpo oppone al passaggio di una corrente elettrica alternata, basse frequenze (< 5kHz) o alte frequenze (50 kHz). Ovviamente, la corrente, iniettata mediante l’applicazione di elettrodi sul dorso di mano e piede, non è dolorosa né percettibile. Tale corrente, attraversando le strutture corporee, subirà un calo di intensità, il cui segnale viene trasmesso ad un trasduttore collegato ad un computer che raccoglie i dati convertendoli in misure corporee.

mercoledì 6 agosto 2014

Longevità, salute, prestazioni fisiche e mentali e ormesi

del Dott. Emanuele Giordano

Componenti cruciali del meccanismo omeodinamico. 

Si intende per omeodinamica la capacità intrinseca dei sistemi viventi di reagire, opporsi e adattarsi a fonti esogene ed endogene di perturbazione. Queste componenti cruciali sono: 

  1. riparazione del DNA
  2. degradazione delle proteine, riparazione, sintesi proteica ottimale
  3. riduzione della velocità di fuga dei radicali liberi
  4. reazione allo stress
  5. detossificazione
  6. immunità, rimarginazione ferita e termoregolazione. 

E' stato ipotizzato che quando si espongono le cellule e gli organismi a brevi e controllati periodi di stress, in modo da incrementare l'espressione genetica deputata alla risposta allo stress e si stimolano i processi di riparazione e mantenimento, ciò che si dovrebbe poter osservare è un accresciuto effetto anti-invecchiamento (o invecchiamento sano e in salute) e un mantenimento e anche miglioramento delle performance mentali e fisiche, con effetti sulla longevità e la qualità della vita. Questo tipo di fenomeno, che dipende da piccole risposte stimolatorie a basso dosaggio di condizioni altrimenti dannose, migliorano la salute e prolungano la vita, ed è noto come "ormesi". 
Tra gli stress moderati, quelli che sono maggiormente oggetto di studi osservazionali e di indagine biochimica, metabolica e di espressione genica, quelli che ritardano l'invecchiamento e favoriscono la longevità, figurano: lo shock termico, l'irradiazione, i metalli pesanti, i pro-ossidanti, l'acetaldeide, gli alcoli, l'ipergravità, l'esercizio fisico, la restrizione calorica e le varie forme di digiuno.

fonte immagine: web

Il Dott. Emanuele Giordano si occupa di modelli matematici nelle neuroscienze



martedì 5 agosto 2014

Acetil-CoA carbossilasi, un possibile bersaglio contro l'obesità

di Giuseppe Annunziata

L'Acetil-CoA carbossilasi (o ACC) è un'enzima implicato nel metabolismo dei lipidi che catalizza la reazione di sintesi del malonil-CoA, composto con due importanti funzioni:

  1. intermedio obbligato della sintesi degli acidi grassi
  2. inibitore della carnitina palmitoiltransferasi I, fondamentale nell'ossidazione degli acidi grassi
L'ACC è presente, nel nostro organismo in due isoforme, codificate da enzimi differenti:
  • ACC1 - nel fegato e nel tessuto adiposo
  • ACC2 - nel muscolo cardiaco ed in quello scheletrico
L'ACC2 viene stimolato da elevate concentrazioni di glucosio ed insulina; la sua attività, invece, è inibita dall'esercizio fisico.
Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra l'attività di ACC2 e la perdita o acquisto di peso. I ricercatori hanno creato e fatto crescere un ceppo di topi difettivo per il gene che codifica per ACC2. Dall'osservazione di questa popolazione si è evinto come gli animali mutati, pur mantenendo un introito calorico superiore rispetto a quello dei corrispondenti selvatici, presentavano un minore accumulo di lipidi a livello dei muscoli scheletrico e cardiaco, ma anche a livello epatico e del tessuto adiposo dove, peraltro, era ancora espressa la suddetta proteina enzimatica nella isoforma 1. I topi, inoltre, non mostravano altre anomalie od alterazioni organiche, crescendo e riproducendosi in maniera del tutto normale.
Da questi dati, i ricercatori conclusero che con i ridotti livelli di malonil-CoA, dovuti alla mancata espressione di ACC2, si riduceva notevolmente l'inibizione della carnitina palmitoiltransferasi I, con conseguente aumento della beta-ossidazione e diminuzione della sintesi di acidi grassi.

