sabato 30 novembre 2013

Resveratrolo, l'antiossidante naturale che protegge il cuore

di Giuseppe Annunziata

Il resveratrolo è una sostanza di natura fenolica, presente in una grande varietà di piante, soprattutto quelle a frutti scuri (uva, frutti di bosco…). Conosciuto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed anticancro, il resveratrolo è stato a lungo oggetto di numero ricerche che ne hanno confermato le suddette proprietà, evidenziandone altre legate, in linea di massima, alla buona salute del sistema cardiovascolare. Numerosi studi hanno, di fatto, sottolineato un effetto cardioprotettivo del resveratrolo, in relazione alla sua capacità di migliorare il metabolismo lipidico, riducendo, così, il rischio di sviluppare processi di aterogenesi con conseguente insorgenza di infarto od ictus. E proprio per questo ulteriore effetto benefico ritrovato, è stato attribuita al resveratrolo la capacità di migliorare le aspettative di vita.

venerdì 29 novembre 2013

Calcoli biliari e colecistopatie, come curarsi a tavola

di Andrea De Simone, con la collaborazione di Giuseppe Annunziata

Le funzioni principali della colecisti sono quelle di accumulo e secrezione di bile prodotta dal fegato. Essa è riversata nel duodeno (parte prossimale dell'intestino tenue) in seguito all'arrivo del chimo gastrico. La bile, composta essenzialmente da colesterolo, sali biliari , lecitina ed altre sostanze, è importante per la funzione digestiva dei grassi, in particolare essa funge da vero e proprio emulsionante, oltre a preoccuparsi dell'assorbimento delle vitamine A, E , D e K presenti nei lipidi , nonché nell'eliminazione della bilirubina prodotta in seguito alla degradazione dell' emoglobina. Infine, è un ottimo anti acido per il nostro stomaco (in particolare nella porzione fino all'ileo).

Uno dei disturbi principali della colecisti, è la cosiddetta calcolosi biliare. Causata da cattiva alimentazione, eccesso di grassi, o repentini cambi di peso, essa può causare non pochi problemi al nostro apparato digerente nonché al nostro organismo. La condizione di calcolosi , vede la produzione di calcoli , ammassi di colesterolo (per lo più) e bilirubina e altre sostanze, nelle vie biliari (dotti epatici, cistico e coledoco).
Un giusto regime alimentare è necessario per ovviare-tamponare, a questo problema.

giovedì 28 novembre 2013

Anoressia e bulimia... la ricerca continua!

di Vincenzo Catapano

L' anoressia e la bulimia sono due importanti disturbi del comportamento alimentare. L' anoressia è la mancanza o diminuzione dell'appetito, mentre la bulimia è un problema che porta ad ingerire un eccesso di cibo per poi riuscire a non metabolizzarlo, mediante vomito autoindotto ed altri metodi. Le cause scatenanti possono derivare da patologie cliniche, da assunzione di sostanze, spesso psicostimolanti, ma anche da un disagio neurologico.
Le ultime ricerche hanno dimostrato l' esistenza di una centralina in grado di accendere e spegnere l' interesse per il cibo. La sede di queste funzioni è sita in una regione del cervello, chiamata nucleo del letto della stria terminale (bnst), posta tra l' ipotalamo e il corpo amigdaloideo. La ricerca, effettuata su topi di laboratorio geneticamente modificati, ha portato alla scoperta di neuroni che sono stati attivati dopo esser stati colpiti artificialmente da una luce emessa da fibre ottiche. Questi neuroni sono attivi proprio mente mangiamo, inibendo così l' ipotalamo laterale. Questa rete di neuroni, studiata dai ricercatori dell' università del Nord Carolina, quando è attiva invoglia a mangiare anche se si è sazi, e quando è spenta porta a tralasciare l' interesse per il cibo anche se si è affamati.

Grazie a queste ricerche è stata confermata la base neurologica dei disturbi alimentari, siamo quindi più vicini a un futuro fatto di nuove soluzioni e nuove terapie.

Fonti: www.ansa.it
(fonte immagine: web)
 

Rimandiamo ad un articolo già precedentemente pubblicato su questo argomento: "Bloccare la fame nervosa inattivando l'ormone dell'ansia - di G. Annunziata"

mercoledì 27 novembre 2013

I mille e più usi dell'Aloe

di Giuseppe Annunziata

Conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo fin dai tempi più remoti, l'Aloe è un componente fondamentale della cosiddetta "Farmacia naturale", ampiamente utilizzata proprio per il suo elevato potenziale curativo. Il campo d'applicazione è molto vario e va dall'uso interno, per il trattamento di disturbi gastrointestinali, a quello interno per cura della pelle e cosmesi.

Frutti di bosco, Elisir di salute e giovinezza... ma attenzione!

di Vincenzo Catapano


I frutti di bosco fanno bene alla salute e al cuore. A darne la conferma è uno studio tenuto dalla "Harvard School of  Public Health" di Boston, secondo il quale i frutti di bosco hanno un ruolo di protezione nei confronti degli attacchi cardiaci. Mangiando frutti di bosco due o tre volte alla settimana si riduce il rischio di attacco cardiaco di circa del 30% , soprattutto nelle donne. Inoltre questi frutti, ricchi di polifenoli, flavonoidi e acidi fenolici, consentono di prevenire il cancro, evitare infezioni all'intestino e rallentare l' invecchiamento.

lunedì 25 novembre 2013

Glutammato di sodio, occhio agli alimenti preconfezionati

Glutammato mon
osodico
Glutammato monosodico
di Giuseppe Annunziata

Il glutammato di sodio è un sale ottenuto dal sodio e dall'acido glutammico, amminoacido ampiamente presente in natura. Si tratta di un esaltatore dei sapori che, addizionato ad altre sostanze, consente di limitare la dose degli aromi. Nell'industria alimentare viene indicato con la sigla E621 ed utilizzato come additivo nella stragrande maggioranza degli alimenti preconfezionati come carni, verdure in scatola, prodotti congelati e liofilizzati, prodotti stoccati e dadi da brodo, conferendo maggiore palatabilità a tali cibi. Altrettanto abbondantemente, il glutammato di sodio lo si trova nella cucina orientale, specialmente quella cinese e giapponese, che fa largo uso della Laminaria japocnica, un'alga ricca proprio del sale sodico del glutammato.

Attualmente è considerato un additivo sicuro, alle dosi raccomandate, anche se la ricerca ha ampiamente dimostrato non pochi effetti negativi conseguenti al suo utilizzo.

Vediamoli in dettaglio.