tag:blogger.com,1999:blog-33040309853499534192024-03-05T15:02:53.505+01:00SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta AlimentazioneAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.comBlogger196125tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-46375588920088903482018-07-21T09:27:00.001+02:002018-07-21T09:27:57.387+02:00Dieta chetogenica e sporta cura del Dott. Ciro Pane<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.5pt;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp0Lw5ioEmffYhyphenhyphentNfgPJ6LzSIjGD5gqDtAF-yinM86m85kVM1Slxm4CVVN5YLBEmi0fKawa0hdWHGJoYLoJ5GADsmS2-3hApxUvQ6LLj-mAX0hKR8fa6K7tTiOMCPKTANgYPF8W0UlRA/s1600/giornale-los-angeles-times-66384253+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" data-original-height="537" data-original-width="788" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp0Lw5ioEmffYhyphenhyphentNfgPJ6LzSIjGD5gqDtAF-yinM86m85kVM1Slxm4CVVN5YLBEmi0fKawa0hdWHGJoYLoJ5GADsmS2-3hApxUvQ6LLj-mAX0hKR8fa6K7tTiOMCPKTANgYPF8W0UlRA/s320/giornale-los-angeles-times-66384253+%25282%2529.jpg" width="320" /></a><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"></span></div>
<div style="text-align: left;">
In
questo periodo parlando di <b>basket</b> e di <b>NBA</b> non si può non parlare di <b>LeBron
James</b>. Oggi racconteremo tutta la verità e cosa si nasconde dietro al passaggio
di LeBron ai <b>Los Angeles Lakers</b>. Voci “affidabili” ci hanno rivelato che il
problema principale di <b>Cleveland</b> per LeBron, oltre a <b>J.R. Smith</b>, era
l’<b>alimentazione</b>. </div>
<span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
Facendo un salto nel passato, precisamente nel 2014, ricordiamo il precedente
trasferimento di <b>The King</b> che lasciava <b>Miami </b>per tornare a giocare nei
<b>Cleveland Cavaliers</b>. Il <b>cestista </b>durante l’estate di quell’anno aveva mostrato
una forma fisica di gran lunga migliorata rispetto agli anni precedenti, il
segreto era il duro <b>regime alimentare</b> cui si era sottoposto durante
l’<i>off-season</i>. Il suo fisico risultò a dir poco perfetto, con una <b>muscolatura</b>
priva di grasso. </div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
Quindi è possibile che a Cleveland abbiano obbligato LeBron a un’alimentazione
sgradita? </div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
In realtà non era gradita dal suo nutrizionista, che tra l’altro viene pagato
1.5 milioni di dollari all’anno. Partendo dall’esempio dei risultati
eccezionali riscontrati da James, proviamo a conoscere meglio cos’è una <b>dieta
chetogenica </b>e quali vantaggi può portare se utilizzata associata allo <b>sport</b>. Il
duro regime seguito da LeBron nella <i>off-season</i> 2014 è stato rivelato proprio
dall’<b>atleta</b> essere una dieta di questo tipo, durante la quale per 67 giorni si
è alimentato puntando soprattutto su <b>carne, pesce, frutta e verdura</b>,
utilizzando cibi poco raffinati e cucinati senza aggiunta di zuccheri e derivati.</div>
</span><a name='more'></a><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
La <b>dieta chetogenica</b> è una strategia nutrizionale, che potrebbe
essere definita una <b>terapia</b> in quanto funziona nell’immediato, ma sottopone
l’organismo a uno <b>stress</b> continuo quindi se ne sconsiglia l’uso prolungato; si basa sulla <b>riduzione dei carboidrati</b> per spingere il nostro organismo a
produrre autonomamente <b>glucosio</b> e ad aumentare il <b>consumo energetico </b>dei <b>grassi</b>
contenuti nei depositi. </div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Le <b><i>caratteristiche</i></b>
della chetogenica prevedono un <b>deficit calorico</b>, una bassa quantità percentuale
di <b>carboidrati</b>, un alto contenuto percentuale di <b>proteine</b>, ma che risulteranno
di media quantità se calcolate in grammi, e infine un alto contenuto
percentuale e assoluto di <b>lipidi</b>. In genere il quantitativo di carboidrati sarà
del <b>10%</b> dell’energia totale, tradotto in un quantitativo generico di <b>50-60 g</b> di
carboidrati, organizzati idealmente in tre porzioni da <b>20 g </b>ciascuna.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
L’utilizzo di queste quantità di carboidrati, anche se variabili da persona a
persona, sono necessarie per l’insorgenza di una condizione di <b>chetosi</b>, con la
produzione di <b>corpi chetonici sopra i 1 mmol/l.</b> Tale condizione e l’adattamento
allo stato di chetosi può migliorare la <b>sensibilità insulinica</b>, il <b>recupero
post-allenamento</b>, <b>preservare la massa magra</b> e <b>diminuire l’accumulo di acido
lattico</b>.</div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Un
lavoro molto importante in merito a questo <b>trattamento nutrizionale</b> negli
ultimi 10 anni è stato riportato da <b><i>Volek</i>
e <i>Phinney</i></b>. I due ricercatori hanno
scoperto che <b>diete a basso contenuto di carboidrati</b> possono essere considerate
<b>anti-infiammatorie</b> in quanto producono un <b>minor stress ossidativo</b> durante
l’<b>esercizio fisico</b> e un recupero tra le <b>sessioni di allenamento</b> più rapido.
Inoltre ritengono che un <b>adattamento fisiologico</b> ai pochi carboidrati permetta
una maggiore dipendenza dal <b>grasso corporeo</b> e quindi <b>minor dipendenza del
glicogeno</b> e <b>ricarica di carboidrati durante e dopo l’esercizio fisico</b>. Infine è stato valutato anche un
miglioramento in <b>allenamenti di resistenza</b> e un <b>miglioramento della
composizione corporea</b>.</div>
</span><span style="color: #1d2129;"><div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"> </span></div>
<o:p><div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">La letteratura scientifica è alquanto scarna circa la dieta
chetogenica rapportata alla <b>performance atletica</b>. In uno studio, <i><b>Phinney</b></i> e i suoi collaboratori fecero
seguire una dieta chetogenica a <b>ciclisti allenati</b> per un periodo di 5
settimane. </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Il
test di resistenza ad esaurimento al <b>cicloergometro</b> venne eseguito sia al
termine della prima settimana di <b>dieta eucalorica</b> che alla fine della quarta
settimana di <b>dieta chetogenica</b>. Il test di resistenza al cicloergometro venne
eseguito al <b>65% del VO2max</b>. La <b>media di tempo continuo</b> di esercizio al
cicloergometro fino all'esaurimento al 65% del VO2max fu di <b>147 minuti</b> al termine
della dieta eucalorica e di <b>151 minuti</b> al termine della dieta chetogenica. E' da
notare che durante la seconda prova venne misurato un <b>quoziente respiratorio di
0.72,</b> indicando un uso preferenziale dei grassi a scopo energetico. Questo
lavoro storico suggerisce quindi come una <b>dieta chetogenica possa aumentare il
tempo di esaurimento durante una prestazione di endurance</b>. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Ma per avere questi
effetti è necessario prendere in considerazione diversi effetti: </span></div>
<div style="text-align: left;">
<ol>
<li>il tempo
consentito per il cheto adattamento cioè deve trascorrere un certo periodo e
2-4 settimane, tra inizio del regime alimentare ed adattamenti fisiologici </li>
<li>l'uso d'integratori elettrolitici necessario data l'esclusione di alcuni
alimenti (3/5 grammi di sodio/giorno e 2/3 grammi di potassio/giorno) </li>
<li>la
quantità di proteine assunte che deve essere adeguata e tra 1.2 e 1.7 grammi di
proteine per kg di peso corporeo.</li>
</ol>
</div>
</o:p></span><span style="background-color: white; color: #1d2129;"><div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7W_q6kIdr73-epWajQ0mKEuyLLY2kPtZsaI9_R1_-WrUIg7TNEyNO2zStL9yeFZ1Iq0rVQZTgkjGcBa3mEM2nHTODDXUypvj4F695FVWmjs15Gq7SX9e4oSdCXTFnaJEdSwytFib7v1I/s1600/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="274" data-original-width="342" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7W_q6kIdr73-epWajQ0mKEuyLLY2kPtZsaI9_R1_-WrUIg7TNEyNO2zStL9yeFZ1Iq0rVQZTgkjGcBa3mEM2nHTODDXUypvj4F695FVWmjs15Gq7SX9e4oSdCXTFnaJEdSwytFib7v1I/s320/Immagine.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
In
una ricerca del 2010 condotta da <i>V<b>olek</b></i><b>,
<i>Quann</i> e <i>Forsythe</i></b>, fu condotto il seguente esperimento. <b>Uomini sovrappeso</b>
furono casualmente assegnati ad uno dei <b>4 regimi previsti </b>(come illustrato nel
grafico) per 12 settimane.</div>
</span><ul>
<li style="text-align: left;"><b>Dieta Low-fat</b> = < 25% di grassi nella dieta </li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: left;"><b>Dieta Low-carb </b>= < 50 grammi di carboidrati al giorno</li>
</ul>
<span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
I gruppi che si allenavano erano sottoposti a <b>sessioni alternate di allenamenti
da 45 minuti per 3-4 volte alla settimana</b> con differente intensità (molto
intensi, moderati, leggeri) alternando <b>allenamenti di resistenza a esercizi con
i pesi</b>.</div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
Il gruppo che seguiva una dieta chetogenica registrò una maggiore perdita di
grasso ed una più grande diminuzione dei <b>livelli di insulina</b> ed in particolare
la <b>riduzione di massa grassa</b> più importante fu registrata nel gruppo che
seguiva la dieta chetogenica e che si allenava con sessioni di resistenza. Il
caso più eclatante fu di un signore che in 12 settimane perse <b>13.5 kg di massa
grassa</b> e guadagnò <b>5 kg di massa magra</b>.</div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
</div>
</span><span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><div style="text-align: left;">
È forse possibile che James non voglia tornare a Cleveland per
la quantità enorme di pasta e pane propinata da Smith invece che per timore di
Golden State? </div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: center;">Inoltre pare che anche Carmelo Anthony, entusiasta sostenitore
della chetogenica, abbia come meta Los Angeles. Si prospetta per caso un futuro
da capitale della dieta chetogenica per la città degli angeli?</span></div>
<div style="text-align: left;">
<b><i>Fonte: </i>web</b></div>
</span><br />
<br />
<br />
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.5pt;">
<span style="color: #1d2129; mso-bidi-font-size: 10.5pt;"><i>Fonte immagine:</i> web</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-65896457453341027982018-04-01T14:31:00.000+02:002018-04-01T14:31:11.683+02:00Caffè e psoriasi: quale relazione esiste?A cura della Redazione<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLLMTq_UqFkx8yNSuHRRxLzd618f1NIhITWu6MfRpjfpveOPsaT4jGmchzlNkaPAy8H9V4Wnb7UB2tFuEV6qKUxZfKsJnG-RdIV589ObAzST1v7AobV3jHSCz2aaImMRHinnCCVhZM9Kg/s1600/caffe-e-psoriasi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="590" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLLMTq_UqFkx8yNSuHRRxLzd618f1NIhITWu6MfRpjfpveOPsaT4jGmchzlNkaPAy8H9V4Wnb7UB2tFuEV6qKUxZfKsJnG-RdIV589ObAzST1v7AobV3jHSCz2aaImMRHinnCCVhZM9Kg/s200/caffe-e-psoriasi.jpg" width="200" /></a></div>
Il caffè è senza dubbio una delle bevande più consumate al mondo. Di recente la ricerca scientifica si è ampiamente spesa nel dimostrare le proprietà benefiche del consumo regolare di questo <i>oro nero. </i>Tra queste emergono azioni anti-diabete, anti-obesità, anti-infiammatorie e anti-ossidanti.<br />
<b>Ma quale relazione intercorre tra il consumo di caffè e la psoriasi?</b><br />
<br />
<a name='more'></a>Un team di ricercatori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha di recente fatto luce su questa relazione, con uno studio cross-sectional caso-controllo condotto su un campione di 221 soggetti psoriatici e pubblicato sulla rivista internazionale <i>Archives of Toxicology</i>. I ricercatori hanno analizzato il consumo di caffè di tali soggetti, correlandolo con l'indice PASI (Psoriasis Area and Severity Index), utilizzato nella pratica clinica per determinare il grado di severità della patologia.<br />
Dopo un'attenta analisi statistica, è stato dimostrato che i consumatori di caffè presentavano un più basso PASI, rispetto a coloro i quali non consumavano caffè. In aggiunta, tra i consumatori di caffè è stato riscontrato un indice PASI più basso in chi consumava 3 tazze di caffè al giorno, mentre il più alto PASI è stato riscontrato nei consumatori di più di 4 tazze al giorno.<br />
Stando a queste osservazioni, dunque, il consumo moderato di caffè si associa a un minore severità clinica della psoriasi.<br />
<br />
<div class="cit" style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, clean, sans-serif; font-size: 0.8465em; line-height: 1.45em;">
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-GB"><a href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29594327" target="_blank">Barrea L,Muscogiuri G, Di Somma C, Annunziata G, Megna M, Falco A, Balato A, Colao A,Savastano S. Coffee consumption,metabolic syndrome and clinical severity of psoriasis: good or bad stuff? Arch Toxicol. 2018 Mar 28. doi:10.1007/s00204-018-2193-0. [Epub ahead of print]</a><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, clean, sans-serif; font-size: 0.923em;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, clean, sans-serif; font-size: 0.923em;">
Fonte immagine: web</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-15534888068013494312017-09-17T10:40:00.000+02:002017-09-17T10:40:30.544+02:00Birra, potrebbe aiutare a regolare i livelli di glicemiaA cura della Redazione<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbSVEmqIUYJU3t44X3tS0shsmLSCRnrwCydiOSi7GAcJL8KF7OXwajBGwObNaVCCSg4VysDCLbDR9Qh93hMDGS8IWsN98jkqaw2YYT5T8MWCCSw6VItzpz0gT2sL198zEgi7Ok5gqNSOc/s1600/scienza-birra-e-diabete.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbSVEmqIUYJU3t44X3tS0shsmLSCRnrwCydiOSi7GAcJL8KF7OXwajBGwObNaVCCSg4VysDCLbDR9Qh93hMDGS8IWsN98jkqaw2YYT5T8MWCCSw6VItzpz0gT2sL198zEgi7Ok5gqNSOc/s1600/scienza-birra-e-diabete.jpg" /></a></div>
Bionda, rossa o scura... doppio o triplo malto, la <b>birra</b> è, senza dubbio, una delle bevande più amate e consumate al <b>mondo</b>. L'invito a consumarne un <b>boccale</b> in pieno regime di convivialità, infatti, si sostituisce graditamente al veloce <b>caffè</b> per una serata tra <b>amici</b>, piuttosto che per una chiacchierata tra <b>colleghi</b>.<br />
Da non pochi anni, l'amata <b>bionda</b> sembra aver conquistato anche l'interesse della <b>ricerca scientifica</b>, che si è mossa nella direzione di elucidarne le <b>proprietà</b> o, quantomeno, gli <b>effetti</b> sulla <b>salute umana</b>.<br />
A differenza delle altre <b>bevande alcoliche</b>, la birra contiene un quantitativo di <b>alcol</b> relativamente più basso, il ché ne permette il perfetto inserimento nelle <b>raccomandazioni </b>relative all'assunzione moderata di alcol. Numerosi <b>studi</b> hanno dimostrato come tale <b>assunzione moderata</b>, ai pasti, riduce il <b>rischio di malattie cardiovascolari</b>, tanto da essere inserito tra le raccomandazioni di una <b>sana e corretta alimentazione</b>, nel pieno rispetto dello <b>stile nutrizionale mediterraneo</b>.<br />
<br />
<a name='more'></a>Come per il <b>vino</b>, tuttavia, la ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato come gli <b>effetti benefici </b>della <b>birra </b>non derivino esclusivamente dalla presenza di <b>alcol</b> (che, per esempio, determina un aumento del <b>colesterolo HDL</b>, quello "buono"), ma anche dalla <b>componente "non alcolica"</b>. Nella <b>birra,</b> tale componente è rappresentata dalle <b>sostanze bioattive</b> derivate dal <b>luppolo</b>, la magica <b>pianta</b> che, aggiunta al <b>mosto di orzo e malto</b>, conferisce alla <b>birra</b> il classico sapore amaro.<br />
Secondo un <a href="http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/10408398.2017.1378168" target="_blank">articolo recentemente pubblicato sulla rivista Critical Reviews in Food Science and Nutrition da parte di un team di ricercatori dell'Unità di Endocrinologia dell'AO Federico II di Napoli e del Dipartimento di Farmacia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II</a>, proprio questa caratteristica <b>amaricante</b> del <b>luppolo</b> potrebbe essere responsabile di un'altra importante proprietà benefica della <b>birra</b>, la<b> regolazione dei livelli di glicemia</b>.<br />
<br />
<<Il sapore amaro della <b>birra</b>>> <i>illustra il Dott. Giuseppe Annunziata, uno degli autori dell'articolo</i> <<è dato dalla presenza di particolari <b>composti</b>, definiti appunto <b>sostanze amare</b>. Chimicamente si tratta di molecole <b>polifenoliche</b> che, una volta ingerite, stimolerebbero degli <b>specifici recettori</b> (TAS2R) a livello <b>intestinale</b>; questa stimolazione porta al rilascio di <b>enterormoni (detti anche incretine), tra cui il GLP-1</b>, che stimolano il rilascio di <b>insulina</b>.>><br />
<br />
Una <b>ricerca</b> innovativa, dunque, che potrebbe essere utile per chi soffre di <b>alterazioni del metabolismo glucidico</b>?<br />
<br />
<<In realtà>> <i>spiega il Dott. Annunziata <<</i> il nostro articolo è una <b>revisione</b> della <b>letteratura scientifica</b>, atta a supportare la nostra <b>ipotesi</b> che la <b>birra </b>possa essere in grado di regolare l'<b>omeostasi glicemica</b>. Numerosi <b>studi</b>, infatti, hanno dimostrato il consumo moderato di <b>birra </b>determini una riduzione di alcuni <b>marcatori biologici </b>dell'<b>omeostasi glicemica</b> e come <b>sostanze amare</b> di varia natura siano in grado di <b>interagire</b> con questi <b>recettori del gusto a livello intestinale</b>, scatenando il <b>meccanismo</b> sopra descritto. La cosa interessante è che nel mondo molti <b>ricercatori</b> hanno intuito che la <b>birra</b> possa avere un effetto quantomeno "<b>euglicemizzate</b>", ma il vero <b>meccanismo </b>non è ancora chiaro. La nostra <b>ipotesi</b> spiegherebbe un <b>approccio</b> del tutto <b>innovativo</b> alla spiegazione di tale <b>effetto</b>. Ovviamente, prima di poter affermare con esattezza che la <b>birra</b> regoli la <b>glicemia</b> agendo sul rilascio di <b>incretine</b>, è necessario che vengano condotti <b>studi clinici</b>, opportunamente formulati e controllati. Con questo <b>articolo</b> abbiamo dimostrato la <b>plausibilità biologica </b>della nostra ipotesi che, se sarà confermata, rappresenterà senza dubbio una <b>visione rivoluzionaria negli approcci nutrizionale e nutraceutico alla gestione dei dell'omeostasi del glucosio</b>.>><br />