Stando a questi studi, quindi, l'ACC2 si prospetta come interessante bersaglio dell'attività di futuri farmaci anti-obesità.

fonte: Campbell/Farrell - "Biochimica" - EdiSES
fonte immagine: web

lunedì 4 agosto 2014

Psicologia alimentare, quando mangiare non è più nutrirsi

di Giuseppe Annunziata

Quello che prima era un binomio quasi obbligatorio (alimentazione - nutrizione), oggi sembra sempre lontano dall'immaginario collettivo. Per dirla in soldoni, oggigiorno non ci si alimenta più per necessità, ma si tende a consumare cibi ricercati per appagare i più improbabili desideri del palato o per soddisfare i più reconditi bisogni psicologici. Network e media, poi, non aiutano di certo: tempeste di programmi televisivi culinari offrono allo spettatore succulente preparazioni che, per così dire, si lasciano mangiare con gli occhi. Il reale problema, però, risiede nell'aspetto psicologico della cosa: l'input dato al telespettatore induce ad un consumo smodato del cibo, anche quando le necessità fisiologiche non lo richiedano. Con tutta una serie di conseguenze negative che, sovente, sfociano nel drammatico: in una società come la nostra, dove negli ultimi 35 anni l'obesità è aumentata del 100% (dati dell'OMS), lanciare come messaggio il consumo di cibi raffinati e complessi, può solo peggiorare la situazione. Uno studio britannico, pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, ha evidenziato l'associazione tra alimentazione e società, sottolineando come lo stile dietetico di un individuo possa essere fortemente influenzato da quello di amici, parenti o chiunque lo circondi.

venerdì 1 agosto 2014

Celiachia, incidenza aumentata di 5 volte

di Giuseppe Annunziata

L'incidenza della celiachia è aumentata di 5 volte, principalmente nei bambini. A dichiararlo è The New Epidemiology of Celiac Disease, studio epidemiologico italiano, pubblicato su Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition, dal quale si evince come negli ultimi 25 anni l'incidenza del morbo sia aumentata con l'andamento sopracitato.Va, tuttavia, sottolineato che i dati di tali studi epidemiologici tengono conto, esclusivamente, del numero di pazienti celiaci clinicamente diagnosticati o rilevati mediante screening sierologici escludendo, invece, quelli non diagnosticati. "Il rapporto tra casi diagnosticati e non diagnosticati infatti è ancora di 1:3-1:5" precisa il Prof. Alessio Fasano, Direttore del Centro per la Ricerca sulla Celiachia (CFRC) dell'Università di Boston e membro del Dr.Schär Institute "e per questo motivo sarebbe opportuno uno screening sempre più attento dei soggetti potenzialmente a rischio. Dovrebbero essere quindi sempre testati, i parenti di primo grado di pazienti celiaci, i soggetti colpiti da altre malattie autoimmuni, le persone con sindrome dell'intestino irritabile o con una sintomatologia che potrebbe suggerire la presenza di celiachia".

Diviene, pertanto, fondamentale attuare campagne di sensibilizzazione nei riguardi di questa patologia che, per anni, può svilupparsi silente e manifestarsi improvvisamente con drammatiche conseguenze.

A tal proposito, lo Staff di "SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione" si vede impegnato in una forma di collaborazione a sostegno della "A.E.S.E.F. Associazione Europea Studenti&Friends", organizzatrice di una due giorni seminariale sul tema celiachia, che si terrà nel prossimo autunno, nell'ambito di un progetto patrocinato e finanziato dall'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Maggiori informazioni ed aggiornamenti sull'evento saranno comunicati su questo portale.

PER ULTERIORI APPROFONDIMENTI SUL MORBO CELIACO SI RIMANDA ALL'ARTICOLO DI Vincenzo Catapano "Celiachia, cosa mangiare e cosa evitare"

fote: ansa.it/saluteebenessere
fonte immagine: web



mercoledì 30 luglio 2014

Succo di ciliegie, amico del post-WO intenso

di Andrea De Simone

Che la ciliegia sia un ottimo alimento, dalle grandi proprietà nutrizionale, non è una novità.
Esso contiene flavonoidi, antociani e vitamine , soprattutto quella A e C.
Un recente studio della NorthUmbria University di Newcastle, ha testato le grandi potenzialità di questo frutto su atleti agonisti.
Gli studiosi hanno sottoposto questo test a 16 ciclisti volontari, a cui è stato somministrato succo di ciliegie secondo precise modalità:

