sabato 30 novembre 2013

Resveratrolo, l'antiossidante naturale che protegge il cuore

di Giuseppe Annunziata

Il resveratrolo è una sostanza di natura fenolica, presente in una grande varietà di piante, soprattutto quelle a frutti scuri (uva, frutti di bosco…). Conosciuto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed anticancro, il resveratrolo è stato a lungo oggetto di numero ricerche che ne hanno confermato le suddette proprietà, evidenziandone altre legate, in linea di massima, alla buona salute del sistema cardiovascolare. Numerosi studi hanno, di fatto, sottolineato un effetto cardioprotettivo del resveratrolo, in relazione alla sua capacità di migliorare il metabolismo lipidico, riducendo, così, il rischio di sviluppare processi di aterogenesi con conseguente insorgenza di infarto od ictus. E proprio per questo ulteriore effetto benefico ritrovato, è stato attribuita al resveratrolo la capacità di migliorare le aspettative di vita.
Alcune delle ricerche di cui prima, sono state condotte su topi alimentati con una dieta iperlipidica ed è stato osservata la capacità del resveratrolo di aumentare la sopravvivenza e ridurre il grasso corporeo (soprattutto quello viscerale), riducendo i livelli di insulinemia a digiuno. Da questi studi si evince, dunque, un importante ruolo del resveratrolo come supporto nutrizionale per un miglioramento globale del metabolismo che, insieme ad un corretto stile di vita generale, può determinare una diminuita suscettibilità allo sviluppo della cosiddetta sindrome metabolica.

Il paradosso francese
Il resveratrolo è uno dei componenti più presenti nel vino rosso, proprio perché abbondante nell’epidermide dell’uva. È, pertanto, non difficile ricercare una certa correlazione tra gli effetti benefici di questa sostanza e lo stato di salute in una nazione come la Francia, che si posiziona fra i maggiori produttori e consumatori di vino. Verso la fine degli anni ’80 fu rilevato e studiato il cosiddetto ‘paradosso francese’. Fu osservato, infatti, che, a differenza di numerosi altri Paesi oggetti di studio, in Francia si registrava un basso tasso di mortalità per malattia coronarica causata da elevato consumo di grassi di origine animale nella dieta. Era un po’ come se i Francesi fossero, in qualche modo, immuni ai vari effetti negati sulla salute che provoca una dieta iperlipidica. Una probabile spiegazione a questo fenomeno fu ritrovata proprio nel consumo di vino rosso che la popolazione francese annovera fra le bevande di uso comune. È ovvio, tuttavia, che l’effetto benefico non va ritrovato proprio nel vino in quanto tale, ma nelle sostanze presenti in esso. È, peraltro, necessario ricordare di non abusare di alcuna sostanza alcolica per non rischiare di annullare tali effetti benefici con quelli estremamente dannosi dell’alcool. 

In medio stat virtus, la virtù sta nel giusto mezzo!

(Fonte: pubmed)


Xu QSi LY[Resveratrol role in cardiovascular and metabolic health and potential mechanisms of action] - Department of Geriatrics, Southwest Hospital, Third Military Medical University, Shapingba District, Chongqing 400038, China -  Nutr Res. 2012 Sep;32(9):648-58. doi: 10.1016/j.nutres.2012.07.002. Epub 2012 Aug 22.

(fonte immagine: web)

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2 commenti:

  1. Vi prego. Articoli come questo li accetto da nutrizionisti degli anni '90, non del 2013.
    La storia del resveratrolo è ormai assodato essere una sorta di bufala.
    Gli effetti benefici ci sono, in vitro, ma in un bicchiere di vino o due non c'è una quantità tale da avere una concentrazione efficace a livello cellulare.

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    1. Gentile lettore/rice,
      La ringraziamo, innanzitutto, per averci letto. Ciò di cui parLa non va del tutto generalizzato. Numerosi studi e review hanno dimostrato e confermato gli effetti benefici in vitro ed in vivo, tant'è che numerose aziende farmaceutiche hanno messo in commercio formulazioni, anche "simil-statine" atte al controllo del metabolismo lipidico, nelle quali è presente proprio il resveratrolo. Chiaramente, quando si parla di particolari principi attivi presenti nell'intero fitocomplesso di alcune piante (determinate specie di piante possono contenere anche 200-300 principi attivi differenti!) non si può assolutamente pretendere di assumere le concentrazioni tali da avere un'azione farmacologica semplicemente assumendo (anche quotidianamente) quel dato alimento. E non è, di certo, nostra intenzione lasciar trapelare tale sbagliata informazione. Un esempio eclatante è quello dei famosi omega 3, abbondanti in determinate specie di pesce, ma comunque non nelle concentrazioni sufficienti ad esplicare tale azione. Pertanto, in caso di conclamate patologie cardiovascolari, è da consigliare l'assunzione opercoli di omega 3 come aggiuntiva integrazione alimentare. E nel caso del resveratrolo, poi, questo concetto è ancor più marcato dal momento che non si deve rischiare di incrementare eccessivamente il consumo di vino, cadendo così nei danni provocati dall'alcool. A tal proposito, siamo vicini al discorso della Nutraceutica.

      Con la speranza di essere stato sufficientemente esplicativo e ringraziandoLa ulteriormente per averci letto, Le invio cordiali saluti a nome mio e di tutto lo Staff
      G.A.

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