<br />
Ma perché proprio la <b>birra</b> e non un <b>estratto di luppolo</b>?<br />
<br />
<<Durante il processo di <b>birrificazione</b>>> <i>aggiunge Annunziata </i><<si assiste a una modifica della struttura chimica delle sostanze amare del <b>luppolo</b>, che le rendono più attive <b>biologicamente</b>. Bisogna ricordare, inoltre, che nella <b>birra</b> sono presenti modesti livelli di <b>vitamine e sali minerali</b>, oltre a una grande quantità di <b>acqua</b>. Questa caratteristica <b>composizione</b> fa della <b>birra</b> un armonioso contenitore di <b>sostanze bioattive</b>.>><br />
<br />
Gli Autori, chiaramente, non intendono <b>incoraggiare</b> il consumo di <b>birra</b> o di altre bevande alcoliche, ricordando gli <b>effetti dannosi </b>dell'<b>eccessivo consumo di alcol</b>. E' bene ricordare, inoltre, come il <b>consumo di alcol</b>, sebbene moderato, <b>non può prescindere</b> dall'adozione di uno <b>stile di vita sano</b>, caratterizzato da una <b>corretta alimentazione e la pratica di esercizio fisico</b>.<br />
<br />
<h4 style="text-align: center;">
<a href="http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/10408398.2017.1378168" target="_blank">Barrea Luigi, Annunziata Giuseppe, Muscogiuri Giovanna, Arnone Angela, Tenore Gian Carlo, Colao Annamaria, Savastano Silvia. Could hop-derived bitter compounds improve glucose homeostasis by stimulating the secretion of GLP-1? Crit Rev Food Sci Nutr. 2017 Sep 14</a></h4>
<div>
<br /></div>
<div>
Fonte immagine: web</div>
<br />
<h2 style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, clean, sans-serif; line-height: 1.25em; margin: 0.5em 0px;">
<span style="font-size: x-small; font-weight: normal;"><br /></span></h2>
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-20795181769106137562017-05-08T11:07:00.000+02:002017-05-08T11:07:40.309+02:00Celiachia e bimbi: in arrivo un test per la diagnosidella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfmcIMi7QfY3P2ija5vbJyx3ABpe02sfGOFc3HWWVRIO672JEK86d5fd9L6wec9qxcYua0cnD9ZK2ALbEASck2Bs7FEXjQ2UFCnmv-Q7FwNHlsGW0knlZP4MhwPWDRU_95xhsoX5bVi9I/s1600/celiachia-nei-bambini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfmcIMi7QfY3P2ija5vbJyx3ABpe02sfGOFc3HWWVRIO672JEK86d5fd9L6wec9qxcYua0cnD9ZK2ALbEASck2Bs7FEXjQ2UFCnmv-Q7FwNHlsGW0knlZP4MhwPWDRU_95xhsoX5bVi9I/s200/celiachia-nei-bambini.jpg" width="199" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">La malattia celiaca o<span class="apple-converted-space"> </span><strong><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">celiachia</span></strong><span class="apple-converted-space"> </span>è un'</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">intolleranza permanente
al glutine, un complesso di sostanze azotate che si
trova in alcuni cereali, come<span class="apple-converted-space"> </span>avena,<span class="apple-converted-space"> </span>frumento,<span class="apple-converted-space"> </span>farro,<span class="apple-converted-space"> </span>kamut,<span class="apple-converted-space"> </span>orzo,<span class="apple-converted-space"> </span>segale,<span class="apple-converted-space"> </span>spelta<span class="apple-converted-space"> </span>e<span class="apple-converted-space"> </span>triticale. </span>La diagnosi per la celiachia
comprende la ricerca di specifici anticorpi e esami invasivi quali la
gastroscopia. Quest'ultima può essere motivo di disagio per la maggior parte
dei pazienti, per questo il mondo scientifico è sempre alla ricerca di
possibili alternative, meno invasive, specialmente per i più piccini. </div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
</div>
<a name='more'></a>A
conferma di ciò è stato ideato all’Università
di Granada il prototipo di un test facile, rapido da eseguire anche nello studio del pediatra di
base ( circa 10 minuti per effettuarlo) ed economico (il costo è di 10-12 euro)
per diagnosticare la celiachia con una sola goccia di sangue dal dito e se
l’esito dovesse essere positivo, cioè se il bimbo dovesse essere la celiachia, l’apparecchio
rivelatore rivelerà una striscia rosa. Il test potrebbe essere utile al fine di
escludere senza dubbio che vi sia la malattia, senza così dover sottoporre il
bambino a esami più complessi.<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
La celiachia è una malattia che può manifestarsi con sintomi intestinali
anche gravi, manifestazioni cutanee e mal di testa. Tuttavia in alcuni bambini
può presentarsi in modo totalmente
asintomatico e quindi i piccoli potrebbero sfuggire alla diagnosi. Da
qui l’idea di mettere a punto un test rapido che necessiti di una sola goccia di sangue presa da un dito del
bimbo per verificare la presenza della malattia. <o:p></o:p></div>
<span style="line-height: 115%;">Il piccolo apparecchio rivelatore cerca nel sangue
gli anticorpi specifici della malattia. Sperimentato per ora su 198 bimbi di
2-4 anni, il test è risultato molto accurato, specie nell’escludere la
celiachia per cui se il risultato è negativo, le possibilità che il bimbo abbia
invece la malattia sono praticamente nulle. In futuro esame potrebbe essere
messo a disposizione degli studi dei medici e dei pediatri di base per
diagnosticare con certezza e il prima possibile tutti i potenziali malati di
celiachia, effettuando il test anche su coloro per i quali vi è un minimo
sospetto di malattia, così da poter escludere senza dubbio i casi negativi
evitando esami più complessi e costosi.</span><br />
<span style="line-height: 115%;"><br /></span>
<span style="line-height: 115%;">Fonte immagine: web</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-82268948852793295022017-04-24T12:58:00.002+02:002017-04-24T12:58:26.974+02:00Pigrizia? Più ci si ferma, più manca la voglia di muoversi!della <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a><div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #555555; font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKmq1kYLwEWJHO_scj_3Jytwi8rgglId3oxSGG1AH4WWMKyAXKK8IGaJvt49ToJvTEQrROMTKyGIf3EQ4reJyZtMuXWYhMvnYSXvA11LSqyedLLINHRXLsLUyEdhOosadMCqpjpu1oMI/s1600/Immagine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKmq1kYLwEWJHO_scj_3Jytwi8rgglId3oxSGG1AH4WWMKyAXKK8IGaJvt49ToJvTEQrROMTKyGIf3EQ4reJyZtMuXWYhMvnYSXvA11LSqyedLLINHRXLsLUyEdhOosadMCqpjpu1oMI/s1600/Immagine.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 115%;">Un buon proposito per
il nuovo anno? L'iscrizione in palestra! Ma in molti casi, dopo
l’entusiasmo iniziale, si finisce per abbandonare o addirittura non iniziare.
Una delle ragioni per le quali continuare a insistere nell’attività fisica è
così difficile potrebbe risiedere nel fatto che l’inattività è come un circolo
vizioso: più si è inattivi più diminuisce il desiderio di muoversi e il peso in
eccesso accumulato magari durante le feste c’entra solo fino a un certo punto,
contano di più alcuni meccanismi interni al cervello. E’ quanto emerge da una
ricerca del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases,
parte dei National Institutes of Health americani, pubblicata su Cell Metabolism.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a>In questa ricerca, alcuni topi sono stati
divisi in due gruppi: uno nutrito con una dieta standard, l’altro con una dieta
ricca di grassi per 18 settimane. A partire dalla seconda settimana, i topi che
avevano seguito una dieta non sana sono aumentati di peso e dalla quarta
settimana hanno iniziato a muoversi ancora di meno e più lentamente. I roditori
avevano hanno iniziato a muoversi meno già prima di mettere su la maggior parte
del peso in eccesso e questo ha suggerito che i chili in più non erano responsabili
del mancato movimento. Da qui allora l’ipotesi di possibili disfunzioni a
livello cerebrale nel sistema della dopamina, collegata ad esempio al piacere e
alla felicità. Approfondendo, gli studiosi hanno così verificato che nei topi con peso in eccesso e inattivi vi
era effettivamente deficit di un recettore della dopamina noto come D2.
“Ci sono probabilmente altri fattori coinvolti, ma il deficit di D2 è
sufficiente a spiegare la mancanza di attività”, spiega Danielle Friend, prima autrice dello
studio.<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 115%;">L’adozione di uno stile di vita attivo è
essenziale nella nostra vita: riduce le probabilità di ammalarsi di patologie
cronico-degenerative come il diabete mellito, l’obesità, l’osteoporosi e le
cardiopatie; riduce quindi le probabilità di morte! L'OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità) consiglia almeno 30 minuti al giorno di attività
moderata per un totale di almeno 150 minuti a settimana. Per attività fisica,
però, non si intende necessariamente la pratica di uno sport o di faticosi
allenamenti bensì anche semplici movimenti che fanno parte della vita
quotidiana (es: passeggiare, andare in bicicletta, salire le scale e fare
lavori domestici) purché siano costanti e ripetuti. Non sono necessarie quindi
lunghe e estenuanti sedute in palestra per potersi definire attivi, ma è
necessario muoversi, camminare a passo svelto, parcheggiare lontano dal luogo
di arrivo, non rimanere seduti per più di 30 minuti, andare a piedi a scuola,
preferire videogiochi d'azione in cui ci si muove ecc... L'attività fisica è un
vero e proprio farmaco per la nostra salute, assumiamolo!<span style="color: #4d4d4d;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 115%;">fonte immagine: web</span></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-62769686067862795752017-03-12T12:13:00.001+01:002017-03-12T12:13:25.707+01:00Una dieta fortemente ipoproteica (VLPD) riduce l’acidosi metabolica in soggetti con insufficienza renale cronica… e non solodel <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-elpidio-di-mattia.html" target="_blank">Dott. Elpidio Di Mattia</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOeQPFQBjfC-6sFceSQ2F1_PL-9AUuHbV0Na-tLI6-Tki9uRa_nK5CWUs962nhg3lq4dID0D_2o8xYZrPONFQqaG293mXAIFdChJMo6m573JS18761fH51pYv0mTAYucjXLdRt0Sls95E/s1600/rene.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOeQPFQBjfC-6sFceSQ2F1_PL-9AUuHbV0Na-tLI6-Tki9uRa_nK5CWUs962nhg3lq4dID0D_2o8xYZrPONFQqaG293mXAIFdChJMo6m573JS18761fH51pYv0mTAYucjXLdRt0Sls95E/s400/rene.JPG" width="388" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’acidosi metabolica è una
alterazione dell’equilibrio acido–base caratterizzata da riduzione della bicarbonatemia,
associata o meno ad acidemia. Essa è di frequente riscontro in clinica, in
particolare nel paziente critico e/o con insufficienza renale. In ambito
nefrologico tale condizione si può manifestare a causa di una riduzione del
filtrato glomerulare ed il conseguente accumulo progressivo di acidi fissi,
derivanti dai processi metabolici secondari all'alimentazione. L’acidosi, sia
in acuto che in cronico, è clinicamente rilevante in quanto si associa a
significative alterazioni del metabolismo cellulare, contribuendo a modificare in
senso negativo la prognosi del paziente, in termini di incremento sia della
morbilità che della mortalità. Le odierne linee guida raccomandano il
trattamento dell’acidosi con alcali allorquando la concentrazione ematica di
bicarbonato sia < 22mmol/L, in maniera da prevenire le complicanze ad essa
annessa come insulino-resistenza, malattie cardiovascolari e progressione della
malattia renale. La correzione della condizione di acidosi può essere
effettuata sia attraverso la somministrazione farmacologica di alcali o di
bicarbonato di sodio, ma anche attraverso una dieta ricca di frutta e verdura.
In aggiunta, la terapia conservativa dell’insufficienza renale cronica, che
prevede l’utilizzo di diete ipoproteiche, è stata riconosciuta come una vera e
propria terapia nutrizionale con l’obiettivo di ottenere una riduzione
dell’apporto di sale e del conseguente grado di ipertensione, dei livelli di
assunzione di fosfati, della proteinuria ed un ritardo dell’inizio del percorso
dialitico; tutto ciò attraverso un ridotto carico di cataboliti ed il
raggiungimento di un miglior controllo metabolico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a>Il lavoro preso in
analisi è uno studio caso-controllo in cui sono stati reclutati 146 pazienti non
diabetici con insufficienza renale cronica. Questi ultimi, successivamente,
sono stati suddivisi in maniera randomizzata in 54 casi, i quali seguivano una
dieta fortemente ipoproteica (VLPD) e 92 controlli, che effettuavano una dieta
di controllo; entrambi i gruppi assumevano bicarbonato per os. La durata del
follow-up è stata di 12 mesi con un controllo intermedio posto a 6 mesi. La
dieta fortemente ipoproteica consisteva in una dieta vegetariana, ad alta
densità calorica con un contenuto proteico di 0.3-0.4 g/kg/die supplementata
con aminoacidi essenziali e chetoacidi. Le principali differenze tra la VLPD e
la dieta del gruppo di controllo risiedevano nel quantitativo proteico e nella
qualità delle proteine, nel contenuto di sale e di fosforo (Tabella 1).<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi319lib4TWGFetFpxm4fiyPbhGbXVwWPUCNETRgI-J6_qEYnMj9U6u8iNN_bvT79HYnnVdjcYbG04wFqm0a-nkMqlMxe2JwE7kjkcuD5pJpxbr1gbLCs1KH86zmGpW_jAW7f76YbCmec/s1600/tabella+1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi319lib4TWGFetFpxm4fiyPbhGbXVwWPUCNETRgI-J6_qEYnMj9U6u8iNN_bvT79HYnnVdjcYbG04wFqm0a-nkMqlMxe2JwE7kjkcuD5pJpxbr1gbLCs1KH86zmGpW_jAW7f76YbCmec/s640/tabella+1.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div align="center" class="MsoCaption">
<span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">Tabella </span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-begin'></span><span
style='mso-spacerun:yes'> </span>SEQ Tabella \* ARABIC <span style='mso-element:
field-separator'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">1</span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-end'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">: Composizione bromatologica delle
diete<o:p></o:p></span></div>
<!--EndFragment--></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Ogni 6 mesi i
partecipanti allo studio effettuavano i test ematici e delle urine. Particolare
attenzione veniva posta alla corretta raccolta delle urine delle 24 ore, la
quale era mostrata in maniera dettagliata a tutti i pazienti. L’intake proteico
giornaliero è stato valutato con la formula di Maroni et al. e non attraverso i
classici metodi di indagine dietetica. Dunque la stima dell’intake proteico
giornaliero veniva effettuata con l’ausilio dalla seguente formula: (6.25 x
azoto ureico urinario mg/die) + (0.031 x peso corporeo in kg) + proteine
urinarie g/die, usando l’urea urinaria delle 24 ore. Sono stati calcolati anche
il PRAL (potential renal acid load) e il NEAP (net endogenous acid production),
entrambi inversamente correlati con i livelli di bicarbonato sierico e che
titolano il carico acido non volatile derivante dall’alimentazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Al baseline i due
gruppi non mostravano differenze significative ad eccezione del peso corporeo,
che era più basso nel gruppo VLPD rispetto ai controlli (71.6 ± 13.1 vs 77.8 ±
14.2 kg; p<0.0001), della creatinina urinaria (69.8 ± 29.1 in VLPD vs 99 ±
32.7 µmol/die nel gruppo controllo; p < 0.0001) [spiegabile dalla differenza
di peso] e della funzione renale residua (26 ± 12 mL/min nel gruppo VLPD vs 39
± 14 mL/min nel gruppo di controllo; p < 0.0001). <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I pazienti sottoposti a
dieta VLPD a 6 e a 12 mesi di follow-up hanno mostrato una riduzione
significativa della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica, dell’urea
plasmatica, della calcemia, della fosfatemia, della sodiuria, della potassiuria
e della fosfaturia rispetto al gruppo di controllo (Tabella 2). Anche se a 6
mesi la potassiemia era più alta nel gruppo VLPD rispetto a quello di
controllo, ciò non si è mostrato a 12 mesi; fenomeno molto probabilmente legato
alla correzione dell’acidosi metabolica. La dose di bicarbonato totale
somministrato nella prima metà del follow-up era di 11.919 ± 297 mmol nel
gruppo controllo e 6.426 ± 224 mmol nel gruppo VLPD, mentre a 12 mesi si
mostrava un aumento ulteriore per il gruppo di controllo ed una riduzione
ulteriore della dose di bicarbonato nel gruppo a dieta fortemente ipoproteica
(Figura 1). Inoltre nel gruppo VLPD l’indice NEAP si è ridotto
significativamente del 53% a 6 mesi e del 67% dopo 12 mesi; lo stesso è
accaduto per il PRAL che si è ridotto del 120% e del 138%, rispettivamente a 6
e a 12 mesi di follow-up.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirg8PGMg0iSj7sK-rxtgdCu8UgGSs-eu-KEv8WNJCgbUZe-whOXktGEVvFjNEQewubyAnF-8lop5iZ1tLcoJNIiLYBLp-440cP09C93PW5kXjcBHn8ELGJMUj9NmRBMQ0BIEM_ZEeW9gU/s1600/tabella+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="522" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirg8PGMg0iSj7sK-rxtgdCu8UgGSs-eu-KEv8WNJCgbUZe-whOXktGEVvFjNEQewubyAnF-8lop5iZ1tLcoJNIiLYBLp-440cP09C93PW5kXjcBHn8ELGJMUj9NmRBMQ0BIEM_ZEeW9gU/s640/tabella+2.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div align="center" class="MsoCaption" style="page-break-after: avoid;">
<span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">Tabella </span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-begin'></span><span
style='mso-spacerun:yes'> </span>SEQ Tabella \* ARABIC <span style='mso-element:
field-separator'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">2</span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-end'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">: Dati a 6 e 12 mesi del gruppo
controllo vs gruppo VLPD<o:p></o:p></span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Gli effetti benefici legati
alla correzione dell’acidosi metabolica sono stati descritti in numerosi studi.