  • le ciliegie in questione sono di una particolare tipologia, chiamata visciola (come in foto, ndr)
  • a 8/16 dei clicisti è stato dato 30ml di succo di ciliegia per due volte al giorno, per tre consecutivi
  • ai restanti 8/16, è stata somministrata una bevanda placebo con simile apporto calorico
  • i ciclisti sono stati sottoposti ad una simulazione di gara durata tre giorni appunto.
Ebbene, i risultati sono stati fenomenali. I ciclisti che hanno assunto il succo di ciliegia, hanno presentato livelli di stress metabolico nettamente inferiori a quelli che hanno bevuto la sostanza placebo. Di fatti, l'intenso sforzo muscolare, porta ad un grande stress ossidativo cellulare/muscolare, che comporta in primis grande fatica a ripetere determinati esercizi nonchè attività fisica in generale, ma soprattutto sono seriamente compromessi i fattori di recupero di un atleta, che come sappiamo sono fondamentali.
Gli studiosi attribuiscono queste benefiche proprietà,soprattutto alla presenza di antociani.


fonte immagini : Web

martedì 29 luglio 2014

Nichel: TOP TEN alimenti con la % più elevata

di Andrea De Simone

Intolleranze e allergie al nichel al giorno d'oggi sono sempre più frequenti.
E' bene comprendere che queste possono variare in maniera significativa da soggetto a soggetto, non rappresentando mai un caso uguale ad un altro. In linea di massima questo problema può essere relativo al semplice contatto, o nei casi più complessi implica intolleranza nutrizionale.
Generalmente nei primi casi basta semplicemente evitare oggetti e oggettini, gioielli, borchie, che spesso sono ricoperte da uno strato di nichel. Ma nel secondo caso, quello che più ci interessa, molteplici elementi sono letteralmente contaminati da questo elemento chimico.
Indipendentemente dal fatto di farsi prescrivere una dieta dal proprio medico/nutrizionista di fiducia a seconda della gravità della situazione, stilerò una lista dei principali cibi che contengono grandi quantità di nichel e che, di conseguenza, è preferibile evitare.
Vediamo insieme quali

lunedì 28 luglio 2014

Origano e rosmarisno contro il diabete

di Giuseppe Annunziata


Ancora un aiuto per la salute arriva dal meraviglioso mondo delle spezie. Protagonisti, questa volta, rosmarino ed origano, importanti componenti della cucina mediterranea. A fare luce sulle proprietà ipoglicemizzanti delle due spezie è stato un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Nutrizionali dell'Università dell'Illinois che le hanno battezzate equivalenti dei farmaci attualmente in uso nella terapia del diabete mellito di tipo II. In uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, i ricercatori hanno dimostrato la presenza, nelle spezie, di composti quali polifenoli e flavonoidi, in grado di inibire gli enzimi PTP1B e DPP-IV, che ricoprono un ruolo fondamentale nella secrezione dell'insulina.
Ovviamente, come spiega Elvira Gonzalez de Mejia, autrice della ricerca, non è sufficiente aggiungere le spezie alle pietanze per avere un'azione farmacologica. "Se le spezie fresche, coltivate in serra, contengono in partenza più polifenoli e flavonoidi, ciò non ha influenzato la concentrazione necessaria per inibire gli enzimi. Gli estratti secchi commerciali quindi sono risultati più efficaci, anche se sono necessari ulteriori studi per capire il ruolo di questi ingredienti nell'organismo umano". 

