domenica 12 marzo 2017

Una dieta fortemente ipoproteica (VLPD) riduce l’acidosi metabolica in soggetti con insufficienza renale cronica… e non solo

del Dott. Elpidio Di Mattia

L’acidosi metabolica è una alterazione dell’equilibrio acido–base caratterizzata da riduzione della bicarbonatemia, associata o meno ad acidemia. Essa è di frequente riscontro in clinica, in particolare nel paziente critico e/o con insufficienza renale. In ambito nefrologico tale condizione si può manifestare a causa di una riduzione del filtrato glomerulare ed il conseguente accumulo progressivo di acidi fissi, derivanti dai processi metabolici secondari all'alimentazione. L’acidosi, sia in acuto che in cronico, è clinicamente rilevante in quanto si associa a significative alterazioni del metabolismo cellulare, contribuendo a modificare in senso negativo la prognosi del paziente, in termini di incremento sia della morbilità che della mortalità. Le odierne linee guida raccomandano il trattamento dell’acidosi con alcali allorquando la concentrazione ematica di bicarbonato sia < 22mmol/L, in maniera da prevenire le complicanze ad essa annessa come insulino-resistenza, malattie cardiovascolari e progressione della malattia renale. La correzione della condizione di acidosi può essere effettuata sia attraverso la somministrazione farmacologica di alcali o di bicarbonato di sodio, ma anche attraverso una dieta ricca di frutta e verdura. In aggiunta, la terapia conservativa dell’insufficienza renale cronica, che prevede l’utilizzo di diete ipoproteiche, è stata riconosciuta come una vera e propria terapia nutrizionale con l’obiettivo di ottenere una riduzione dell’apporto di sale e del conseguente grado di ipertensione, dei livelli di assunzione di fosfati, della proteinuria ed un ritardo dell’inizio del percorso dialitico; tutto ciò attraverso un ridotto carico di cataboliti ed il raggiungimento di un miglior controllo metabolico.

Aborto e vitamina D

della Dott.ssa Gabriella De Rosa

La vitamina D è ben nota per le sue capacità di regolare l’omeostasi di calcio e fosforo, mantiene in salute le nostre ossa ed è benefica per cuore e sistema nervoso. Essa è ottenuta dall’esposizione al sole o con la dieta, attraverso alimenti come olio di fegato di merluzzo, pesci grassi, uova, fegato, carni rosse e verdure verdi.
La carenza di vitamina D è una condizione molto diffusa: esporre al sole almeno il viso e le braccia per 15-20 minuti al giorno, ovviamente con le dovute cautele, è una delle indicazioni di base degli esperti per permettere al nostro organismo di sintetizzare vitamina D grazie alla luce naturale.