Nel 2010 Menon et al, in un’analisi post-hoc dello studio MDRD ( il primo
grosso trial che aveva lo scopo di dimostrare l’efficacia dell’alimentazione
nella malattia renale), hanno evidenziato che livelli di bicarbonatemia più
bassi aumentavano il rischio di morte renale e di mortalità.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDWj4lgfH7cVoVtuU9POQt9zqAFA9v8ohYzyGPdQwxZ2JQxyqpC66OFWjknMB-hJcl3b3wqLboTy-opeFxwXg4_9JrKyX2H2haKVhT4moPoosI9IY3MpV0JLlwoemmSyzl8OrNxzbRMtY/s1600/figura+1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDWj4lgfH7cVoVtuU9POQt9zqAFA9v8ohYzyGPdQwxZ2JQxyqpC66OFWjknMB-hJcl3b3wqLboTy-opeFxwXg4_9JrKyX2H2haKVhT4moPoosI9IY3MpV0JLlwoemmSyzl8OrNxzbRMtY/s640/figura+1.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div align="center" class="MsoCaption" style="page-break-after: avoid;">
<span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">Figura </span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-begin'></span><span
style='mso-spacerun:yes'> </span>SEQ Figura \* ARABIC <span style='mso-element:
field-separator'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">1</span><!--[if supportFields]><span
style='font-size:11.0pt;color:windowtext'><span style='mso-element:field-end'></span></span><![endif]--><span style="color: windowtext; font-size: 11.0pt;">: Dose di bicarbonato somministrato
per os nel gruppo controllo vs gruppo VPLD<o:p></o:p></span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Wesson et al invece,
hanno mostrato il ruolo fondamentale di una dieta ricca di frutta e verdura,
non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche nel campo della nefrologia,
in quanto essa garantisce un buon quantitativo di sostanze alcaline che sono
necessarie nell’insufficienza renale cronica. Ma la scelta di una dieta
vegetariana/vegana nasce dalla presenza in letteratura di studi che hanno
indagato l’effetto delle proteine di differente origine (animali vs vegetali)
sugli outcomes della malattia renale. In questi studi coloro che assumevano una
dieta il cui contenuto proteico era di origine vegetale presentavano una
riduzione dei fosfati sia ematici che urinari rispetto a chi seguiva una dieta
caratterizzata dalla presenza di proteine di origine animale. Inoltre, il consumo
di proteine di origine animale induceva un peggioramento degli outcomes renali
e della mortalità. Da qui si evince che la terapia nutrizionale nella malattia
renale cronica non deve unicamente limitarsi e focalizzarsi sulla restrizione
proteica ma deve tener conto anche della loro qualità. Nel presente studio la
dieta fortemente ipoproteica conteneva una grande quantità di frutta e verdura
ma anche la supplementazione di aminoacidi essenziali e di cheto-analoghi,
responsabili del decremento degli indici NEAP e PRAL. Infatti gli aminoacidi
essenziali garantiscono un bilancio azotato positivo nel paziente con malattia
renale, riducendo il rischio di malnutrizione e il continuo perpetuarsi della
condizione di acidosi. I cheto-analoghi invece, utilizzando l'azoto ureico,
determinano la formazione di aminoacidi non essenziali, utili per mantenere il
bilancio azotato positivo ma sopratutto per la riduzione dei livelli urea
sierica. In studi precedenti, la dieta fortemente ipoproteica aveva determinato
una riduzione significativa della proteinuria, del carico di fosfati e della
progressione della malattia nei pazienti con insufficienza renale cronica. La
riduzione del grado di proteinuria si verificava anche in pazienti trattati con
ACE-inibitori, i quali non riuscivano a raggiungerla farmacologicamente. Lo
stesso è accaduto nel presente studio con una riduzione che andava da 424 mg a
11 mg/die dopo 12 mesi di dieta fortemente ipoproteica. Ciò indica che la
terapia dietetica nel paziente affetto da insufficienza renale cronica
rappresenta il primo step del trattamento conservativo, in grado di rendere
efficace la terapia farmacologica e/o di potenziarne l'effetto. Infine nel
gruppo VLPD particolare attenzione va posta all’aumento della clearance della
creatinina (da 26 a 30 mL/min dopo 12 mesi), marker di funzione renale, che pertanto
si traduce in un modico aumento di 4 mL/min del filtrato glomerulare oltre che
ad un miglioramento degli indici nutrizionali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In conclusione la
terapia nutrizionale nell’insufficienza renale cronica, possiede un effetto
benefico pleiotropico. Da quanto si evince dalla lettura di quest'articolo, è
sbagliato focalizzare l'attenzione unicamente sul contenuto proteico della
dieta nell'insufficienza renale, anche se esso rappresenta il punto di partenza
nell'approccio terapeutico della malattia. Pertanto, oltre alla quantità, anche
la qualità può influire in maniera importante sugli outcomes dei pazienti
"renali" , in particolare sulla prevenzione e/o parte della cura dell'acidosi
metabolica.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-66862166801957245092017-03-12T11:58:00.002+01:002017-03-12T11:58:59.634+01:00Aborto e vitamina Ddella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-de-rosa-gabriella.html" target="_blank">Dott.ssa Gabriella De Rosa</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuVrslGov_-CASulRb3IlV1nCrmeoyaWvoPw2dL4wJshV6DZ5XxB2ETAImB6jA8NuK4vivIla3eOndxGtIabY87e7t4wFKlEDhM1YV7KCcWeNpG-_roQOeMjGFIrak5S7t5lGbYtFXdF4/s1600/vit+d.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuVrslGov_-CASulRb3IlV1nCrmeoyaWvoPw2dL4wJshV6DZ5XxB2ETAImB6jA8NuK4vivIla3eOndxGtIabY87e7t4wFKlEDhM1YV7KCcWeNpG-_roQOeMjGFIrak5S7t5lGbYtFXdF4/s320/vit+d.JPG" width="320" /></a></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La vitamina
D è ben nota per le sue capacità di regolare l’omeostasi di calcio e fosforo,
mantiene in salute le nostre ossa ed è benefica per cuore e sistema nervoso.
Essa è ottenuta dall’esposizione al sole o con la dieta, attraverso alimenti
come </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;">olio di fegato di<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;">merluzzo</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">,</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;"> pesci grassi, </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;">uova</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;">,
fegato, carni rosse e verdure verdi.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; vertical-align: baseline;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Calibri, sans-serif;">La carenza di vitamina D è una condizione molto
diffusa: esporre al sole almeno il viso e le braccia per<span class="apple-converted-space"> </span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">15-20 minuti al
giorno,</span><span class="apple-converted-space"> </span>ovviamente
con le dovute cautele, è una delle indicazioni di base degli esperti per
permettere al nostro organismo di<span class="apple-converted-space"> </span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">sintetizzare
vitamina D grazie alla luce naturale</span>.<span class="apple-converted-space"> </span></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Calibri, sans-serif;"></span></div>
<a name='more'></a>Negli ultimi
anni la ricerca ha evidenziato una correlazione tra la carenza di vitamina D
nelle donne in gravidanza e un aumentato rischio di complicanze.<br />
<div style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; vertical-align: baseline;">
<span style="background: #FCFCFC; font-family: "Calibri","sans-serif"; letter-spacing: .1pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">La vitamina D modula la risposta immunitaria innata e
quella adattativa incidendo anche sul sistema riproduttivo, soprattutto durante
l’impianto della blastocisti. In particolare, nelle fasi iniziali della
gravidanza, la vitamina D viene prodotta dalle cellule del trofoblasto, agisce
su di esse e condiziona il successo della gravidanza stessa.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; vertical-align: baseline;">
<span style="background: #FCFCFC; font-family: "Calibri","sans-serif"; letter-spacing: .1pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">E’ stato condotto uno studio da Ota et al. del </span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Dipartimento di Microbiologia e Immunologia
della Chicago Medical School Rosalind Franklin University of Medicine and
Science sul legame tra gravidanza e vitamina D. Sono state arruolate 133 donne tra quelle che
avevano avuto almeno 3 aborti spontanei consecutivi entro le 20 settimane di
gestazione. Dallo studio è emerso che 63 donne su 133 (il 47,4%) presentavano
livelli di vitamina D insufficienti: <
30 ng/ml (livello minimo di normalità). Sono stati poi condotti studi in vitro
sul pattern immunologico <span style="background: #FCFCFC; letter-spacing: .1pt;">e
citochimico Th1/Th2, nonché sulla citotossicità mediata dalle cellule NK nel
sangue periferico delle donne analizzate ed è emerso che la vitamina D è in
grado di modulare la risposta del sistema immune, bloccando la produzione di
citochine Th1 e promuovendo una risposta immunitaria Th2, che solitamente è
associata alla gravidanza normale. Si è poi osservato un</span></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Arial; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"> aumento di
anticorpi antifosfolipidi e di cellule NK rispettivamente segno di aumento di
anomalie negli anticorpi contro i tessuti materni e di cellule che sono
deputate a svolgere normali funzioni sull’immunità dell’organismo.</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 22.5pt; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 12.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Recentemente è stato pubblicato un ulteriore studio sull’European Journal
of Clinical Nutrition in cui sono state messe a confronto un gruppo di 60
donne, di cui 30 incinte di un bambino oltre il primo trimestre e 30 che
avevano interrotto spontaneamente una gravidanza tra le 7 e le 9 settimane di
gestazione, con un altro gruppo di 60 donne, di cui 30 con una storia di
gravidanza portata a termine e 30 con una storia di aborto spontaneo entro i
primi 90 giorni. Anche in questo caso, le donne che avevano appena subito un
aborto spontaneo o che avevano una storia pregressa di aborto spontaneo
presentavano, per la maggior parte, dei livelli sierici di vitamina D più bassi
rispetto alle loro corrispondenti con gravidanza in atto o portata a termine.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Alla luce
di ciò, quindi, la comunità scientifica raccomanda una valutazione del livello
di vitamina D nelle donne con aborti ricorrenti e, in caso di insufficienza
(livelli < 30 ng/ml) o di carenza (livelli < 10 ng/ml) consiglia di
valutare la possibilità di un’integrazione.</span><br />
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Fonte:</span><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt 18pt; vertical-align: baseline;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-size: 12pt;">Kuniaki Ota, Svetlana Dambaeva, Ae-Ra Han, Kenneth Beaman, Alice
Gilman-Sach, Joanne Kwak-Kim, </span><i style="font-size: 12pt;">Vitamin D deficiency may be a risk factor
for recurrent pregnancy losses by increasing cellular immunitu and autoimmunity</i><span style="font-size: 12pt;">,
Hum Reprod (2014) 29 (2): 208-219, published 24 November 2013</span></li>
<li><span style="font-size: 12pt;">W Hou, X-t Yan, C-m Bai, X-w Zhang, L-y Hui, X-w Yu, </span><i style="font-size: 12pt;">Decreased
serum vitamin D levels in early spontaneous pregnancy loss</i><span style="font-size: 12pt;">, European
Journal of Clinical Nutrition (2016), 70, 1004-1008/ejcn.2016.83; published
online 25 May 2016</span></li>
</ul>
<br />
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-77065292369190340072017-03-06T11:58:00.002+01:002017-03-06T11:58:31.430+01:00Una condizione molto diffusa, la stipsi. Terapia dieteticadella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-de-rosa-gabriella.html" target="_blank">Dott.ssa Gabriella De Rosa</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYHvoAJ-mncMUbQVtUTZ6lkyXUi8BlLPT2QOvZ4mWt4iF2k4SXIKOz3xAoRAsP4JfvcsMLiPPRyeq__TSMGvvRuUf72iqG1OFe_BFjrlEtf3sMDZiguFYIb1fWZqQzHLE4LQ5rm41iYUg/s1600/Stipsi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYHvoAJ-mncMUbQVtUTZ6lkyXUi8BlLPT2QOvZ4mWt4iF2k4SXIKOz3xAoRAsP4JfvcsMLiPPRyeq__TSMGvvRuUf72iqG1OFe_BFjrlEtf3sMDZiguFYIb1fWZqQzHLE4LQ5rm41iYUg/s320/Stipsi.jpg" width="320" /></a></div>
La stipsi (o stitichezza o costipazione) è un disturbo della defecazione molto diffuso nelle varie fasce d'età. Nei bambini le cause più frequenti di stipsi sono la cattiva educazione sia alimentare che comportamentale, e l'intolleranza alimentare. Essa può causare mal di testa, insonnia, alitosi, orticaria, eczemi.<br />
<br />
<a name='more'></a>Parliamo di stipsi quando sono presenti tali condizioni:<br />
<br />
<ul>
<li>difficoltà e dolori nel transito degli escrementi</li>
<li>scarsi stimoli all'evacuazione</li>
<li>sforzo eccessivo durante l'evacuazione</li>
<li>sensazione di evacuazione incompleta</li>
<li>feci dure nella maggior parte delle evacuazioni</li>
<li>sensazioni di blocco od ostruzione rettale</li>
<li>meno di tre evacuazioni a settimana</li>
<li>ragadi o lacerazioni della mucosa anale</li>
<li>dolori addominali, rigonfiamento e/o malessere.</li>
</ul>
<div>
La stipsi può essere sintomo di una patologia in atto o generata da fattori quali farmaci, febbre, errato stile di vita, disidratazione, sedentarietà, dieta inadeguata, sindrome dell'intestino irritabile, gravidanza, disturbi nervosi, ecc.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
E' importante sapere che brevi periodi di stipsi sono frequenti anche nelle persone sane e giovani. Attuare cambiamenti dietetici e delle abitudini di vita può aiutare a risolvere il problema senza la necessità di ricorrere al medico o assumere farmaci.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Le indicazioni dietetiche e comportamentali da adottare sono le seguenti:</div>
<div>
<ul>
<li>aumentare l'apporto di fibre, introdurre cibi integrali e consumare 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorni</li>
<li>aumentare l'apporto di liquidi non zuccherati: acqua, tè, tisane, succhi di frutta</li>
<li>svolgere attività fisica, soprattutto a livello della muscolatura addominale, non sottovalutando anche l'attività di tipo aerobico.</li>
</ul>
<div>
Attuare queste poche abitudini può aiutare nell'attenuare e, magari, risolvere il problema, ma occorre del tempo prima di ottenere benefici notevoli. Se la stitichezza peggiora o non si risolve, è meglio recarsi da uno specialista.</div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Fonte immagine: web</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-32203102249006735002017-03-06T11:31:00.001+01:002017-03-06T11:59:01.817+01:00Ogni fibra fa il suo mestiere - Parte 2del <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-elpidio-di-mattia.html" target="_blank">Dott. Elpidio Di Mattia</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Im7dYRMuVyZKHfvvONHgPGZtN_aGWmD-w9UfFPxrOmbN7XWBe-sTwxUIzkxdQkGZ-TNhluOogq1lcCx4J9nciLz7OgOqYNvWCj4x8emuhdjld7T2Bx6XzEEATlfsFJ8Ih22zntixwJA/s1600/fibre.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Im7dYRMuVyZKHfvvONHgPGZtN_aGWmD-w9UfFPxrOmbN7XWBe-sTwxUIzkxdQkGZ-TNhluOogq1lcCx4J9nciLz7OgOqYNvWCj4x8emuhdjld7T2Bx6XzEEATlfsFJ8Ih22zntixwJA/s320/fibre.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tra le tante azioni svolte dalle fibre, quelle della
regolazione della glicemia e del miglioramento del controllo glicemico hanno
destato sempre l'attenzione del mondo scientifico. Come affermato nell'articolo
precedente anche in questo ambito esistono ancora idee sbagliate, leggende
metropolitane circa il loro effetto sull'omeostasi glicemica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nonostante sia vero che alcune fibre solubili migliorino il
controllo glicemico, non è altrettanto vero che tutte le fibre solubili
sortiscano questo effetto benefico. In maniera simile all'effetto dei supplementi
di fibre ad alta viscosità sulle elevate concentrazioni di colesterolo
sieriche, il miglioramento del controllo glicemico è un fenomeno dipendente
dalla viscosità. Le linee guida DRI 2002, suggeriscono che l'inulina e
l'oligofruttosio potrebbero attenuare la risposta glicemica, citando pochi
studi condotti nell'uomo, nessuno dei quali possedeva un singolo end-point.
Ancora una volta gli studi randomizzati e ben controllati presi in esame, in
realtà, hanno mostrato che nessuno dei fruttani (inulina, FOS e GOS) ha
esercitato un effetto sul miglioramento del controllo glicemico contro placebo
e quindi basandoci sulla totalità delle evidenze provenienti da tali trials,
risulta ragionevole concludere che le fibre solubili non viscose
fermentescibili non attenuano la risposta glicemica ne' migliorano il controllo
glicemico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Di contro è stato dimostrato da più di 30 anni, che
l'efficacia delle fibre solubili sul metabolismo glucidico ed insulinico sia
proporzionale alla viscosità delle fibre solubili. In uno studio pubblicato nel
1978, Jenkins dimostrava come l'aggiunta di gomma di guar grezza alla
somministrazione orale di 50 g di glucosio in forma liquida, riduceva
significativamente la risposta glicemica post-prandiale e l'insulinemia dei
partecipanti rispetto a coloro che assumevano unicamente la dose liquida di
glucosio. Tale effetto però tendeva a svanire laddove la gomma di guar veniva
idrolizzata finemente in una forma non viscosa. Dopo aver comparato diverse
fibre gel-formanti di differente viscosità, gli autori concludono che la
riduzione glicemica post-prandiale, così come l'effetto esercitato sulla
colesterolemia, è altamente correlata con la viscosità delle fibre solubili.
C'è da considerare però che gli studi sulla glicemia post-prandiale risultano utili
nella valutazione degli effetti acuti di tali fibre sulla glicemia, ma si
necessitano di dati provenienti da studi di intervento ben controllati sul
lungo termine, per stabilire una rilevanza clinica dell'effetto di tali
composti sul miglioramento del controllo glicemico. Ad oggi diversi studi
clinici hanno mostrato che il consumo di supplementi di fibre solubili viscose,
dosati ai pasti, possono migliorare il controllo glicemico nei soggetti a
rischio di sviluppare DMT2 e in quei pazienti che hanno appena iniziato un
trattamento per tale patologia metabolica.</span> <span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Simili all'effetto ipocolesterolemizzante, l'effetto nel
lungo termine delle fibre viscose gel-formanti sulla glicemia è anche
proporzionale al controllo glicemico di partenza; difatti non vi sono effetti
significativi in condizioni di euglicemia, un effetto modesto si riscontra nei
soggetti prediabetici o con sindrome metabolica (-19.8 mg/dl per lo psillium in
dosi da 3.5 g due volte al giorno e -9 mg/dl per la gomma di guar in dosi da
3.5 g due volte al giorno), mentre l'effetto maggiore si riscontra nei pazienti
che iniziano il trattamento per il diabete mellito di tipo 2 (psillium da -35
mg/dl a -89.7 mg/dl).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il meccanismo principale per cui le fibre solubili esplicano
tale effetto risiede nel loro grado di viscosità. La maggior viscosità ritarda
le interazioni degli enzimi digestivi con i nutrienti, rallentando la loro
degradazione e riducendone l'assorbimento. I nutrienti vengono normalmente
assorbiti primariamente nel tratto prossimale del piccolo intestino, ma
l'aumento della viscosità del chimo così come la rallentata
degradazione/assorbimento possono determinare un aumentato carico di nutrienti
nella porzione ileale distale, dove tali composti non sono normalmente presenti
se non in minima parte. È stato ipotizzato che l'arrivo di tali sostanze
nell'ileo stimoli le cellule L mucosali a rilasciare GLP-1, un peptide utile
nel trofismo delle cellule beta-pancreatiche, nella riduzione dell'appetito e
nel miglioramento della sensibilità all'azione dell'insulina. Inoltre, l'arrivo
di lipidi, carboidrati e proteine nell'ileo distale può stimolare il fenomeno
del freno ileale, meglio conosciuto col nome di "ileal break",
definito come un meccanismo di feedback distale per controllare il transito di
un pasto attraverso il tratto gastrointestinale, in maniera da ottimizzare la
digestione e l'assorbimento dei nutrienti. Il rallentato svuotamento gastrico e
l'attivazione di questo meccanismo di feedback possono ridurre il senso di fame
e quindi anche il food intake. Però è importante notare che le fibre viscose
possono rallentare l'assorbimento dei nutrienti ma non ridurlo in senso
quantitativo. Differentemente da quanto accade per la bile, che è solamente
assorbita in una porzione corta dell'ileo distale, i nutrienti possono essere
assorbiti lungo tutto il piccolo intestino, fornendo un ampia opportunità per
l'assorbimento dei nutrienti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Un altro ruolo attribuito al consumo di fibre è legato alla
regolarità intestinale e dell'alvo. La regolarità intestinale è definita come
l'espulsione regolare di feci consistenti, soffici e di facile transito. Di
contro la costipazione può invece essere definita come l'espulsione non
frequente ( <3 movimenti colici (BMs) a settimana) di feci piccole e dure di
difficile transito. La frequenza dei movimenti colici è considerata normale se
si verificano almeno 3 di questi a settimana fino a 3 al giorno. Tuttavia la
frequenza dell'evacuazione è spesso usata come misura di regolarità intestinale,
anche se non sempre ciò può essere considerato veritiero. Per esempio, una
persona può evacuare giornalmente feci dure e di piccole dimensioni, mentre
un'altra può avere un espulsione di feci consistenti/morbide e di facile
transito una volta ogni 2 giorni. In questa istanza, anche se ciò può sembrare
paradossale, la persona con più movimenti colici risulta costipata, mentre
l'altra no. La considerazione più importante per valutare un beneficio
clinicamente significativo sulla regolarità intestinale con l'aumento del
consumo di fibre è quella di un aumento sia delle evacuazioni, che del
contenuto (%) di acqua nelle feci. L'acqua contenuta nelle feci è fortemente
correlata con la consistenza delle stesse, e rappresenta la condizione
determinante che conferisce alle feci la giusta morbidezza e la giusta massa. I
meccanismi per i quali le fibre possono fornire un effetto benefico sulla
regolarità intestinale sono ascrivibili al loro effetto lassativo, in cui
particelle grezze e di grosse dimensioni di fibre insolubili, per azione meccanica,
irritano la mucosa del grosso intestino, stimolando la secrezione di acqua e
muco, e al loro effetto formante massa, in cui le fibre solubili formanti gel inglobano
acqua che resiste alla deidratazione che avviene nel colon. Infatti, </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">l'acqua
contenuta nelle feci è inversamente proporzionale alla viscosità delle feci.</span> <span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per dar luogo a questi meccanismi, le fibre però devono
resistere alla fermentazione intestinale in maniera da restare intatte ed
essere presenti lungo tutta la lunghezza del colon. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">Così come ripetuto
insistentemente in precedenza, non tutte le fibre, quindi, hanno un effetto
benefico sulla regolarità intestinale. Anche per questa tipologia di effetto,
non sono stati ottenuti risultati statisticamente significativi, nell'utilizzo
di fibre fermentescibili (inulina, oligofruttosio, FOS) sulla modifica del
numero di evacuazioni, sulla consistenza e sulla capacità di trattenere acqua
all'interno delle feci. In linea del tutto teorica, tali fibre, essendo fonte
di nutrimento per il microbiota intestinale, dovrebbero esplicare il loro
effetto sulla regolarità intestinale in maniera indiretta. Di contro, dagli
studi considerati dalla review in questione, l'utilizzo di fibre
fermentescibili si è mostrato inconclusivo nella regolarizzazione dell'alvo,
mostrando in alcuni casi solo un aumento della frequenza dei movimenti colici a
cui non si accompagnava un aumento significativo della frequenza
dell'evacuazione e un significativo effetto sulla consistenza delle feci. Ciò
si traduce in una produzione di feci quantitativamente minori e potenzialmente
più dure e difficoltose da espellere.