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fonte: ansa.it/benessere

giovedì 24 luglio 2014

Alimentazione in vacanza, come mangiare per rimanere in forma

di Giuseppe Annunziata

Quando si è in vacanza, diciamoci la verità, si è più portati a lasciarsi andare a tavola. Tra cene in compagnia, aperitivi e snack fuori orario, la dieta diventa un ricordo sempre più lontano e sbiadito. E' importante, invece, riuscire a seguire un corretto stile alimentare anche durante i giorni di vacanza, per evitare inutili sovraccarichi dell'organismo ed, al contempo, di mantenere il pesoforma senza, però, rischiare di cadere nel classico "stress da dieta". L'approccio migliore rimane quello di riuscire a gestire il proprio piano alimentare quotidiano, compatibilmente con gli impegni della giornata. Da non dimenticare, è la distribuzione delle calorie giornaliere, suddividendole in 5 pasti (colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, spuntino di metà pomeriggio, cena). Altrettanto importante è ricordarsi di mantenersi leggeri in ciascuno di questi pasti, prediligendo cibi poco raffinati e calorici, spuntini a base di frutta, yogurt o, qualche volta, gelato; evitare il più possibile, invece, di consumare cibi pronti, panini già preparati con condimenti grassi e dolci con creme.
Di solito, a causa del forte caldo, tende a calare l'appetito; in questi casi non sforzarsi di mangiare, ma consumare il pasto a seconda della volontà.
Per chi passa le vacanze in crociera od in villaggio, attenzione alle abbuffate da buffet illimitati: consumare cibi quanto più possibile sani e leggeri, ricordandosi di alzarsi da tavola con un lieve senso di appetito.
'Last but not least', come direbbero gli Inglesi, ultimo ma non meno valido, l'ormai più volte ripetuto invito a porre la giusta attenzione all'idratazione dell'organismo: bere almeno 2 litri di acqua al giorno, non troppo fredda né gasata; è possibile, saltuariamente, consumare succhi di frutta diluiti o frullati.
Le vacanze estive sono il momento in cui ci si occupa di "staccare" la cosiddetta spina, cercando un periodo di rilassamento sia mentale che fisico... ma, "occhio!" a non adagiarsi troppo che Settembre è alle porte. Buone vacanze!

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fonti: 

  • ansa.it/saluteebenessere
  • www.merendineitaliane.it.

lunedì 30 giugno 2014

Nutrizione e cancro: SI alle spezie, NO alla brace

di Giuseppe Annunziata 
Con l’arrivo della bella stagione cresce l’incontenibile desiderio di trascorrere ludiche serate in bella compagnia, al fresco di una terrazza e, perché no, dilettandosi con squisite portate e deliziosi manicaretti. Tutto bellissimo, ma occhio sempre a cosa mangiamo. Non per fare il guastafeste di turno, ma il più delle volte lo spirito conviviale fa porre, ahinoi, in secondo piano l’attenzione per la nostra salute. Gli innumerevoli consigli a prediligere, in estate, cibi freschi, leggeri e poco raffinati, da soli, non bastano, bisogna essere accorti anche alle modalità di cottura. Una delle più piacevoli per il palato ma, purtroppo, piuttosto dannosa è la tanto amata grigliata.
Vediamo perché fa male.

lunedì 23 giugno 2014

Una dieta da... campioni, cosa mangiano gli Azzurri?

di Giuseppe Annunziata

Uno degli ambiti più tipici e ricercati della nutrizione è l'alimentazione sportiva. Che si tratti di professionisti, piuttosto che di dilettanti, è sempre molto interessante conoscere quali siano gli alimenti in grado di fornirci l'energia sufficiente a compiere uno sforzo fisico nel migliore dei modi senza, però, gravare sul girovita. Molte sono le società sportive che si affidano a professionisti del settore che si occupano di elaborare diete alimentari idonee agli atleti ed al tipo di sport in questione, primo fra tutti il nostro amato calcio. Ed in questo periodo di mondiali, l'attenzione di tutta la Nazione è spostata oltreoceano dove i nostri Azzurri si battono in campo internazionale... ma come si comporteranno a tavola? Magari potrebbe passare inosservato, ma un team di esperti lavora quotidianamente per formulare la più ottimale alimentazione. Minuziosa attenzione viene posta ai "minimi particolari", dallo spuntino alle bevande, all'orario dei pasti.
Ma cosa mangiano nello specifico?

venerdì 16 maggio 2014

Curcuma longa, la spezia della salute

di Giuseppe Annunziata

Già piuttosto conosciuta nell'India di diversi millenni fa, la curcuma sta diffondendosi anche nella nostra cucina. Si tratta di una spezia di colore giallo, ottenuta dalla macinazione della radice della Curcuma longa (anche conosciuta come zafferano delle indie), una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Zingiberaceae di cui fa parte, appunto, lo zenzero che conosciamo. Le già note proprietà farmacologiche ne hanno permesso l'uso comune nella cucina mediorentale ed asiatica, accanto ad un cospicuo impiego nella medicina ayurvedica ed in quella cinese. Attualmente, è in commercio sia come spezia propriamente detta, sia in differenti formulazioni farmaceutiche per il trattamento fitoterapico.
Le proprietà officinali e le indicazioni terapeutiche, per la curcuma, annoverate dalla letteratura scientifica, sono numerose. Guardiamole più nello specifico.


