giovedì 19 gennaio 2017

Ogni fibra fa il suo mestiere

del Dott. Elpidio Di Mattia



Nel 1953 Hipsley conia il termine fibre alimentari ma la prima definizione di tali composti avvenne nel 1972 ad opera di Trowell, che le descrisse come " quella porzione di alimento derivante dalla parete cellulare delle piante, la quale è scarsamente digerita dagli esseri umani". In realtà questa definizione non rappresenta una mera descrizione bensì più un concetto fisiologico. Negli anni successivi molti studiosi e commissioni internazionali si sono imbattuti nella definizione della fibra alimentare fino a quando nel 2000 l'American Association of Cereal Chemists in un report definisce in maniera completa le fibre alimentari come " la parte restante di quella edibile delle piante, analoga per composizione chimica ai carboidrati, che è resistente alla digestione e all'assorbimento nel piccolo intestino dell'uomo con una completa o parziale fermentazione nel grosso intestino. Essa include polisaccaridi, oligosaccaridi, lignina e altre sostanze annesse alla pianta. Inoltre, promuove effetti benefici fisiologici esercitando una o più azioni sia sull'alvo che sull'attenuazione dei livelli di colesterolo ematico  e/o della glicemia.