Addirittura due studi clinici, ben controllati, hanno evidenziato che la
somministrazione di 10-15 g/die di destrine di frumento, una fibra solubile
fermentescibile, determinava una riduzione della frequenza dell'alvo e del
contenuto idrico fecale. In virtù di ciò la totalità delle evidenze cliniche
confuta il concetto che tutte le fibre, in maniera indistinta, forniscano un
beneficio sulla regolarità intestinale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In maniera del tutto simile, molte fibre formanti gel sono
rapidamente fermentate nell'intestino crasso, con la conseguente perdita della
loro natura gel e la loro capacità di adsorbire l'acqua. A dosi estreme (da 87
ai 100 g/die), il consumo di crusca di avena ha avuto un effetto minimo sulla
frequenza evacuatoria (<1g di feci per grammo di fibre) di soggetti sani,
probabilmente perchè esse hanno superato la capacità metabolica dei batteri, ma
il contenuto di acqua fecale si riduceva, cozzando con gli effetti benefici per
la salute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Rispetto alle fibre rapidamente fermentescibili quelle gel-formanti e
resistenti come lo psillium non vengono fermentate nell'intestino umano,
restando intatte e presenti lungo tutto il grosso intestino; esse, trattenendo
acqua, sono in grado di determinare la formazione di feci morbide e di facile
espulsione. In uno studio randomizzato, in doppio cieco, della durata di 4
settimane (2 settimane di baseline e 2 settimane di trattamento) ha valutato
l'effetto sulla morbidezza/ lassativo dello psillium (5.1g due volte al giorno)
vs docusate (un emolliente naturale
delle feci, 100 mg due volte al giorno) in 170 pazienti con costipazione
idiopatica cronica. I dati hanno evidenziato che lo psillium era superiore
nell'effetto emolliente aumentando il contenuto idrico fecale (feci morbide
p<0.01), la frequenza dell'evacuazione (p<0.005), e la frequenza dei
movimenti colici (p<0.05). Un ulteriore studio randomizzato e controllato
più recente ha indagato sugli effetti dello psillium (10.5 g/die per 4
settimane) in 48 pazienti con costipazione cronica. Lo studio ha mostrato che
il trattamento con psillium ha ridotto significativamente (p<0.05) lo score
del dolore addominale (-58%), ha ridotto il tempo di transito colico (-11 ore),
ha aumentato la frequenza dei movimenti colici ( di 3 volte), e ha ammorbidito
le feci dure (+1 sulla scala di Bristol) vs placebo. In aggiunta lo psillium ha
mostrato un effetto emolliente per le feci dure, ma anche un miglioramento nella
formazione di feci, riducendo i sintomi nella diarrea cronica, nella diarrea
indotta da lattulosio e in quella indotta dal morbo di Crohn.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È importante notare che l'aumento osservato nell'evacuazione
per i pazienti costipati è tipicamente più basso rispetto a quello osservato
per i soggetti sani con la stessa dose di fibre. Per esempio lo psillium ha
mostrato un aumento dell'espulsione delle feci dai 4 ai 5 grammi di feci per
grammo di fibre (g/g) nei volontari sani, ma un aumento più modesto (da 1.4 a
3.7 g/g) nei pazienti affetti da costipazione cronica idiopatica. Molti studi
che hanno valutato gli effetti lassativi/regolarizzanti delle fibre isolate
sono stati condotti su soggetti sani. È importante considerare che un aumento
osservato nell'espulsione fecale non è necessariamente predittivo di un effetto
benefico o di una buona regolarità, particolarmente quando l'aumento osservato
per i soggetti sani è minimo (cioè </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">≤</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2g/g) e non è associato con un aumento significativo
nel contenuto idrico delle feci. Per raccomandare una terapia efficace con
fibre, che tratti o prevenga la costipazione, bisogna quindi cercare un tipo di
fibra su cui siano stati condotti molti studi clinici sia per l'espulsione
delle feci ( >2g/g nei soggetti sani e >1g/g nei soggetti costipati) e
nel contenuto idrico fecale (feci più morbide) a dosi ragionevoli (cioè </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">≤</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> 15 g/die).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">Per quanto riguarda le fibre
insolubili, esse più che avere un'interazione importante nell'inglobare l'acqua
nelle feci, determinano la sua secrezione per azione meccanica contro la mucosa
del grosso intestino. </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L'osservazione
che la crusca di frumento grezza abbia un effetto lassativo maggiore rispetto a
quella finemente lavorata suggerisce che le particelle insolubili possano avere
da sole un effetto nell'intestino crasso. Questa osservazione ha condotto
diversi studi a comparare l'effetto lassativo della somministrazione di fibre
insolubili del frumento con quella di granelli di plastica inerte (non capaci
di adsorbire acqua), tagliati per essere simili in grandezza e capacità
abrasiva a quelle della crusca di grano. Tali studi hanno chiaramente
dimostrato che i granelli di plastica tagliati grossolanamente esercitavano lo
stesso effetto della crusca di grano grezza. Questi studi confermano che
l'effetto lassativo delle fibre insolubili è dovuto da un'irritazione meccanica
della mucosa.</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In definitiva resta ancora tanta disinformazione in
letteratura circa l'effetto delle fibre nell'intestino. Nel piccolo intestino,
i benefici legati al consumo di fibre sono dipendenti dalla viscosità delle
fibre solubili. Fibre ad alta viscosità (ad esempio i beta glucani gel
formanti, lo psillium e la gomma di guar grezza) possono avere un effetto
benefico significativo sia sul controllo della colesterolemia, sia sul controllo
glicemico. Nel grande intestino ci sono due meccanismi che guidano la regolarità dell'alvo, le fibre
insolubili meccanicamente irritano la mucosa, stimolando la secrezione di muco,
mentre le fibre solubili formanti gel, trattengono una buona quantità d'acqua
che resiste alla disidratazione colica. L'effetto plastico delle fibre
insolubili dipende dalla grandezza delle particelle e dalla lavorazione della
fibra stessa: particelle grandi e grezze hanno un significativo effetto
lassativo; particelle piccole possono invece creare il fenomeno inverso (aggiungendosi
alla massa secca, riducendo così la percentuale idrica fecale). La forte
capacità di trattenere acqua delle fibre solubili non fermentescibili può
fornire un doppio effetto sulla regolarizzazione intestinale rendendo più
morbide le feci dure nella stipsi e stoppando la perdita di feci liquide nelle
condizioni diarroiche. Di contro, la mancata capacità di trattenere acqua per
le fibre insolubili finemente lavorate e delle fibre solubili fermentescibili
può portare all'effetto costipante. Concludendo risulta essenziale per i
professionisti della nutrizione riconoscere quali fibre possiedono proprietà
specifiche promuoventi la salute e quali supplementi riportano un'evidenza
clinica consistente a dosi accettabili per il consumatore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><i><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fonti:</span></i></b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> </span><span style="color: windowtext; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; text-decoration: none; text-underline: none;">J.W. McRorie Jr.</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">, </span><span style="color: windowtext; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; text-decoration: none; text-underline: none;">N.M. McKeown</span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri;">: Understanding the Physics of Functional Fibers
in the Gastrointestinal Tract: An Evidence-Based Approach to Resolving Enduring
Misconceptions about Insoluble and Soluble Fiber. <i>Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics (2016)</i></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-69584249533060809992017-02-13T11:18:00.000+01:002017-02-13T11:26:40.847+01:00Andropausa e alimentazionedella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJEVd5Pxy-hU30GjcIc3Gn52vCB9MKbp5xY3oI2SXK87VqwlDr7O9Z4rzEU9czrwEAs4nNfSTghTPdK98QM4SOaBsEszpoqLhIj0nyTh4nCjpErICSxbMkDRhCk59js-P-jZ1wk5dCpoc/s1600/obesita-andropausa.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJEVd5Pxy-hU30GjcIc3Gn52vCB9MKbp5xY3oI2SXK87VqwlDr7O9Z4rzEU9czrwEAs4nNfSTghTPdK98QM4SOaBsEszpoqLhIj0nyTh4nCjpErICSxbMkDRhCk59js-P-jZ1wk5dCpoc/s320/obesita-andropausa.gif" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 15.75pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt;">Con il termine andropausa s’intende quel
processo per il quale l’uomo esaurisce naturalmente le sue capacità riproduttive. Si
instaura così, al pari di ciò che avviene per le donne, in modo e con tempi
diversi, un differente equilibrio ormonale rispetto a quello posseduto nella
fase della gioventù. Sebbene il termine richiami in qualche modo la </span><span style="color: black; font-size: 14pt; text-decoration: none;">menopausa</span><span style="font-size: 14pt;">, a differenza di quest’ultima l’andropausa non segue un iter ben preciso o
scontato come accade nelle donne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 15.75pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt;"></span></div>
<a name='more'></a>L’andropausa infatti non ha un’età ben
precisa di manifestazione, sebbene il naturale invecchiamento rappresenti esso
stesso un fattore di rischio. Di solito questo stato s’instaura dopo i 60 anni
di età, ed in concomitanza con diversi fattori quali il sovrappeso, la
sedentarietà ed un calo
fisiologico della produzione di testosterone. In particolare il
peso ed il livello di <span style="color: black; font-size: 14pt; text-decoration: none;">testosterone</span><span style="font-size: 14pt;"> sembrano essere uniti a stretto giro nel manifestarsi
dell’andropausa. Maggiori sono i chili in eccesso, minori i livelli di
testosterone e più alta la possibilità di sviluppo di questa particolare
condizione ormonale. La sintomatologia è molto variegata in quanto il
testosterone non agisce solo a livello sessuale nell'uomo, ma influenza in modo
diretto anche le dinamiche metaboliche, cardiovascolari, locomotorie,
psichiche, comportamentali e sociali dell’uomo. Tra i sintomi riscontrabili della
carenza di testosterone, troviamo anche una certa irritabilità, un naturale declino
delle funzioni cognitive, una seppur lieve fragilità ossea, debolezza, perdita
di forza muscolare, sensazione di spossatezza, diminuzione della massa
muscolare, </span><span style="color: black; font-size: 14pt; text-decoration: none;">perdita di capelli</span><span style="font-size: 14pt;"> e di peli, obesità addominale, </span><span style="color: black; font-size: 14pt; text-decoration: none;">depressione</span><span style="font-size: 14pt;">, ansia e da calo della libido.</span><br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 15.75pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt;">Si può tentare di tenere sotto controllo
lo stato di andropausa anche attraverso l'alimentazione e attraverso dei
piccoli accorgimenti e rimedi naturali. E'
importante controllare il peso corporeo; l’obesità crea infatti gravi alterazioni
del sistema circolatorio e l’aumento di peso produce un ritorno difficoltoso
del sangue dai piedi al cuore, che causa un minor apporto di ossigeno al
muscolo cardiaco e al cervello.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Attenzione quindi
all'alimentazione, in particolare al consumo di carboidrati, per prevenire
sovrappeso e diabete: seguire quindi un’alimentazione bilanciata tra proteine e
carboidrati (facendosi aiutare da un esperto), senza eliminare del tutto i
grassi (il testosterone viene infatti sintetizzato a partire dai lipidi e dal
colesterolo) non assumere grosse quantità di sale, per prevenire
l’ipertensione, combattendola mangiando tanta frutta, molta verdura e cereali
integrali<br />
Considerando che in andropausa si crea un ipertrofia della prostata, si
consiglia di aumentare il consumo di betacarotene e alfacarotene, come il
licopene, contenuto nei pomodori, nelle fragole e nei frutti di bosco.<br />
La medicina naturale consiglia invece il consumo di serenoa repens, semi di
zucca ed </span><span style="font-family: "calibri"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: black; font-family: "times new roman"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; text-decoration: none;">ortica</span></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"> attraverso la
fitoterapia. La serenoa conosciuta anche col nome di sabal serrulata è in grado
insieme all’ortica, secondo recenti studi medici, di inibire l’enzima
responsabile della disgregazione
del testosterone. I semi di zucca, invece, grazie al loro contenuto di
vitamina E, zinco ed acidi grassi è in grado di combattere in modo efficace
infiammazioni urinarie, e
l’</span><span style="font-family: "calibri"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%;"><span style="color: black; font-family: "times new roman"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; text-decoration: none;">incontinenza</span></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">, migliorando la funzionalità
dei muscoli della vescica.</span><br />
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span>
<span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Fonte immagine: web</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-13699507673017153602017-02-11T12:45:00.000+01:002017-02-11T12:45:19.660+01:00Vitamina D e Tiroidite autoimmunedel <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/12/giuseppe-annunziata.html" target="_blank">Dott. Giuseppe Annunziata</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrCH09JRV5ROGT-NjvVvsXmIN101qgdvkjVoXRHJrgNZ2MoKUmPvz4BS9BfCXMAs-XtWczZ8wbbCatNBSWuo4lcjfALEYe0vDXmnvvdmVU66lbJeVuBsVELihtwrDjrnzsU_TqIysEUU0/s1600/tiroide-di-hashimoto.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrCH09JRV5ROGT-NjvVvsXmIN101qgdvkjVoXRHJrgNZ2MoKUmPvz4BS9BfCXMAs-XtWczZ8wbbCatNBSWuo4lcjfALEYe0vDXmnvvdmVU66lbJeVuBsVELihtwrDjrnzsU_TqIysEUU0/s320/tiroide-di-hashimoto.png" width="320" /></a></div>
Con il termine vitamina D si intendono una serie di molecole
steroidee con l'attività biologica del colecalciferolo. L’isomero biologicamente
attivo, il 5=6 cis, risulta particolarmente termo- e fotosensibile. La particolarità
di questa vitamina risiede nella possibilità di essere sintetizzata a livello
cutaneo per attività della luce UV che converte il 7-deidrocolesterolo (il cui
precursore è il colesterolo) in colecalciferolo (Vit. D3).<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a>Il metabolismo della
Vit. D3 consiste in una serie di idrossilazioni che si verificano:<br />
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal">a livello epatico: in
corrispondenza del C25, a opera della Vit. D-25-idrolasi, e con conseguente
formazione del calcidiolo o 25(OH)D3 <o:p></o:p></li>
<li class="MsoNormal">a livello renale: in
corrispondenza del C1, a opera della 1-OH-Vit. D-idrolasi, e con
conseguente formazione del calcitriolo o 1,25(OH)2D3, forma biologicamente
attiva che agisce a livello di intestino, ossa , reni, pancreas.<o:p></o:p></li>
</ul>
<div class="MsoNormal">
Una delle più note attività della Vit. D è quella di
aumentare l’assorbimento di Ca e P, in
particolare grazie a un aumento della trascrizione di CaBP (<i>Calcium Binding Protein</i>), espressa,
essenzialmente, a livello duodenale.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Un’altra interessante attività di questa vitamina è stata
messa in luce dagli autori di un recente lavoro pubblicato su <i>Journal of Research in Medical Sciences</i>,
che riguarderebbe un suo effetto positivo nella gestione del paziente con
tiroidite autoimmune. Lo studio è stato condotto su 82 pazienti con tiroidite
autoimmune e deficit di vitamina D (< 20 ng/ml), randomizzati in due gruppi,
di cui uno trattato con supplementazione di Vitamina D per 1 mese (1000
IU/die). Dai risultati è emerso una riduzione dei livelli di TPO-Ab e TgAb nel
gruppo d’intervento, anche senza variazioni significative della funzionalità
tiroidea. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Gli autori concludono sottolineando come il profilo
anticorpale di soggetti con tiroidite autoimmune e deficit di vitamina D venga
migliorato dall’integrazione con tale vitamina che, dunque, in futuro potrebbe
divenire parte integrante del trattamento di detta patologia endocrina.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgTzhhSDc3RXV1S2s" target="_blank">Clicca qui per scaricare l'articolo da cui è stato tratto il presente manoscritto</a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
</div>
<ul>
<li>Fonte: Simsek Y et al. Effect of Vitamin D treatment on thyroid autoimmunity. J Res Med Sci. 2016 Oct 18;21:85. doi: 10.4103/1735-1995.192501</li>
<li>Fonte immagine: web</li>
</ul>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-51952298385861871612017-02-10T11:43:00.001+01:002017-02-10T11:46:51.254+01:00L’obesità aumenta il rischio di cancro, ma il 75% degli adulti non lo sa!della Dott.ssa <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Flavia Altieri</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLzbfuoiRoxwbknCtG0AzXgfnePqMgt7gPhhETq5-6rem3qp4yqT8EHkX0IhJsKBAladlOpVxJc0ydFAnWA4ctbFTbtNNncQ0Y6faFeyyKhT6Y5hfgVxS7tl8IWe4jfES9zpdsjlnQt1g/s1600/globesity.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLzbfuoiRoxwbknCtG0AzXgfnePqMgt7gPhhETq5-6rem3qp4yqT8EHkX0IhJsKBAladlOpVxJc0ydFAnWA4ctbFTbtNNncQ0Y6faFeyyKhT6Y5hfgVxS7tl8IWe4jfES9zpdsjlnQt1g/s320/globesity.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #555555; font-size: 16.0pt;">Un sondaggio online condotto dall’associazione britannica Cancer Research
UK, pubblicato sul British
medical journal e segnalato anche dall’Agenzia italiana del farmaco
(Aifa) sul proprio sito dimostra un dato inquietante. Tre adulti su quattro non
sanno che essere in sovrappeso o obesi aumenta la possibilità di sviluppare il
cancro. Ovvero, pur essendo ormai noto che l’essere in sovrappeso possa portare
al diabete o malattie cardiache, molto più scarsa è la consapevolezza del
rischio di manifestare il cancro. Il 75% degli adulti non è infatti a
conoscenza del legame che c’è tra obesità e tumori in generale. L’obesità invece è responsabile di oltre 18 mila
casi di tumore all’anno, sottolinea lo studio, ed è la seconda causa più comune di cancro
prevenibile dopo il fumo. Per
ogni aumento dell’indice di massa corporea (che è il rapporto tra il peso e il
quadrato dell’altezza) di 5 chili, il rischio di sviluppare il cancro aumenta
infatti di 1,6 volte.<b> </b>L’associazione sollecita il governo ad
agire per frenare l’epidemia di obesità, limitando ad esempio la pubblicità di
cibo spazzatura rivolta ai bambini, e invita i medici a fare prevenzione
promuovendo stili di vita corretti.<b><o:p></o:p></b></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-83726765946536191442017-01-30T11:05:00.000+01:002017-01-30T11:05:21.835+01:00Caffè: 3 tazzine al giorno contro la demenzadella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1lYen7T_trvTmCLPRdlG1KGZMzAdtHRpmfdnQsT1Wet88w2VWfveS6Z4JQWHzfBSKUBBkNdmr3mAYgOPeXHF1NOqEWnHYh8VJV9AdE107bx-ClUBaERXcG5r4-L6a52mmQ2DR1TLnIjA/s1600/Caff%25C3%25A8-670x274.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1lYen7T_trvTmCLPRdlG1KGZMzAdtHRpmfdnQsT1Wet88w2VWfveS6Z4JQWHzfBSKUBBkNdmr3mAYgOPeXHF1NOqEWnHYh8VJV9AdE107bx-ClUBaERXcG5r4-L6a52mmQ2DR1TLnIjA/s320/Caff%25C3%25A8-670x274.jpg" width="320" /></a></div>
I risultati di uno studio pubblicato sulla rivista The Journals of Gerontology, suggeriscono che circa tre caffè espresso al giorno (pari a un consumo di circa 261 milligrammi di caffeina) potrebbero proteggere dalla demenza. In questo studio, che ha coinvolto 6.500 donne over-65, si è potuto considerare l’incidenza della demenza senile su un ampio campione e analizzare gli effetti del consumo di caffè nel lungo termine. Già in passato precedenti lavori dimostravano le proprietà del caffè nel potenziare la memoria a lungo termine.<br />
<br />
<a name='more'></a>Rielaborando i dati raccolti, i ricercatori hanno calcolato che, rispetto a chi consuma non più di 64 milligrammi di caffeina al giorno (che grosso modo è pari a un caffè espresso) coloro che ne consumano 261 milligrammi al giorno (pari a circa 3 tazzine di espresso o a due tazzine di moka) presentano un rischio di ammalarsi di demenza o di deficit cognitivo ridotto del 36%. Per gli amanti del tè, il contenuto di caffeina ritenuto protettivo, equivale a circa 5 tazze di tè nero (200 ml circa l’una). E' curioso notare, ad esempio, come le foglie di the abbiano un contenuto in caffeina circa doppio (2-4%) rispetto ai semi di caffè (1-2%); tuttavia, a causa del diverso metodo estrattivo, l'infuso contiene all'incirca quattro volte meno caffeina del percolato.<br />
La caffeina non è contenuta soltanto in caffè e the, ma si trova anche in altre piante ed alimenti quali coca cola, cioccolato, bevande energizzanti, prodotti erboristici come il guaranà, per non parlare poi degli analgesici, dei cosmetici anticellulite o dei farmaci per malattie da raffreddamento. Il consumo di grosse quantità di caffeina - generalmente più di 400 mg al giorno (l'equivalente di circa 5 tazze di caffè espresso) - porta alla condizione conosciuta come caffeinismo. Il caffeinismo generalmente combina la dipendenza da caffeina con un ampio spettro di spiacevoli effetti fisici e mentali come nervosismo, irritabilità, agitazione, insonnia, mal di testa e palpitazioni cardiache. Si consiglia quindi di non superare le 3-4 tazzine al giorno e non berlo mai a stomaco vuoto.<br />
<br />
Fonte: Morris MC. Caffeine intake and dementia risk - A health benefit from one of life's simple pleasures? J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2016 Dec; 71(12): 1595. Epub 2016 Sep 27Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-5016768077280371212017-01-23T10:22:00.000+01:002017-01-23T10:22:16.063+01:00Mangiare arachidi da piccoli riduce il rischio di allergia dell’80%<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
della <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR7Lu-b5sh9xiOc7alB2JMVxhYJtG0W19At0T9EuNJRRsI1tZnXXdxfMhN7gtNyPAc2GYUUGj58ng-4C6aBm0DVgsxv-44v944tGYiINBObc7PKSh3OQZ-mV7AQjEw-Rv05zGXOzaxs7k/s1600/ricetta-del-burro-darachidi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR7Lu-b5sh9xiOc7alB2JMVxhYJtG0W19At0T9EuNJRRsI1tZnXXdxfMhN7gtNyPAc2GYUUGj58ng-4C6aBm0DVgsxv-44v944tGYiINBObc7PKSh3OQZ-mV7AQjEw-Rv05zGXOzaxs7k/s200/ricetta-del-burro-darachidi.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Uno studio da poco condotto
dal King’s College di Londra e pubblicato sul<span class="apple-converted-space"> </span><em><span style="border: none windowtext 1.0pt; font-style: normal; mso-bidi-font-style: italic; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm;">New England Journal
of</span><span style="border: none windowtext 1.0pt; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm;"> </span></em><em><span style="border: none windowtext 1.0pt; font-style: normal; mso-bidi-font-style: italic; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm;">Medicine</span></em> ha dimostrato che esporre i bambini considerati a
rischio di allergia, iniziando entro i primi 11 mesi di vita, a piccole
quantità di spuntini a base di arachidi può prevenire l’allergia ad esse.