mercoledì 23 aprile 2014

Il Tè verde NON brucia i grassi

di Giuseppe Annunziata

A sfatare il mito del Tè verde come ottimo alleato del pesoforma è stato un gruppo di ricercatori spagnoli, secondo i quali, tra le proprietà della bevanda ambrata più amata in Oriente, non si possa annoverare l'azione di riduzione di peso corporeo, indice di massa corporea (BMI), massa grassa e circonferenza vita e fianchi. Tale assunzione deriva da una review di alcuni studi pubblicati su PubMed tra il 2000 ed il 2013 che ha evidenziato una differenza media non statisticamente significativa nel calo ponderale, BMI e circonferenze del campione totale e dei sottogruppi analizzati.
Di certo, tale ricerca non è da intendersi sufficiente a bocciare totalmente il tè verde che, tuttavia, conserva l'importantissima proprietà di antiossidante (grazie alle catechine) che consente una costante protezione, a livello tissutale, di tutta una serie di organi ed apparati.
E', altresì, importante che queste informazioni arrivino alla conoscenza delle persone, perché si perda la cattiva convinzione che possa esistere il rimedio miracoloso per perdere peso. La vera arma per stare in salute e mantenere il peso forma è una e sola: una sana e corretta alimentazione!

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fonte:

  • http://www.dsnetwork.it/ 
  • PubMed

mercoledì 9 aprile 2014

Una vita piu lunga con i BCAA

di Vincenzo Catapano

Una componente macromolecolare indispensabile per gli esseri viventi sono le proteine; indispensabili per le molteplici funzioni, strutturali, meccaniche, di trasporto, metaboliche, etc. .
Lo scheletro proteico è formato da catene amminoacidiche.
Gli amminoacidi standard presenti nelle proteine sono 20 più 2 rari (batterici), di cui 9 sono essenziali (EAA) per il nostro organismo. Dei 9 EAA, "leucina, isoleucina e valina" formano un gruppo di amminoacidi conosciuti come amminoacidi a catena ramificata o BCAA (Branched-Chin Amino Acid).

martedì 8 aprile 2014

Forza e muscolo scheletrico, ricerchiamo qualità

a cura del Dott. Salvatore Gallo

Come sviluppo la forza?
Come devo fare per avere un muscolo ipertrofico?
Questo metodo è migliore di quello?
Perché lui fa in un modo e io in un altro?


Domande, domande e domande. Tutto il mondo dell’allenamento è da anni ormai circondato da interrogativi che spesso hanno più di una risposta e proprio per questo viene fatta molta confusione. Il mio precedente articolo ha generato un po’ di dibattiti, per il fatto che avevo portato in esame alcuni metodi ormai consolidati. In particolare mi ero soffermato su i tre tipi di forza generale, spiegando in maniera semplice come si può allenarle senza essere dei guru o appassionati di allenamento. Questo articolo, invece, andrà oltre a quello che ho scritto l’altra volta. Cercando di darvi qualche concetto che magari non avete sentito, o meglio, non avete ancora letto ( almeno lo spero).
Concentriamoci un attimo. Quanto potete migliorare in un anno il vostro carico massimale?

lunedì 7 aprile 2014

Il rimodellamento del cuore causato dall'attività fisica

a cura del Dott. Salvatore Gallo

Tutti noi quando ci alleniamo prestiamo le maggiori attenzioni ai cambiamenti più evidenti che avvengono all’interno del nostro organismo, quei cambiamenti che siamo in grado di percepire maggiormente. In questo articolo tratterò un adattamento che non siamo in grado di percepire direttamente perche avviene all’interno del nostro organismo, ma è sicuramente uno degli adattamenti più importanti e fondamentali per il miglioramento di ogni prestazione fisica.

sabato 5 aprile 2014

Il Riso integrale ha una carica in più

di Vincenzo Catapano

Le proprietà e i benefici del cibo "integrale" son ben note, il loro contenuto ricco di fibre, vitamine, minerali e nutrienti vari, rendono questi alimenti molto vantaggiosi per il nostro metabolismo.
Un esempio è il riso, alla base della nostra alimentazione, ma perchè il riso bianco e non il riso integrale?