Inoltre all’età di 5 anni potrebbero smettere di mangiarle per un anno e
rimanere non allergici dimostrandone l'effetto protettivo. Parte del problema è
che la gente vive in una cultura della paura del cibo”, commenta<span class="apple-converted-space"> </span><strong>Gideon Lack</strong>,
coordinatore della ricerca. Il timore di allergie alimentari è diventato,
secondo Lack, ”una profezia che si auto avvera, perché quando un cibo viene
escluso dalla dieta, il bambino non riesce a sviluppare una tolleranza a
quell’alimento”. I bambini che hanno preso parte allo studio erano considerati
a rischio di allergia perché già avevano sviluppato un eczema, uno dei primi
segnali di allarme delle allergie. Metà di loro ha consumato snack con
arachidi, mentre gli altri solo latte materno. Ai sei anni di età, non è stato
rilevato un aumento significativo nelle allergie dopo 12 mesi in cui le
arachidi non erano state consumate, in quelli che avevano iniziato a mangiarli
da piccoli. Nel Regno Unito ogni anno 20mila bambini risultano allergici alle
arachidi, un numero triplicato tra il 1995 e 2005. I ricercatori stanno rivalutando le scuole di
pensiero riguardo al meccanismo di tolleranza ai cibi allergenici nei bambini
considerati a rischio.</div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<h4 style="background: white; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<a href="https://drive.google.com/file/d/0B-BBmoOdOwEgWXIzMjExaWJnWnM/view?usp=sharing" target="_blank">Clicca qui per scaricare l'articolo scientifico da cui è stato tratto il presente manoscritto</a></h4>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Fonte:</div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 11.3pt; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
</div>
<ul>
<li>Lack G et al. Randomized trial of peanut consumption in infants at risk for peanut allergy. N Engl J Med. 2016 Jul 28;375(4):398. doi: 10.1056/NEJMx150044.</li>
</ul>
<div>
Fonte immagine: web</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-21009086376731042682017-01-19T19:29:00.004+01:002017-01-19T19:29:58.080+01:00Ogni fibra fa il suo mestieredel <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-elpidio-di-mattia.html" target="_blank">Dott. Elpidio Di Mattia</a><br />
<br />
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:DontVertAlignCellWithSp/>
<w:DontBreakConstrainedForcedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
<w:Word11KerningPairs/>
<w:CachedColBalance/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><br />
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="267">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:"Calibri","sans-serif";
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"Times New Roman";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjzZbT0soVRSGfuFMY-45VHLF4XCxVGqAHSNAkL51pjlMpXTeIlVlLoa-GUM136FT1E5niAycw6rh8HVRakASB67dG31H6wLlVfdGRb8smTdaR4_GoCPne1cdNgDy6DWp9eHT3u7_70Sk/s1600/index.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjzZbT0soVRSGfuFMY-45VHLF4XCxVGqAHSNAkL51pjlMpXTeIlVlLoa-GUM136FT1E5niAycw6rh8HVRakASB67dG31H6wLlVfdGRb8smTdaR4_GoCPne1cdNgDy6DWp9eHT3u7_70Sk/s1600/index.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nel 1953 Hipsley conia il termine fibre alimentari ma la
prima definizione di tali composti avvenne nel 1972 ad opera di Trowell, che le
descrisse come " quella porzione di alimento derivante dalla parete
cellulare delle piante, la quale è scarsamente digerita dagli esseri
umani". In realtà questa definizione non rappresenta una mera descrizione
bensì più un concetto fisiologico. Negli anni successivi molti studiosi e
commissioni internazionali si sono imbattuti nella definizione della fibra
alimentare fino a quando nel 2000 l'American Association of Cereal Chemists in
un report definisce in maniera completa le fibre alimentari come " la
parte restante di quella edibile delle piante, analoga per composizione chimica
ai carboidrati, che è resistente alla digestione e all'assorbimento nel piccolo
intestino dell'uomo con una completa o parziale fermentazione nel grosso
intestino. Essa include polisaccaridi, oligosaccaridi, lignina e altre sostanze
annesse alla pianta. Inoltre, promuove effetti benefici fisiologici esercitando
una o più azioni sia sull'alvo che sull'attenuazione dei livelli di colesterolo
ematico<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e/o della glicemia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a>Nel 2002 però l'Institute Of Medicine (IOM) adopera un
cambiamento nella classificazione di questi composti. Secondo l'IOM le fibre in
generale sono da classificare come fibre totali, le quali a loro volta si
distinguono in fibre alimentari, ovvero carboidrati non digeribili e lignina
che sono intrinseci ed intatti nelle piante, e fibre funzionali, vale a dire
quei carboidrati isolati, non digeribili di cui è stato dimostrato un effetto
benefico fisiologico nell'uomo.<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Con l'avvento dell'era della supplementazione e
dell'integrazione, ove ogni prodotto millanta effetti benefici per la salute
del consumatore, il termine supplemento di fibre potrebbe condurre sia i
consumatori e anche i professionisti della nutrizione a credere che il consumo
regolare di tali prodotti possano realmente esercitare benefici per la salute
del paziente rispetto ad una dieta a basso intake di fibre. Per molti di questi
supplementi, questa credenza non è supportata da evidenze cliniche
riproducibili e ben controllate.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Innumerevoli studi osservazionali hanno dimostrato benefici
per la salute come la riduzione del rischio di sviluppare cancro colon-rettale,
la stimolazione della funzione immunitaria, un minor incremento ponderale nel
tempo, in associazione con un alto intake di fibre derivante da alimenti
integrali, ma la mancata dimostrazione di casualità è un limite riconosciuto di
questa tipologia di studi scientifici. Inoltre, attribuire specifici effetti
benefici alle fibre contenute negli alimenti integrali, non tenendo conto di un
possibile effetto di altri costituenti della dieta è un gioco d'azzardo. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come detto in precedenza molti sono i falsi miti e le
credenze circolanti sugli effetti benefici delle fibre, come molti sono gli
errori che vengono compiuti anche dai professionisti, i quali si limitano ad
assumere come verità incontrovertibile che tutte le fibre solubili esercitino
un effetto benefico sulla colesterolemia e la glicemia e tutte quelle
insolubili siano utili nella regolarizzazione dell'alvo. Purtroppo in
nutrizione così come nella scienza in generale nessuna cosa è ovvia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È vero che alcune fibre solubili possono effettivamente
ridurre le elevate concentrazioni di colesterolo sierico, ma non è altrettanto
vero che tutte le fibre solubili sortiscano tale effetto. Ciò può essere
spiegato dal fatto che le fibre solubili possiedono proprietà ma soprattutto
strutture chimiche differenti che le rendono suddivisibili in fibre solubili
viscose con potere gelificante ( β-glucani , psillium, gomma di guar) e fibre
solubili non viscose fermentescibili (inulina, FOS ecc...). Di quest'ultime è
stato ipotizzato che possano normalizzare la concentrazione lipidica sierica
attraverso la produzione colica di composti della fermentazione. Una review
sull'argomento che ha incluso 17 RCT's, conclude che nessuno degli studi
inclusi ha mostrato alcuna differenza significativa tra i gruppi che assumevano
tali composti contro placebo, nella riduzione del colesterolo LDL. Inoltre, 16
dei 17 studi inclusi hanno valutato anche l'eventuale riduzione dei livelli di
trigliceridi ematici; 13 dei quali non hanno evidenziato alcuna riduzione
significativa della trigliceridemia se comparati al gruppo di controllo. Quindi
valutando complessivamente la totalità delle evidenze cliniche ben controllate
e riproducibili si mostra che le fibre non viscose fermentescibili non
esercitano alcun effetto sul metabolismo lipidico, sfatando il concetto che
tali fibre normalizzino la lipemia attraverso i prodotti della fermentazione
colica.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg66xQwlnnmXdJ3pL_o3k0fQ4JXxpAbKOSq4OSiDPG_L3xqAxrACL-rW1I_y2PWkZsxiXU2pOIHaLZG8a1BwoNZzlbBUuWjpOpv1DANjsjYQD5S3eIl3QoVGVgehQv1Pz3anyL_S6zf9xE/s1600/tabella+articolo+elpidio.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="402" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg66xQwlnnmXdJ3pL_o3k0fQ4JXxpAbKOSq4OSiDPG_L3xqAxrACL-rW1I_y2PWkZsxiXU2pOIHaLZG8a1BwoNZzlbBUuWjpOpv1DANjsjYQD5S3eIl3QoVGVgehQv1Pz3anyL_S6zf9xE/s640/tabella+articolo+elpidio.bmp" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Affinché una tipologia di fibra alimentare possa espletare le
proprie azioni sulla colesterolemia è importate considerare il grado di
viscosità. L'importanza della viscosità di alcune tipologie di fibre è stata
chiaramente dimostrata da studi scientifici controllati che hanno comparato
l'effetto ipocolesterolemizzante dei β-glucani <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a differente grado di viscosità. I risultati
hanno mostrato che la capacità ipocolesterolemizzante era altamente correlata
con la viscosità della fibra e della sua capacità gel-formante. La
somministrazione di β-glucani <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ad alta
viscosità ( estratti a basse temperature e pressione) determinava un potente
effetto sulla colesterolemia (-5,5%), così come quelli a media viscosità
(-4,7%), mentre i β-glucani <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a più bassa
viscosità non hanno sortito alcun effetto sulla riduzione dei livelli di
colesterolo ematici. Questi dati quindi mostrano l'importanza di considerare
non solo la tipologia di fibra specifica, ma anche il grado di lavorazione del
prodotto finale. Quindi solo i supplementi di fibre con potere gelificante
(come i β-glucani ad alto peso molecolare, la gomma di guar grezza e lo
psillium), consumati all'interno di un pasto, in concomitanza con il rilascio
di bile, possiedono i requisiti di alta viscosità per ridurre efficacemente le
concentrazioni sieriche di colesterolo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Inoltre è importante tener presente che non tutte le fibre
viscose riescono a ridurre in maniera efficace gli elevati livelli sierici di
colesterolo. Uno studio randomizzato, controllato in parallelo (105 pazienti
con ipercolesterolemia) ha valutato l'effetto ipocolesterolemizzante dello psillium
( una fibra naturale gelificante) contro la metilcellulosa (una fibra viscosa
solubile semisintetica derivata dalla polpa del legno) e policarbofil ( un
polimero sintetico). I risultati mostravano che le concentrazioni di LDL
colesterolo erano significativamente più basse con lo psillium (-8.8%) vs
placebo, ma non per la metilcellulosa o il policarbofil di calcio. L'efficacia
dello psillium è stata valutata in altrettanti studi clinici ben controllati e
randomizzati ( più di 1500 soggetti) a dosi comprese tra 6 e i 15 g/die (la
maggior parte degli studi con 10g/die), e in ognuno di questi si è mostrato un
effetto significativo nella riduzione del colesterolo che andava dal -2% al -20%
per il colesterolo totale e dal -6% al -24% per le LDL colesterolo, contro
placebo. Ovviamente l'efficacia dello psillium tende ad essere maggiore negli
studi in cui i pazienti possedevano al baseline alti livelli di colesterolo, e
in quegli studi in cui non vi erano restrizioni dietetiche. In aggiunta il
beneficio ipocolesterolemizzante dello psillium è additivo agli effetti sia
delle statine che delle resine sequestranti gli acidi biliari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In sintesi, l'effetto ipocolesterolemizzante è altamente
dipendente dalla viscosità delle fibre solubili: più è alta la viscosità, maggiore
sarà l'effetto potenziale sulla riduzione delle concentrazioni del colesterolo
sierico. La viscosità di una fibra gelificante può essere un buon predittore
dell'effetto ipocolesterolemizzante rispetto alla quantità di fibra ingerita.
Le fibre insolubili ( ad esempio la crusca di frumento), le fibre solubili a
bassa viscosità ( gomma arabica/ gomma di acacia, la metilcellulosa, o i β-glucani
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a basso peso molecolare) e i supplementi
di fibre solubili non viscose ma fermentescibili ( come l'inulina, i FOS e le
destrine di frumento) non mostrano un effetto significativo sulla riduzione
della colesterolemia, a dosi fisiologiche. Da notare che i b-glucani e lo
psillium, entrambe fibre gel-formanti, sono le uniche due a cui sono state
riconosciute dalla FDA l'health claim di ridurre il rischio di malattia
cardiovascolare riducendo il colesterolo ematico. In conclusione, prese assieme,
la totalità delle evidenze cliniche ridimensiona il concetto che le fibre non
viscose e fermentescibili normalizzino i lipidi plasmatici attraverso i loro
prodotti della fermentazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcB2nBuqc0V5robzxRoAP7CQSVVvozTmtzavukf9LY0YAp4vTbj_vYKu45EYEfIxO50QvFt2c0sgywRexljuTpUBLbYfKPfzUeoQ4xE96161ITlcmDtRFCy5nhZOoyy5pt0tpySTSD3mo/s1600/index.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcB2nBuqc0V5robzxRoAP7CQSVVvozTmtzavukf9LY0YAp4vTbj_vYKu45EYEfIxO50QvFt2c0sgywRexljuTpUBLbYfKPfzUeoQ4xE96161ITlcmDtRFCy5nhZOoyy5pt0tpySTSD3mo/s1600/index.jpg" /> </a></div>
<h3 class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgeDlFajBBakdiT28" target="_blank">Clicca qui per scaricare l'articolo scientifico da cui è stato tratto il presente manoscritto </a></h3>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> Fonti:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>X-NONE</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:DontVertAlignCellWithSp/>
<w:DontBreakConstrainedForcedTables/>
<w:DontVertAlignInTxbx/>
<w:Word11KerningPairs/>
<w:CachedColBalance/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 7.55pt; margin-left: 25.1pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt; vertical-align: baseline;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="267">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:"Calibri","sans-serif";
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-language:EN-US;}
</style>
<![endif]--><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">The Definition of Dietary Fiber. </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Cereal Foods World</span></i><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">, 46 (2000), pp. 112–129</span></span><span style="color: windowtext; font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; text-decoration: none; text-underline: none;"> </span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: 7.55pt; margin-left: 25.1pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt; vertical-align: baseline;">
<span style="color: windowtext; font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; text-decoration: none; text-underline: none;">J.W.
McRorie Jr.</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span></span><span style="color: windowtext; font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin; text-decoration: none; text-underline: none;">N.M.
McKeown</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">: <span style="mso-font-kerning: 18.0pt;">Understanding
the Physics of Functional Fibers in the Gastrointestinal Tract: An
Evidence-Based Approach to Resolving Enduring Misconceptions about Insoluble
and Soluble Fiber. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Journal of the Academy
of Nutrition and Dietetics (2016)</i></span><span style="mso-bidi-font-weight: bold;"></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"></span></span><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">
</span> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="clear: left; float: left; font-size: 12pt; line-height: 115%; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></span></div>
<span style="clear: left; float: left; font-size: 12pt; line-height: 115%; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></span><br /><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="clear: left; float: left; font-size: 12pt; line-height: 115%; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-90530205299545788482017-01-13T16:52:00.000+01:002017-01-13T16:52:51.112+01:00“Fame” di pesticidi!della <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-de-rosa-gabriella.html" target="_blank">Dott.ssa Gabriella De Rosa</a><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwxwfAVMjaSGhmDZlB63uqQkeRqVc1AotsgeU7WVZTw_ZoYmp-B5dCTgnqZsTNap3OZ9hV2YimsPCZodAunR43uEzX7UUAehbVLS4gJmCbT_lreoOoGIaqvptrN5T590p0XZe5Y0wSjO8/s1600/pesticidi_nelle_verdure.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwxwfAVMjaSGhmDZlB63uqQkeRqVc1AotsgeU7WVZTw_ZoYmp-B5dCTgnqZsTNap3OZ9hV2YimsPCZodAunR43uEzX7UUAehbVLS4gJmCbT_lreoOoGIaqvptrN5T590p0XZe5Y0wSjO8/s1600/pesticidi_nelle_verdure.jpg" /></a>Con il termine "pesticidi" ci si riferisce ad una serie di prodotti fitosanitari, utilizzati principalmente in agricoltura per preservare le colture e proteggerle da malattie e infestazioni. Questi prodotti comprendono erbicidi, fungicidi, insetticidi, acaricidi, fitoregolatori e repellenti. Tali prodotti contengono sostanze attive, sostanze chimiche oppure microrganismi, inclusi i virus, che permettono al prodotto di svolgere la sua azione.<br />
<br />
<a name='more'></a>La commercializzazione e l’utilizzo di questa tipologia di prodotti sono regolamentati da una legislazione UE (Dir.UE n° 1107/2009/CE) secondo la quale tali prodotti vanno prima autorizzati. L’EFSA – European Food Safety Authority - valuta le sostanze attive contenute nei prodotti e prima che una sostanza venga utilizzata nell’UE all’interno di un prodotto fitosanitario, deve essere sottoposta ad approvazione della Commissione europea. I programmi di monitoraggio europei costituiscono uno dei più completi programmi di sondaggi sugli alimenti al mondo, e analizzano ogni anno oltre 75 000 campioni di alimenti per rilevare la presenza o meno di oltre 600 pesticidi diversi (dati EFSA).<br />
Ad oggi tuttavia si è ancora incentrati a studiare i rischi relativi a singoli principi attivi (sui quali si basa la defiinizione dei limiti massimi di residuo LMR sanciti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare) mentre sarebbe fondamentale che le indagini riguardassero anche l’azione combinata di più principi attivi. Infatti, anche se a piccole dosi e sotto i limiti stabiliti dalla legge, l’azione sinergica di diverse sostanze assunte dall’ambiente possono avere un effetto cancerogeno.<br />
I tempo di esposizione, l’azione combinata di più pesticidi oltre alla quantità ed il tipo, sono fattori di rischio da tenere in considerazione quando si parla di relazioni tra fitofarmaci e salute umana.<br />
Le disfunzioni della tiroide, ad esempio, sono molto comuni in presenza di un’esposizione prolungata agli organoclorurati. Secondo un recente studio, la probabilità che si manifesti l’ipotiroidismo in contadini che usano insetticidi organoclorurati, fungicidi e l'erbicida Paraquat è elevata.<br />
“Ad oggi, ci sono più di 50 studi che associano l’uso di pesticidi/diserbanti ad un maggiore rischio di sviluppare il morbo diParkinson” - ha dichiarato il Dr. Langston, fondatore e direttore scientifico del Parkinson’s Institute di Sunnyvale, in California. L’esposizione prolungata ai pesticidi può essere correlata anche allo sviluppo di altre forme di demenza. Da un’indagine effettuata su dei lavoratori di vigneti nel sudovest della Francia, risulta che i lavoratori che sono stati esposti a pesticidi hanno peggiori risultati nei test neuro comportamentali volti a misurare la memoria e il ricordo, le competenze linguistiche e le abilità verbali, la velocità dei tempi di reazione utilizzati per determinare uno stato di demenza, mostrando una probabilità 5 volte maggiore di registrare un peggioramento nelle prestazioni rispetto ad una persona non esposta.<br />
Tutti devono sapere che un terzo della frutta e della verdura che finisce sulle nostre tavole presenta tracce di pesticidi.<br />
Per eliminare le sostanze nocive è opportuno avere qualche accorgimento. Prima cosa, cercare di eliminare la buccia se non si è sicuri della provenienza degli alimenti. Il primo alleato è l’acqua, magari con l’aggiunta di sale, capace di rimuovere fino all’80% dei pesticidi. All’acqua potrebbe essere aggiunto in alternativa del bicarbonato di sodio, lasciando gli alimenti a bagno per circa 15-20 minuti, oppure dell’aceto, lasciando questa volta per 30 minuti.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-29299962794310987302017-01-11T11:09:00.000+01:002017-01-11T11:09:36.180+01:00Abbiamo davvero bisogno di dieci bicchieri d'acqua al giorno?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
della <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Dott.ssa Flavia Altieri</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRPsUkAn6A9-jXIhUFi6_lUOrMGaSSBmoy-LwB6QPWn38zAOnNzcrbEFhb0dxFZT5i03fVtj8iF2LOTyaAKLMfOnnEe7OaEkUcU2Wo0ABsvAZdfQiJeetYZ1fq_APOeCxLByeKxSOqRw/s1600/88203.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvRPsUkAn6A9-jXIhUFi6_lUOrMGaSSBmoy-LwB6QPWn38zAOnNzcrbEFhb0dxFZT5i03fVtj8iF2LOTyaAKLMfOnnEe7OaEkUcU2Wo0ABsvAZdfQiJeetYZ1fq_APOeCxLByeKxSOqRw/s200/88203.jpg" width="200" /></a></div>
Per mantenersi idratati è necessario davvero imporsi di bere almeno 10 bicchieri (l'equivalente di un paio di litri) al giorno? No, secondo uno studio appena pubblicato che spiega come il nostro corpo inibisca l'assunzione di liquidi, una volta che ne abbiamo ingeriti abbastanza.<br />
<br />
<a name='more'></a>Una ricerca guidata dalla Monash University (Australia) sottolinea che, quando beviamo in eccesso, il cervello attiva un meccanismo di inibizione della deglutizione, una sorta di freno volto a mantenere il corretto volume di acqua nel sangue, che rende più fastidioso "mandare giù" il sorso. Ascoltare il proprio corpo senza imporsi regole rigide è quindi la chiave necessaria per autoregolarsi. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti dello studio di valutare la fatica della deglutizione dopo una corsa o dopo che erano stati costretti a bere grandi quantità di acqua. Naturalmente lo sforzo è stato minore quando i soggetti erano assetati. I volontari sono stati poi esaminati con risonanza magnetica funzionale e si è visto che la corteccia prefrontale destra era più attiva quando deglutire era più faticoso, come se il cervello si trovasse costretto a intervenire per superare l'inibizione della deglutizione, e rendere possibile l'esecuzione di un compito imposto.<br />
Lo studio conferma quanto stabilito da precedenti ricerche: il falso mito dei 10 bicchieri, diffuso per la prima volta nel 1945, non è supportato da evidenze scientifiche.<br />
La corretta e fondamentale idratazione del corpo umano non avviene soltanto attraverso l'acqua, ma anche consumando frutta e verdura, bevendo tè, tisane, succhi di frutta, latte e caffè (o piccole quantità di bevande moderatamente alcoliche, come la birra).<br />
Nonostante questi studi dimostrino come il cervello sappia regolarsi, bisogna sottolineare che il consumo di adeguate quantità d'acqua è essenziale per il corretto funzionamento del corpo. Il consiglio è quello di preferire acqua naturale, bere a piccoli sorsi, mai e a temperatura ambiente, e aumentare il consumo di tisane e infusi soprattutto ora che il grande freddo sta per arrivare. Potrebbe essere una buona abitudine bere un bicchiere d'acqua dopo aver consumato liquidi che potrebbero macchiare i denti (vino, caffè, frutti rossi) e dopo aver fumato.<br />
Manteniamo il nostro corpo idratato, ci ringrazierà!<br />
<br />
<i>(Fonte: Proc Natl Acad Sci U S A. 2016 Oct 25;113(43):12274-12279. Epub 2016 Oct 10.</i><br />
<i>Overdrinking, swallowing inhibition, and regional brain responses prior to swallowing.</i><br />
<i>Saker P, Farrell MJ, Egan GF, McKinley MJ, Denton DA.)</i><br />
<i><br /></i>
<i>Fonte foto: web</i><br />
<div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-33191128229445007402016-10-29T15:37:00.000+02:002016-10-29T15:37:03.751+02:00LA NUTRIZIONE E' UNA COSA SERIALettera indirizzata a Barbara D'Urso per denunciare l'abuso di professione del Dott. Lemme<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">Gentile Sig.ra D'Urso,</span><br />
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
chi Le scrive è il Dott. Giuseppe Annunziata, laureato Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana e Presidente dell'Associazione culturale per la divulgazione scientifica "SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione".</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Fatta questa breve presentazione, potrà capire bene quale sia il motivo che mi ha spinto a contattarLa.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Troppo spesso i media assumono l'accezione di <i>arma a doppio taglio</i>: se da un lato consentono una maggiore diffusione di argomenti che altrimenti rimarrebbero confinati a pochi eletti, dall'altro non sono scevri dal varcare il sottile confine tra formazione e disinformazione. Questo accade per la stragrande maggioranza degli argomenti d'interesse popolare, ivi compresa la Nutrizione, un argomento, a mio avviso, molto delicato.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<span style="font-size: 12.8px;"><a name='more'></a>A differenza delle altre discipline mediche, per le quali esiste ancora un minimo di rispetto che ne permette la trattazione solo da parte di esperti del settore, per la Nutrizione sembra che ciò sia andato perdendosi. Oggi sembra che di Nutrizione possa parlare chiunque, laureati e non, esperti e... meno esperti, dove per esperienza non si intende l'empirica conoscenza della materia, bensì la reale competenza clinica.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
In uno Stato disastrato legislativamente come l'Italia non si dovrebbe permettere la pubblicità a personaggi capaci di tenere viva l'attenzione parlando di argomenti che non rientrano (LEGALMENTE) tra le proprie competenze!</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Nella fattispecie, mi riferisco a quello che ormai è stato nominato dai media stessi "Il caso Lemme".</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Tralasciando qualsivoglia argomentazione sulla natura scientifica del suo "metodo" (sulla nutrizione esistono svariati punti di vista, più o meno accettabili!), ciò su cui vorrei portare la Sua cortese attenzione è un aspetto molto più sottile: il Dott. Lemme NON PUO' prescrivere diete! Il motivo è molto semplice. Senza cadere in lunghe e noiose disquisizioni di tipo legislativo, cito solamente una delle più importanti leggi che tutelano i Professionisti della Nutrizione. Si tratta della legge 396/67, confermata dal CSS nel 2009. Secondo tali documenti ufficiali, le UNICHE figure professionali che in Italia possono prescrivere una dieta sono Medico, Biologo e Dietista, previa abilitazione alla professione e iscrizione a relativo ordine professionale. Nelle medesime leggi che tutelano queste professioni è, peraltro, sottolineato come anche IL FARMACISTA NON POSSA ESERCITARE LA PROFESSIONE DI NUTRIZIONISTA.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
E la cosa più simpatica è che il Dott. Lemme è, per l'appunto, un laureato in Farmacia. Per la Legge italiana, dunque, prescrivendo le sue diete commette un abuso di professione, punibile nel nostro Stato con procedimento penale. Lo stesso Ordine dei Medici della Provincia di Roma si è espressa in merito, chiedendo il divieto di partecipazione alle trasmissioni televisive.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Non per voler giocare la cosiddetta "guerra dei poveri", mi preme ricordarLe gli enormi sacrifici (economici e non solo!) che migliaia di giovani compiono ogni giorno per raggiungere l'agognato titolo accademico o l'abilitazione professionale che permetta loro di esercitare il proprio lavoro, quello per il quale mettono impegno e dedizione, rispettando la legge.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Ci sono giovani che conseguono Lauree prima triennali, puoi magistrali in Biologia, Scienze della Nutrizione o affini, e successivamente sostengono un duro Esame di Stato per l'abilitazione alla professione di Biologo.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Ci sono giovani che, dopo aver conseguito il titolo di Dietista, proseguono i propri studi per conseguire il titolo magistrale che consenta loro di sostenere il suddetto Esame di Stato.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
E ancora, ci sono giovani che dopo aver conseguito una Laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia (5 anni), proseguono gli studi conseguendo quella magistrale (2 anni, per un totale di 7 anni di studio!) in Scienze della Nutrizione Umana, seguendo la trafila burocratica dei colleghi Biologi e Dietisti.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
E tutto questo SOLO per poter prescrivere e firmare una dieta, nel rispetto di quanto previsto dallo Stato italiano.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Non trova che l'operato del Dott. Lemme, quantomeno, rappresenti una mancanza di rispetto nei riguardi di questi giovani che compiono duri (mi creda, veramente duri!) sacrifici per poter svolgere in legalità il lavoro che amano? Per quanto è complicata, chi sceglie questa strada, davvero ama ciò che sta facendo!</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Ovviamente, il Dott. Lemme non rappresenta l'unico, né l'ultimo caso. Su questa triste scia concorrono le tante persone che propongono dimagramenti ingurgitando intrugli di dubbia natura (e sicurezza!), attribuendosi in autonomia gli appellativi (non contemplati dalla Legge italiana) di "Nutritional coah", "Wellness coah"... et similia.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
So che la cosiddetta noce che si trova solitaria nel sacco, non potrà far rumore. Ma fra quelle migliaia di giovani di cui Le parlavo prima, ci sono anche io... e so quanto sia difficile farsi spazio in questa giungla che è la vita. </div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Noi giovani dobbiamo saper tracciarci da soli la strada... non possiamo (e non dobbiamo!) volere il famoso frutto da spiaggia già bello e sbucciato (Lei che è napoletana come me potrà capire bene l'allusione!)... questo è ovvio! Ma lasciateci lavorare in santa pace.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
La Nutrizione è una cosa seria!</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Le porgo i miei più cordiali saluti</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px;">
Dott. Giuseppe Annunziata</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-81912866577817613112016-06-19T21:53:00.002+02:002016-06-19T21:53:57.906+02:00BEN-ESSERE IN PIAZZA - 26/06/2016 QUALIANO (NA)<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Comunicato
stampa<o:p></o:p></span></b></div>
<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Combattere l’obesità promuovendo la sana
alimentazione e l’attività fisica. Questo il tema dell’evento “BEN-ESSERE IN
PIAZZA” promosso e organizzato dalle Sezioni Biologi Nutrizionisti (Delegato:
<a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-de-rosa-gabriella.html" target="_blank">Dott.ssa De Rosa Gabriella</a>), Dietisti (Delegato: Dott. Di Mattia Elpidio) e
Personal trainer (Delegato: Dott. Medugno Luca) dell’<a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/p/lassociazione.html" target="_blank">Associazione SDeCA –Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione</a>. L’evento, fortemente voluto dall’Amministrazione
De Luca, nella persona del Sindaco e del Consigliere Fertuso Giuseppe, avrà
luogo domenica 26 giugno 2016 alle ore 9.00 presso la sala consiliare del
Comune di Qualiano, Piazza del Popolo 1. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifxDBTGCuxOSWbeQd-UWbkFof0TQLmjtSNGBHOJWJ3zeLyqV_hCkVc7hq5_EXUn9XBcrRQg18m-02-qoN4AHaSCf5T5BHBcrb-tBFVS9640czlB8pf9bV2z0_2VOKhTIZmxJbj8xJz4kQ/s1600/alimentazione-corretta2-1024x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifxDBTGCuxOSWbeQd-UWbkFof0TQLmjtSNGBHOJWJ3zeLyqV_hCkVc7hq5_EXUn9XBcrRQg18m-02-qoN4AHaSCf5T5BHBcrb-tBFVS9640czlB8pf9bV2z0_2VOKhTIZmxJbj8xJz4kQ/s320/alimentazione-corretta2-1024x1024.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;"></span></div>
<a name='more'></a>Durante la giornata, un team di esperti
coordinati dalla Dott.ssa De Rosa fornirà visite anti-obesità gratuite per la
cittadinanza, in cui saranno effettuati: rilevazioni di peso, altezza,
circonferenze e pressione arteriosa, somministrazione di un questionario sulle
abitudini alimentari e consigli nutrizionali. “<span style="color: #1d2129; font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Oggi
vengono sempre più commessi errori non solo a tavola, ma anche per quanto
riguarda lo stile di vita.” Spiega la Dott.ssa De Rosa “Spesso la nostra
alimentazione non è equilibrata, vi è un eccesso di calorie e di prodotti di
scarsa qualità e un non adeguato apporto di nutrienti essenziali quali Sali
minerali, vitamine e oligoelementi. Tutto questo ha favorito la tendenza
all’aumento di alcuni disturbi e patologie quali obesità, diabete,
ipertensione, cancro. Il compito del nutrizionista” continua “è, quindi, quello
di educare il paziente alla conoscenza dell’importanza di una sana
alimentazione, equilibrata e basata su proporzioni corrette e cibi completi dal
punto di vista nutritivo. Fargli comprendere quali possono essere gli effetti
deleteri che quantità eccessive o ridotte di questi possono avere sulla salute,
e soprattutto fornire indicazioni per uno stile di vita attivo, magari
aiutandolo con semplici regole da rispettare ogni giorno.<o:p></o:p></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHnTvcApPrAAlTnqasnqE17UeGeUkZP2x0aImU-K2T4DllB2xsk_7TP2tBnfxybGEzEDiO1Ea70cbyEWE6f16rgsnhTjkRm_CUvT-yCAXw1KKxoisCzRiX4KyFaqFF5S7quFvNW7nylnY/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHnTvcApPrAAlTnqasnqE17UeGeUkZP2x0aImU-K2T4DllB2xsk_7TP2tBnfxybGEzEDiO1Ea70cbyEWE6f16rgsnhTjkRm_CUvT-yCAXw1KKxoisCzRiX4KyFaqFF5S7quFvNW7nylnY/s1600/images.jpg" /></a></div>
<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<span style="color: #1d2129; font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Contestualmente allo screening, nell’area antistante il Comune,
i Personal trainers SDeCA, coordinati dal Dott. Medugno, promuoveranno la
pratica dell’attività fisica enunciandone i benefici ed effettuando uno
screening per la valutazione dello stato di salute. Seguirà l’esecuzione di
semplici esercizi sotto la supervisione degli esperti. “<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">È ormai scientificamente provato che condurre una vita fisicamente
attiva faccia bene a ogni età e sia uno degli strumenti più efficaci per
migliorare la qualità di vita, prevenire e curare molte patologie” illustra il
Dott. Medugno “Già lo svolgimento regolare delle comuni attività di vita
quotidiana come passeggiare, salire le scale, andare in bicicletta, ha un
effetto positivo per l’uomo perché esse tonificano i muscoli, riducono lo
stress e migliorano il sonno notturno.” E continua “Gran parte del nostro
organismo beneficia degli effetti positivi dell’allenamento, in quanto potenzia
il funzionamento del cuore e dei polmoni, migliora l’agilità e l’equilibrio,
aiuta a rafforzare l’apparato osteoarticolare riducendo il rischio di
osteoporosi. Inoltre un corretto allenamento aumenta la massa muscolare
rallentando la comparsa della sarcopenia nei meno giovani, concorre al
benessere psicologico riducendo ansia, depressione e senso di solitudine, migliora
la composizione corporea, ed a ridurre il rischio di contrarre malattie