La lavorazione del riso bianco ne determina l' asportazione di germe e crusca, causando la perdita di buona parte di vitamine, minerali, fibre e nutrienti; al contrario, il riso integrale contiene tutti i nutrienti sottratti al riso bianco, proficui al nostro organismo.

martedì 1 aprile 2014

Ipertrofia funzionale

a cura del Dott. Salvatore Gallo

La ricerca dell’ipertrofia è da sempre una delle mete più desiderate degli appassionati di palestra e del mondo fitness. Tutti cerchiamo il fisico dei nostri sogni e molto spesso sbattiamo contro quello che è il desiderio di mettere su un po’ di massa in più e di far crescere quel muscolo, che proprio non ha voglia di ingrossarsi.
“Guarda quello che grosso che è”
La classica frase che si sente dire in palestra quando entra il fisicato. Quel “grosso” è molto spesso quello che viene indicato come ipertrofia, cioè l’aumento di volume delle cellule che compongono un tessuto. Con tessuto non intendo solo il muscolo scheletrico, ma anche quello cardiaco e di qualsiasi organo in grado di aumentare il suo volume.
Tuttavia in questo articolo vi parlerò dell’ipertrofia legata al muscolo scheletrico. 

lunedì 31 marzo 2014

I segreti per iniziare a perdere peso

a cura del Dott. Salvatore Gallo

Negli ultimi anni è aumentato molto l’interesse per migliorare l’aspetto fisico e per mantenere una buona salute fisica e corporea. Camminando per strada, se ci fate caso, si può notare una duplice realtà: da un lato, si vedono persone molto magre, che fanno di tutto per mantenersi in linea, sottoponendosi ad un severo regime alimentare pur di non ingrassare, dall’altro lato invece, si notano persone in sovrappeso o addirittura obese, che possono essere considerate delle “buone forchette”, che rinuncerebbero a tutto, ma non al cibo. Entrambe le condizioni, se portate avanti in modo eccessivo, possono risultare deleterie per la persona stessa, in quanto sottopongono l’organismo ad enormi scompensi.
Purtroppo, come spesso accade, è difficile trovare la giusta via di mezzo nelle cose, allora in queste poche righe mi piacerebbe darvi dei giusti consigli, per mantenere lo stato di forma fisica, per prevenire il guadagno di peso e per iniziare a perdere peso in modo corretto, rilevando l’importanza che assume l’esercizio fisico in questa dimensione.

sabato 29 marzo 2014

Errori comuni in sala attrezzi

a cura del Dott. Salvatore Gallo

Il lavoro in sala pesi è fatto di grandi sfide, di miti da sfatare, di errori diffusi che si protraggono nel tempo. Vediamone alcuni e proviamo a superarli
Il primo giorno di palestra dopo l’iscrizione è sempre molto difficile far capire al nuovo arrivato che non vale la pena distruggersi per allenarsi e che un allenamento soft di inserimento è molto più utile di un workout che porterà ad atroci dolori. Il pensiero comune è che se il giorno dopo non si è muscolarmente distrutti, significa che non ci si è allenati abbastanza. La cosa migliore è iniziare in modo soft per poi incrementare carico, tempo di allenamento e numero di sedute settimanali. I dolori del giorno dopo sono lacerazioni muscolari, molto pericolose e propedeutiche ad infortuni!
Gli sbagli più frequenti

mercoledì 26 marzo 2014

Perdere peso con il profumo della frutta


di Vincenzo Catapano
Che al giorno d' oggi la ricerca scientifica sia sempre attiva non è una novità.
Essa effettua studi sui più svariati argomenti, una delle più recenti riguarda l' alimentazione, nello specifico gli "odori del cibo".
La notizia arriva dal sito ANSA che tratta uno studio, pubblicato sul journal APPETITE, fatto da ricercatori dell' Université de Bourgogne, in Francia, secondo il quale sentire gli odori favorirebbe la selezione del cibo.
L' analisi francese consiste nello studio dello abitudini alimentari di centocinquanta persone tra i 18 e i 50 anni, le quali hanno effettuato scelte alimentari migliori dopo la permanenza di 15 minuti in una camera in cui era stato spruzzato uno spray alla pera.
Secondo l' indagine fatta, il profumo della frutta aiuta nella scelta di cibi più salutari (soprattutto frutta e dessert); di conseguenza, rappresenta uno stimolo verso una corretta alimentazione e un aiuto per la perdita di peso in eccesso.

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fonte:  www.ansa.it