croniche come il diabete e diversi fattori di rischio associati alle malattie
cardiovascolari.</span>”<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">L’appuntamento è, dunque, per domenica 26
giugno 2016 a Qualiano per imparare a prenderci cura della nostra salute a
tavola… e non solo. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">“Prendere consapevolezza che una sana ed
equilibrata alimentazione coadiuvata da una moderata attività fisica sia da
giovamento per il benessere del nostro corpo non basta” ricorda il Dott. Di
Mattia “metterlo in pratica è molto più salutare. Tratta il cibo come fosse il
tuo corpo, ricordando che nel tempo il cibo sarà il tuo corpo</span>.”<o:p></o:p></div>
<br />
<div align="right" style="background: white; line-height: 13.45pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; text-align: right;">
<b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #1d2129; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;">Ufficio stampa SDeCA<o:p></o:p></span></b></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-4218812330480889782016-05-07T15:36:00.004+02:002016-05-07T15:38:52.679+02:00Fusilli fatti in casa con piselli, pomodorini e scaglie di grana<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
di <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/12/giuseppe-annunziata.html" target="_blank">Giuseppe Annunziata</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI27L69TLc7rT8hzPBi2pscabclrZu75LcaL5bC_kqYZu728vytbOwZuKb3L7ySUWF4vacRLUThs2aFVHvbyiY_ddJCO3AHZSh8BxIucH0IwThB8nWhAWVeQpFMZ0CPUwmQb7wHu4eswI/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI27L69TLc7rT8hzPBi2pscabclrZu75LcaL5bC_kqYZu728vytbOwZuKb3L7ySUWF4vacRLUThs2aFVHvbyiY_ddJCO3AHZSh8BxIucH0IwThB8nWhAWVeQpFMZ0CPUwmQb7wHu4eswI/s320/1.jpg" width="250" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a name='more'></a>Ingredienti per 5 persone:<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per i fusilli:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<ul>
<li>400 g di farina bianca</li>
<li>200 ml di acqua </li>
<li>1 uovo</li>
<li>1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva</li>
<li>1 pizzico di sale</li>
</ul>
<div>
Per il condimento:</div>
<div>
<ul>
<li>500 g di piselli freschi</li>
<li>2 cucchiai di olio</li>
<li>1 cipolla </li>
<li>5 pomodorini piccadilly</li>
<li>20 g di grana</li>
<li>sale e pepe q.b.</li>
<li>basilico</li>
</ul>
<div>
Preparazione dei fusilli</div>
</div>
<div>
<ol>
<li>Per preparare i fusilli fatti in casa, pesare la farina, porla su un piano creando un piccolo foro sulla sommità del mucchietto (tecnica della fontana). Aggiungere, nel centro della fontana, acqua tiepida, olio, uovo e sale.</li>
<li>Iniziare a mescolare prelevando, gradualmente, la farina dai bordi e procedere fino a ottenere un'impasto morbido e liscio.</li>
<li>Riporre l'impasto nella pellicola e lasciare riposare in frigorifero per 20 minuti.</li>
<li>Dividere l'impasto in 4 porzioni uguali e spianare ciascuna, aiutandosi con un matterello e farina (o semola).</li>
<li>Creare delle strisce d'impasto della larghezza di 2-3 centimetri. Avvolgere ciascuna striscia intorno a un ferretto e, una volta rimossa, tagliare i fusilli della dimensione di circa 5-6 cm.</li>
</ol>
<div>
Preparazione del condimento</div>
</div>
<div>
<ol>
<li>Far soffriggere la cipolla nell'olio.</li>
<li>Quando la cipolla si è imbiondita, aggiungere i piselli e mezzo bicchiere di acqua tiepida. Salare e lasciar cuocere i piselli.</li>
<li>Quando i piselli saranno cotti, aggiungere i pomodorini tagliati a pezzetti e il basilico, a fuoco spento e con pentola coperta.</li>
<li>Cuocere la pasta, ricordandosi che la pasta fatta in casa non necessità di lunghe cotture. In genere, si ritiene la pasta cotta quando risale a galla nella pentola.</li>
<li>Aggiungere la pasta non perfettamente scolata (lasciare un po' di acqua di cottura) ai piselli e mantecare.</li>
<li>Impiattare aggiungendo al piatto qualche scaglia di grana e una tritata di pepe nero.</li>
</ol>
<div>
Buon appetito</div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgosBB9l-5k-45aUC2OYJf78zw2aKSg_U_9V4TViao5dADSMuNZMTHziuVGabQH3HFpixXCMceIDMv3S4x5mMpoLn49MksHzTHi330F94qqXdYmyAVqEvFYI2XmWxMhGUTl0xmkzuv1NAk/s1600/IMG-20160507-WA0002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgosBB9l-5k-45aUC2OYJf78zw2aKSg_U_9V4TViao5dADSMuNZMTHziuVGabQH3HFpixXCMceIDMv3S4x5mMpoLn49MksHzTHi330F94qqXdYmyAVqEvFYI2XmWxMhGUTl0xmkzuv1NAk/s320/IMG-20160507-WA0002.jpg" width="198" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>Valori nutrizionali (in riferimento alle tabelle di LARN ed RDA) TOTALI PER 5 PERSONE:</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<ul>
<li>Energia: 2117.9 kcal</li>
<li>Proteine: 91.64 g</li>
<li>Lipidi: 50.37 g</li>
<li>Glucidi: 345.94 g</li>
<li>Fibre: 42.3 g</li>
</ul>
<div>
<b>TOTALE PER PORZIONE:</b></div>
<div>
<ul>
<li>Energia: 423.58 kcal (21.2% RDA)</li>
<li>Proteine: 18.33 g (36.65% RDA)</li>
<li>Lipidi: 10.07 g (14.4% RDA)</li>
<li>Glucidi: 69.19 g (25.63% RDA)</li>
<li>Fibre: 8.46 g (33.84% RDA)</li>
</ul>
<div>
Fonte immagine: produzione propria - Giuseppe Annunziata</div>
</div>
<br />
<div>
<br /></div>
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-50518584250839968502015-12-05T21:51:00.001+01:002015-12-13T19:07:32.350+01:00Tutto quello da sapere per mantenersi in salute a tavola... e non solo!a cura dei Dott.rri <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-altieri-flavia.html" target="_blank">Altieri Flavia</a>, <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-cicala-valentina.html" target="_blank">Cicala Valentina</a>, <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-cortile-giovanni.html" target="_blank">Cortile Giovanni</a>, <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-de-rosa-gabriella.html" target="_blank">De Rosa Gabriella</a>, <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-pervito-emanuela.html" target="_blank">Pervito Emanuela</a>, <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dott-santoro-eva.html" target="_blank">Santoro Eva</a><br />
<br />
Una sana alimentazione e un corretto stile di vita come chiave per vivere una vita lunga e in salute. Ecco un documento divulgativo prodotto da un team di esperti dell'Associazione SDeCA Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione su tutto quello che bisogna sapere per preservare la propria salute a tavola... e non solo!<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> “L’uomo è ciò che mangia e per
pensare meglio dobbiamo alimentarci meglio”. <o:p></o:p></span></i></b></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">(Ludwig
Feuerback)<o:p></o:p></span></i></b></div>
<br />
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u></u></span></b></div>
<a name='more'></a><b><u>L'importanza dell’adozione
di un corretto stile di vita - Altieri F, De Rosa G, Cicala V</u></b><br />
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLaWOfBNEp1_15x4diDmVXk8FV8qmXX7vFQydYf8Zfs3IKUpmrwzsnENYbeTM9Z5LorYN9xuRtoF1gyWkwCMd1wLixj-DLnHv6YPxJRDHUY5Cws7aTtqK6PFp87FQc0q6u8C6zRCZvuE/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLaWOfBNEp1_15x4diDmVXk8FV8qmXX7vFQydYf8Zfs3IKUpmrwzsnENYbeTM9Z5LorYN9xuRtoF1gyWkwCMd1wLixj-DLnHv6YPxJRDHUY5Cws7aTtqK6PFp87FQc0q6u8C6zRCZvuE/s1600/download.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Avere un<b> corretto stile di vita</b> è di
fondamentale importanza per il proprio benessere: un’alimentazione equilibrata,
una regolare attività fisica, un uso moderato e responsabile di alcol e il non
fumare, rappresentano la chiave per uno stile di vita sano e significano
prendersi cura di sé. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Promuovere
l'adozione di uno stile di vita sano è essenziale non solo per gli adulti, ma
anche per bambini e adolescenti che devono maturare consapevolezza e
responsabilità nei confronti della propria salute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Abitudini
sbagliate possono indurre le persone a comportamenti<span style="background: white;"> errati e nocivi.<span class="apple-converted-space"> Tra le più
diffuse:<o:p></o:p></span></span></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">saltare la
colazione</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">cenare tardi</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">mangiare troppi
cibi preconfezionati</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">mangiare
distratti da smartphone, computer e tv</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">rimanere seduti
per più di 30 minuti</span></li>
</ul>
<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Tali abitudini
protratte nel tempo possono portare a sovrappeso e obesità, causate da uno
squilibrio tra energia introdotta e energia consumata, e possono aumentare il
rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete e tumori. Inoltre
l’assenza di attività fisica è tra le principali cause di ictus, diabete,
cancro e malattie cardiovascolari. Fare movimento ogni giorno migliora la
salute in generale, aiuta a mantenere il peso nella norma, favorisce le
relazioni sociali, migliora l’umore e aumenta l’energia, oltre che prevenire
tali malattie. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Scegliere con
cura gli alimenti che ogni giorno si mettono a tavola, facendo attenzione non
solo alla quantità, ma anche alla qualità e seguire una dieta varia ed
equilibrata rappresentano il segreto per vivere meglio! È opportuno ricordare
che il termine “dieta” indica una selezione ragionata di alimenti, e non
necessariamente un regime alimentare finalizzato ad ottenere una perdita di
peso. Parlare di dieta deve essere quindi associato al parlare di uno stile di
vita che possa migliorare la nostra salute!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u>La piramide
alimentare - Altieri F, De Rosa G, Cicala V</u><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
</div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Nell’ambito di una sana e corretta alimentazione è bene
tenere a mente lo schema della <b>piramide
alimentare</b>. <span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Con il nome di piramide
alimentare si intende un grafico che pone alla base gli alimenti di consumo
quotidiano e al vertice quelli che dovrebbero essere mangiati solo
occasionalmente, per cercare di avere una<span class="apple-converted-space"> </span><strong>sana
alimentazione</strong>.</span> <o:p></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu5xLUj3f7TbD_MHMAjJJkEnFfJTAwI7eqVhyphenhyphen0FzElsg_IhZ4NZOvnTRB_haF8w94ZNtFiuWZYGHsIHSW1WnRZUVegO2FqK4vIH6obfVnOw2bkKfxr2pbCAcoV4cn2pmDcyPQ7offCVTE/s1600/piramide.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu5xLUj3f7TbD_MHMAjJJkEnFfJTAwI7eqVhyphenhyphen0FzElsg_IhZ4NZOvnTRB_haF8w94ZNtFiuWZYGHsIHSW1WnRZUVegO2FqK4vIH6obfVnOw2bkKfxr2pbCAcoV4cn2pmDcyPQ7offCVTE/s320/piramide.jpg" width="303" /></a></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Possiamo
sintetizzare la piramide alimentare in questo modo: </div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
</div>
<ul>
<li>E’ necessario
assumere cereali integrali e
grassi vegetali ad ogni pasto;</li>
<li>Frutta e verdura devono essere consumate nell'ordine di due o tre
porzioni al giorno;</li>
<li>Una dieta sana prevede l'integrazione quotidiana di piccole porzioni
di legumi e frutta secca,
da una a tre volte al giorno;</li>
<li>Il pesce, il pollame e le uova, alternativamente, possono essere
consumati per tre volte a settimana, così come i formaggi, ricchi di calcio;</li>
<li>I cereali raffinati e le patate vanno consumati con moderazione;</li>
<li>Le carni rosse, il burro
e i dolci vanno consumati poche volte al mese.</li>
</ul>
<div>
</div>
<o:p></o:p><br />
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-top: 0cm;">
E’ opportuno ricordare che recenti
studi hanno evidenziato che <span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">noci</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">,<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">mandorle</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">,<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">arachidi</span><span class="apple-converted-space"> </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">ecc., contengono
molti grassi ma, principalmente, grassi polinsaturi. Questi sono in grado di
migliorare il rapporto colesterolo HDL/LDL (“buono”/”cattivo”), diminuendo il
rischio di malattie cardiache e<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">diabete</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">. In più, chi mangia
frutta secca tende meno<b> </b>all'</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">obesità</span><span class="apple-converted-space"> </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">per la soddisfazione
dell'appetito risultante. Un elevato consumo di<span class="apple-converted-space"> </span><em>carne rossa</em><span class="apple-converted-space"><i> </i></span>è
associato a rischio di<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">malattie cardiovascolari</span>, di obesità<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">, di
diabete 2 e<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">tumore al colon</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">, a causa dell'alto contenuto in<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">grassi saturi</span><span class="apple-converted-space"> </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">e<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">colesterolo</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">. <em>Le carni bianche e il pesce</em><span class="apple-converted-space"> </span>contengono, invece, meno grassi saturi
e più grassi insaturi. Il pesce è inoltre una ricca fonte di acidi grassi
omega-3. Sostituendo pollame e pesce alla<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: black; text-decoration: none;">carne rossa</span><span class="apple-converted-space"> </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">si riduce il rischio
di malattie cardiovascolari, obesità e tumori al colon.<br />
</span>Da notare che alla base
della piramide viene posta la necessità di<span class="apple-converted-space"> </span><strong>svolgere attività
fisica giornaliera</strong><span class="apple-converted-space"> </span>e di rispettare una<span class="apple-converted-space"> </span><strong>corretta idratazione</strong>,
non inferiore al litro e mezzo di acqua al giorno. La piramide così rappresentata,
va riferita a<span class="apple-converted-space"> </span><strong>soggetti
sani,</strong><span class="apple-converted-space"> </span>con l’obiettivo di
contribuire attraverso una dieta sana ed equilibrata, alla prevenzione delle
malattie<span class="apple-converted-space"> legate ad uno stile di vita
scorretto.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-top: 0cm;">
<span class="apple-converted-space"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u>L’acqua:
carburante del nostro organismo - Santoro E</u><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u><br /></u></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA27jOD8NhgGXufrAnHLrJhXJnXlyhwdcRqUOtrLuSK3KIc6pNF6mroSxgNMlICDZ-IHv2GGfTDzjiRnYDhcDaIR1dY2BfvZ8GDwFa8cVu84YeCqpt6aQggQOaI3YwSbMaiDk8zmkuzgc/s1600/download+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA27jOD8NhgGXufrAnHLrJhXJnXlyhwdcRqUOtrLuSK3KIc6pNF6mroSxgNMlICDZ-IHv2GGfTDzjiRnYDhcDaIR1dY2BfvZ8GDwFa8cVu84YeCqpt6aQggQOaI3YwSbMaiDk8zmkuzgc/s1600/download+%25281%2529.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Anche una
corretta idratazione rappresenta uno dei pilastri fondamentali per un corretto
stile di vita necessario per mantenerci in salute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">L’acqua è una
componente essenziale del corpo umano, non apporta energia, non apporta
nutrienti (ad eccezione di alcuni minerali), non fa ingrassare, ma allo stesso
tempo non sazia. Rappresenta circa il 70% del peso corporeo, quantità che varia
in base all'età, al sesso e alla proporzione tra tessuto muscolare e grasso.
L’acqua è il mezzo grazie al quale avvengono molte reazioni biochimiche, fondamentali
per la nostra vita, e in particolare essa:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Favorisce la
digestione</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Permette il
trasporto dei nutrienti</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Elimina le
scorie metaboliche</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Previene
l’invecchiamento</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Concorre al buon
funzionamento del sistema circolatorio</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Regola la
temperatura corporea</span></li>
</ul>
<br />
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Appare ovvio che
per conservare un buon stato di salute bisogna mantenere un adeguato equilibrio
nel bilancio idrico dell’organismo (equilibrio tra acqua in entrata e in
uscita).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Tale equilibrio
può essere mantenuto bevendo sia acqua del rubinetto che acque minerali
entrambe sicure e controllate tenendo conto che nelle seconde sono contenuti
sali minerali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Il fabbisogno
idrico giornaliero, in condizioni normali, si aggira sui 2 litri-2,5 litri di
cui almeno <st1:metricconverter productid="1 litro" w:st="on">1 litro</st1:metricconverter>
e mezzo deve essere reintegrato tramite acqua. Il resto è sostituito da altre
bevande e da alimenti come frutta e verdura che sono costituiti per il 90% da
acqua. Va specificato, però, che bevande diverse (succhi di frutta, aranciate,
bibite tipo cola, caffè) vanno evitate in quanto apportano, oltre all’acqua,
anche sostanze caloriche (es. zuccheri).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">E’ bene
assecondare sempre il senso di sete e l’ideale sarebbe anticiparlo, bevendo a
sufficienza. E’ sbagliato evitare di bere per il timore di sudare
eccessivamente (sudare è fondamentale per regolare la temperatura corporea) o
di ingrassare. Bisogna inoltre bere frequentemente e in piccole quantità
soprattutto se l’acqua è fredda.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-top: 0cm;">
<span class="apple-converted-space">
</span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Bere è una
necessità per tutti, ma in alcune categorie di persone (bambini, donne in
gravidanza e in allattamento, anziani, sportivi e lavoratori) è indispensabile
prestare più attenzione alla modalità e alla quantità di acqua assunta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u>Attività fisica
quotidiana: “Perché è così importante?” - Cortile G</u><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNoSpacing">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><u><br /></u></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2W3djyiqd4KeKzKZRXWXTlG1Z9QqljCa6kqsN0_WdEkI7oJCR0OgbgAN3k96GH3nMkilLWw54eyfk4_7nfKTQVALZ9_3n0ze8I3In7-0PZEt5tARgrKDndYy_8dW0Byy6IUJd2gXrKE/s1600/download+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2W3djyiqd4KeKzKZRXWXTlG1Z9QqljCa6kqsN0_WdEkI7oJCR0OgbgAN3k96GH3nMkilLWw54eyfk4_7nfKTQVALZ9_3n0ze8I3In7-0PZEt5tARgrKDndYy_8dW0Byy6IUJd2gXrKE/s1600/download+%25282%2529.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Negli ultimi anni la letteratura
scientifica si è arricchita sempre più di studi che dimostrano come una
regolare attività fisica influisce positivamente sullo stato di salute fisica e
mentale. Infatti, l’adozione di uno stile di vita attivo riduce la mortalità
degli individui intervenendo in maniera preventiva su varie patologie
cronico-degenerative come il diabete mellito, l’obesità, l’osteoporosi e le
cardiopatie. Quindi si può affermare che l’esercizio fisico è un vero e proprio
toccasana per l’organismo umano. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNoSpacing" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per godere di tali benefici l’OMS,
organizzazione mondiale della sanità, consiglia almeno 30 minuti al giorno di
attività moderata per un totale di almeno 150 minuti a settimana. Per attività
fisica, però, non si intende necessariamente la pratica di uno sport o di
faticosi allenamenti bensì anche semplici movimenti che fanno parte della vita
quotidiana (es: passeggiare, andare in bicicletta, salire le scale e fare
lavori domestici) purché siano costanti e ripetuti. Di fondamentale importanza
è proprio muoversi quotidianamente poiché gli effetti positivi di tale
attività, sui vari organi e tessuti, tendono a svanire dopo pochi giorni.
Dunque, per concludere, basta davvero poco (circa 30 minuti di attività al
giorno) per prenderci cura di noi stessi e migliorare il nostro stato di
salute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><u>10
Regole fondamentali - Pervito E</u><o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoListParagraph" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt 18pt; text-align: justify;">
</div>
<ol>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Segui
una dieta settimanale variata che rispetti il proprio gusto e le proprie
esigenze.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Consuma
5 porzioni di frutta e verdura al giorno, scegliendo alimenti freschi, di
stagione e originari del luogo in cui vivi</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Dai
la giusta importanza all’idratazione: bevi regolarmente 2 litri di acqua al
giorno.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Sala
le pietanze con moderazione, utilizzando spezie, secondo il proprio gusto, che
esalteranno il sapore dei tuoi piatti.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">La
qualità conta ancor più della quantità. Scegliere alimenti poveri di grassi
saturi e ricchi in fibre. Le fibre aumentano la sazietà, rallentano
l’assorbimento e l’arrivo di zuccheri semplici e colesterolo nel sangue.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Il
boccone amaro diventa il dolce. Gli zuccheri sono presenti ovunque ma è bene
capire che lo zucchero raffinato presente soprattutto in prodotti confezionati (merendine,
bevande zuccherate, zucchero bianco, ecc.) è un ostacolo al benessere.
Scegliere zuccheri complessi come pane e pasta preferibilmente integrale.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Il
vino rosso fa sangue!! Il vino rosso è ricco di antiossidanti, ma l’alcool è calorico
e se in eccesso ha seri effetti collaterali. Non abusare!!!</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Il
cibo è la migliore medicina, ma dobbiamo saper scegliere il cibo sicuro e
cuocerlo nel modo migliore (alla griglia, a vapore, al forno, bollito).</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Meno
c’è e meglio è. Impara a leggere l’etichetta nutrizionale preferendo prodotti
in cui ci sono meno ingredienti.</span></li>
<li><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Pratica
un’attività fisica costante e regolare (sono sufficienti 30 minuti di camminata
a passo moderato).</span></li>
</ol>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> </span></i></b><b><i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">"Se
fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed
esercizio fisico, ne' in eccesso ne' in difetto, avremmo trovato la strada per
la salute". </span></i></b></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">(Ippocrate,
460-377 a.C.)</span></i></b></div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">
</span></div>
<div style="background: white; margin-top: 0cm; mso-line-height-alt: 10.3pt;">
<o:p></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: left;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-55621781804840570632015-11-25T22:11:00.002+01:002015-11-25T22:11:46.752+01:00Acqua, un bene preziosodella <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/07/dottssa-anna-pelliccia.html" target="_blank">Dott.ssa Anna Pelliccia</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLsO-kVH5vXlLrCszKQmRP2A8SwxVwwO8F39RUdyHOOLlQJBI-JTKKbcYGKtCBjix_kGcPaDY1d2M21nyBqheG9LbJ7mQzUa-3yzCHvYc197Ox3vlm2YXkxEQJD1q7hyphenhyphenBhMHX3ZvoZJwA/s1600/acqua.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLsO-kVH5vXlLrCszKQmRP2A8SwxVwwO8F39RUdyHOOLlQJBI-JTKKbcYGKtCBjix_kGcPaDY1d2M21nyBqheG9LbJ7mQzUa-3yzCHvYc197Ox3vlm2YXkxEQJD1q7hyphenhyphenBhMHX3ZvoZJwA/s320/acqua.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non c’è vita senz’acqua. Essa rappresenta un bene
prezioso, indispensabile a tutte le attività umane, animali e vegetali. Alternarne
le sue qualità vuol dire nuocere alla vita di tutti gli esseri viventi che da
essa dipendono.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Perché
non c’è vita senza acqua?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<a name='more'></a><ul>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Essa è presente nel liquido amniotico, in cui si
sviluppa il feto;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">è il costituente essenziale delle cellule e dei
tessuti;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">svolge un ruolo fondamentale nelle reazioni
biochimiche che accompagnano i processi vitali;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">è il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina
le scorie metaboliche;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">ha un ruolo fondamentale nei processi digestivi, per
la regolazione della temperatura corporea;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">svolge un’azione lubrificante ed ammortizzante nelle
articolazioni e nei tessuti;</span></li>
<li><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">aiuta a mantenere elastiche e compatte la pelle e le
mucose.</span></li>
</ul>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’acqua non è solo un solvente, in cui avvengono
tutte le reazioni degli organismi
viventi, ma partecipa direttamente alle reazioni di condensazione e idrolisi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’acqua corporea è contenuta per il 67% nelle
cellule (liquido intracellulare), 33% esterno (liquido
interstiziale,plasma,linfa).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Contenuto
idrico</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: corpo vitreo, sangue, muscoli, cervello, tessuto
adiposo, scheletro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il
fabbisogno idrico</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> per gli adulti è: 1 g/Kcal, per i
bambini: 1,5 g/Kcal.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
esogena</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: 500-900 mL alimenti, 800-1500 mL bevande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
endogena</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: carboidrati :0,6 g di H2O per grammo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Proteine: 0,4 g di H2O per grammo. Lipidi: 1,07 g di
H2O per grammo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Perdite
d’acqua</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: perdite renali: 1200-1500 mL, extrarenali, sudorazione:600
mL, respirazione: 400 mL, per un totale di 2500 mL.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fattori che influenzano la perdita di fluidi
corporei: assunzione di caffeina, umidità, farmaci, temperatura, attività
fisica intensa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
introdotta</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: bevuta (1500 mL), cibo (700 mL),acqua di
ossidazione ottenuta dalla combustione dei carboidrati (300 mL) ,per un totale di 2500 mL.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
eliminata</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: urine (1500 mL),attraverso la pelle
(500mL),attraverso i polmoni (300 mL),attraverso le feci (200 mL) ,per un totale di 2500 mL, <b>da questo si evince che l’acqua introdotta deve equivalere a quella
persa.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’organismo non ha adeguate riserve di liquido.<b><o:p></o:p></b></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una diminuzione della quantità d’acqua corporea >
del 7% in peso, può causare gravi danni all’organismo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk3IzNcbeUQkSnahA_ALRgZEwsjOBfeiigjgMLkjbCupnOt9-qJDorjM7vRIq_kWowObRbrBjnvSQgk_2iWU6DxF23cg4WLsPYC1sDV_1OGE5QtLAYy7ghCoae5sUhTzRfm_j496BppFs/s1600/sete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="545" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk3IzNcbeUQkSnahA_ALRgZEwsjOBfeiigjgMLkjbCupnOt9-qJDorjM7vRIq_kWowObRbrBjnvSQgk_2iWU6DxF23cg4WLsPYC1sDV_1OGE5QtLAYy7ghCoae5sUhTzRfm_j496BppFs/s640/sete.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b style="text-indent: 35.4pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b style="text-indent: 35.4pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">SETE</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Segni
di disidratazione</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: urine scure, secchezza delle fauci, sudorazione
ridotta, spossatezza, crampi muscolari, cefalea, aumento del battito cardiaco, stato
confusionale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
minerale</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: è l’acqua microbiologicamente pura all’origine, che
possiede caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla
salute, che non ha subito trattamenti di risanamento (filtrazione, clorazione
e/o ozonizzazione) e/o aggiunte di sostanze battericide e batteriostatiche. Tale
acqua va imbottigliata così come sgorga dalla fonte,pertanto non può essere
venduta sfusa,ma solo in bottiglia sigillata,di capacità non superiore ai 2
litri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
effervescente</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: CO2 addizionata<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
effervescente naturale</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: sgorga dalla fonte con almeno 250
mg/L di CO2 disciolta<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Vantaggi
della CO2</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: senso di sazietà, disseta meglio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Controindicazioni
della CO2</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: gastriti, ulcere gastriche, acidità di stomaco
perché stimola la secrezione di succhi gastrici<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Acqua
per lo sport</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">: è consigliabile la <b>mediominerale</b>, se potabile, anche
quella del rubinetto, perché ha un buon patrimonio di calcio, sodio, ferro, cloro,
magnesio, bicarbonato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La <b>normalizzazione</b>
dei liquidi corporei avviene sempre <b>lentamente</b>,
i livelli di idratazione tornano normali anche dopo <b>48-72 ore</b> dalla prestazione
sportiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quindi
bere spesso e a piccoli sorsi.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fonte : Congresso Regionale ADI Campania : “Alimenti
e Nutrizione,tra gusto e salute”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cava de’ Tirreni, 2-3 ottobre 2015.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="line-height: 18.4px;">Fonte immagine: web</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-12932149259455342752015-09-27T23:13:00.002+02:002015-09-28T00:33:13.123+02:00STAGE TECNICO: LA NUTRIZIONE PER LO SPORT E LA TERZA ETA' - IL MATERIALE DIDATTICO<b>a cura dello Staff SDeCA</b><br />
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjqwqozlth7C8RA0x6c51S88nLw2VDaZ8rXNELu5F8khzr5Y2jfYifVtyqjA0unyG13ABVyC-_Cpk28_QlJzZi8kdcwi28WRlH0sY7RAJ9jB1NNOJlsepPDrDErdoZvMYszuCe9wdbzI4/s1600/locandina-stage-nutrizione-isolimpia-2015-739x1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjqwqozlth7C8RA0x6c51S88nLw2VDaZ8rXNELu5F8khzr5Y2jfYifVtyqjA0unyG13ABVyC-_Cpk28_QlJzZi8kdcwi28WRlH0sY7RAJ9jB1NNOJlsepPDrDErdoZvMYszuCe9wdbzI4/s200/locandina-stage-nutrizione-isolimpia-2015-739x1024.jpg" width="143" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
Si è tenuto lo scorso venerdì 25 settembre 2015, un
interessante momento di formazione che sancisce il già consolidato binomio
AGAR-SDeCA. L’evento, dal titolo “STAGE TECNICO: LA NUTRIZIONE PER LO SPORT DI
BASE E TERZA ETA’” organizzato da Agar Sport Management con la collaborazione
di SDeCA-Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione, nell’ambito della
Manifestazione sportiva Isolimpia2015, ha visto come location il suggestivo
scenario delle Terme di Agnano. Cospicua la partecipazione da parte dei
giovani, studenti e professionisti, accorsi vogliosi di saperne di più su un
argomento ancora poco conosciuto, quale la Nutrizione sportiva.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2015/09/stage-tecnico-la-nutrizione-per-lo.html" target="_blank">Abstract dello STAGE</a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Il Materiale didattico:<br />
<a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgYmtsMU52OTFISGc" target="_blank"></a><br />
<a name='more'></a></div>
<ul>
<li><a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgYmtsMU52OTFISGc" target="_blank">La Nutrizione e l'attività fisica in età evolutiva - a cura del Dott. Vozza Luigi</a></li>
<li><a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgR3M1cE1nbFdYM3M" target="_blank">Alimentazione dello sportivo in età adulta - a cura della Dott.ssa Capuzzoni Michela</a></li>
<li><a href="https://drive.google.com/open?id=0B-BBmoOdOwEgZXJWOVdsVkdzUUE" target="_blank">Alimentazione e attività fisica nel soggetto anziano - a cura del Dott. Annunziata Giuseppe e del Dott. Ascolese Angelo Raffaele</a></li>
</ul>
<h4>
N.B.</h4>
<div>
</div>
<br />
<h4>
La proprietà intellettuale di questo documento è degli autori. Qualunque informazione qui riportata è da considerarsi confidenziale e non utilizzabile né integralmente né in parte, senza l’autorizzazione scritta dell’autore. Qualunque uso improprio o la riproduzione non autorizzata di quanto contenuto in questo documento verrà sanzionato con l’applicazione delle leggi sul diritto d’autore (in particolare la legge 633 del 22/4/41 e il decreto legge 14/12/42 e seguenti).</h4>
<div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-82238118019845808262015-09-21T12:53:00.000+02:002015-09-21T12:56:05.062+02:00STAGE TECNICO: La Nutrizione per lo Sport di base e la terza etàa cura dello Staff SDeCA<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieRxwqSncVPVjy4GK2De5eAZbGMA5MzNQKYokvbm5Tbw6tXkBe0AQwuP3Efcm2q9ia3t0W9Pkv7UugCgyLOHle47xnbGTTee_bEGJO0woR44LkYHa7QQOUGjt3qUvtr-wGCkmyXrIXgYI/s1600/locandina-stage-nutrizione-isolimpia-2015-739x1024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieRxwqSncVPVjy4GK2De5eAZbGMA5MzNQKYokvbm5Tbw6tXkBe0AQwuP3Efcm2q9ia3t0W9Pkv7UugCgyLOHle47xnbGTTee_bEGJO0woR44LkYHa7QQOUGjt3qUvtr-wGCkmyXrIXgYI/s1600/locandina-stage-nutrizione-isolimpia-2015-739x1024.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b>STAGE TECNICO: La
Nutrizione per lo Sport di Base e la terza età<br />
</b>Organizzato dal Centro Studi AGAR Sport Management in collaborazione con l’Associazione
culturale per la divulgazione scientifica “SDeCA – Scienza, Dieta e Corretta
Alimentazione”<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Abstract<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<a name='more'></a>In un momento storico e culturale come questo, assume un’importanza
fondamentale il diffondere l’idea di uno sport sano e pulito, che coinvolga
soprattutto i più giovani. Quando si parla di sport, non è possibile esimersi
dall'affrontare l’argomento “nutrizione” che, accanto all'attività fisica,
viaggiano di pari passo, rappresentando due momenti imprescindibili da tenere
in considerazione per perseguire l’obiettivo dello stato di benessere. Il discorso
acquista maggiore valore se si considera la situazione globale che vede oltre
600 milioni di obesi nel Mondo. E in questo scenario non fa eccezione l’Italia,
nella fattispecie la Campania che occupa i primi posti a livello nazionale per
tasso di obesità, soprattutto in età infantile. Risulta doveroso, dunque, in
quest’ottica, aprire le porte a un discorso su come istruire al meglio gli “addetti
ai lavori” nel trattare il delicato settore della Nutrizione sportiva,
tentando, laddove possibile, di intraprendere un dialogo con le Istituzioni,
prima, e la popolazione, poi, al fine di gettare le basi per la risoluzione del
problema obesità e sensibilizzare il singolo a prendersi cura della propria
salute.</div>
<div class="MsoNormal">
Su questi presupposti, dunque, si baserà lo Stage tecnico, affrontando il
delicato, e ancora poco conosciuto, mondo della Nutrizione nello Sport. L’evento
sarà suddiviso in tre relazioni che affronteranno, singolarmente, l’approccio
nutrizionale e sportivo nel bambino, nell’adulto e nell’anziano.<br />
La prima relazione, dal titolo “La nutrizione e l’attività fisica nell’età
evolutiva”, presentata dal Dott. Vozza Luigi, tratterà i fabbisogni
nutrizionali dal primo anno di vita all’età prescolare, l’attività fisica come
strumento per la prevenzione e il trattamento dell’obesità infantile e il
binomio sport-alimentazione per il corretto sviluppo psico-motorio.<br />
A questa farà seguito la seconda relazione dal titolo “Alimentazione dello
sportivo in età adulta”, presentata dalla Dott.ssa Capuzzoni Michela, in cui
saranno presentati i principi di base di una sana e corretta alimentazione nel
soggetto sportivo adulto, oltre a una dettagliata trattazione sulla valutazione
dello stato nutrizionale e sui consigli alimentari nel caso di due emblematici
sport, quali il ciclismo (come attività aerobica) e il body building (come
attività anaerobica). Saranno, infine, suggerite indicazioni su integrazione e
supplementazione per lo sportivo.<br />
Chiuderà la sessione l’ultima relazione dal titolo “Alimentazione e attività
fisica nel soggetto anziano”, preparata a quattro mani dal Dott. Annunziata
Giuseppe e dal Dott. Ascolese Angelo Raffaele, in cui si affronteranno i temi
della valutazione dello stato nutrizionale, i fabbisogni nutrizionali e l’attività
fisica nella delicata fase fisiologica della terza età e saranno presentati gli
effetti benefici di Eleutherococcus senticosus come integratore alimentare per
il miglioramento della performance sportiva e l’adattamento a condizioni di
stress pico-fisico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Relatori del corso:<o:p></o:p></b></div>
<br />
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal">Dott.
Vozza Luigi: Biologo Nutrizionista. Nutritional sport expert<o:p></o:p></li>
<li class="MsoNormal">Dott.ssa
Capuzzoni Michela: Dottore Magistrale in Biologia della Nutrizione.
Perfezionata in Educazione alimentare e prevenzione delle malattie
dismetaboliche.<o:p></o:p></li>
<li class="MsoNormal">Dott.
Ascolese Angelo Raffaele: Dottore in Biotecnologie per la salute. Mag.ndo
in Scienze della Nutrizione Umana. Personal trainer<o:p></o:p></li>
<li class="MsoNormal">Dott.
Annunziata Giuseppe: Dottore in Biologia. Mag.ndo in Scienze della
Nutrizione Umana. Esperto in Fitoterapia ed Erboristeria. Presidente SDeCA<o:p></o:p></li>
</ul>
<h3>
L'evento è in programma per venerdì 25 settembre 2015 - ore 16.00 presso Terme di Agnano (NA)</h3>
<h3>
PER PARTECIPARE ALLO STAGE E RICEVE L'ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE E' NECESSARIO COMPILARE L'APPOSITO MODULO DISPONIBILE ALL'INDIRIZZO: <a href="http://www.agarsport.org/3-edizione-isolimpia" rel="nofollow" style="background-color: white; color: #3b5998; cursor: pointer; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16.08px; text-decoration: none;" target="_blank">http://www.agarsport.org/3-edizione-isolimpia</a></h3>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3304030985349953419.post-10989550614450424742015-09-19T20:27:00.001+02:002015-09-20T22:08:00.419+02:00La Doppia Piramide<div dir="ltr">
di <a href="http://benesserealimentazione.blogspot.it/2013/12/vincenzo-catapano.html" target="_blank">Vincenzo Catapano</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigcwBDhPOHq2auydxVvzxRis2blNMkRInPcHDfJR7EIi0XAIZMcdNs78e5e5G1U43VhAOH-CxpRzuPD0uj2CQ8bflqIuWSZqvumpqBhq3XmIy2NALHdronUKnpWqzLXe3NQi7G6fybeP4/s1600/IMG_20150919_202236.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="333" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigcwBDhPOHq2auydxVvzxRis2blNMkRInPcHDfJR7EIi0XAIZMcdNs78e5e5G1U43VhAOH-CxpRzuPD0uj2CQ8bflqIuWSZqvumpqBhq3XmIy2NALHdronUKnpWqzLXe3NQi7G6fybeP4/s640/IMG_20150919_202236.jpg" width="640" /></a></div>
<div dir="ltr">
Ieri 18 settembre 2015, il Barilla Center for Food & Nutrition, in occasione della Giornata Internazionale della Dieta Mediterranea (patrimonio immateriale dell'umanità per l'UNESCO), ha presentato la "Doppia Piramide 2015: le raccomandazioni per un alimentazione sostenibile".<br />
Si tratta di un progetto, in crescita, che ha impegnato e impegna la ricerca per affrontare le difficoltà di un compromesso tra una sana nutrizione e la giusta sostenibilità, proprio per questo è nata la Doppia Piramide, una <u>alimentare</u> e una ambientale.</div>
<div dir="ltr">
Di seguito il link del progetto da cui si può scaricare questo importante documento:</div>
<div dir="ltr">
http://www.barillacfn.com/position-paper/pp-doppia-piramide-2015-le-raccomandazioni-unalimentazione-sostenibile/</div>
<div dir="ltr">
Fonti: Web<br />
Fonti immagini: BCFN FOUNDATION 2015</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12170569285960304463noreply@blogger.com0