sabato 29 ottobre 2016

LA NUTRIZIONE E' UNA COSA SERIA

Lettera indirizzata a Barbara D'Urso per denunciare l'abuso di professione del Dott. Lemme

Gentile Sig.ra D'Urso,
chi Le scrive è il Dott. Giuseppe Annunziata, laureato Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana e Presidente dell'Associazione culturale per la divulgazione scientifica "SDeCA - Scienza, Dieta e Corretta Alimentazione".

Fatta questa breve presentazione, potrà capire bene quale sia il motivo che mi ha spinto a contattarLa.

Troppo spesso i media assumono l'accezione di arma a doppio taglio: se da un lato consentono una maggiore diffusione di argomenti che altrimenti rimarrebbero confinati a pochi eletti, dall'altro non sono scevri dal varcare  il sottile confine tra formazione e disinformazione. Questo accade per la stragrande maggioranza degli argomenti d'interesse popolare, ivi compresa la Nutrizione, un argomento, a mio avviso, molto delicato.
A differenza delle altre discipline mediche, per le quali esiste ancora un minimo di rispetto che ne permette la trattazione solo da parte di esperti del settore, per la Nutrizione sembra che ciò sia andato perdendosi. Oggi sembra che di Nutrizione possa parlare chiunque, laureati e non, esperti e... meno esperti, dove per esperienza non si intende l'empirica conoscenza della materia, bensì la reale competenza clinica.

In uno Stato disastrato legislativamente come l'Italia non si dovrebbe permettere la pubblicità a personaggi capaci di tenere viva l'attenzione parlando di argomenti che non rientrano (LEGALMENTE) tra le proprie competenze!

Nella fattispecie, mi riferisco a quello che ormai è stato nominato dai media stessi "Il caso Lemme".

Tralasciando qualsivoglia argomentazione sulla natura scientifica del suo "metodo" (sulla nutrizione esistono svariati punti di vista, più o meno accettabili!), ciò su cui vorrei portare la Sua cortese attenzione è un aspetto molto più sottile: il Dott. Lemme NON PUO' prescrivere diete! Il motivo è molto semplice. Senza cadere in lunghe e noiose disquisizioni di tipo legislativo, cito solamente una delle più importanti leggi che tutelano i Professionisti della Nutrizione. Si tratta della legge 396/67, confermata dal CSS nel 2009. Secondo tali documenti ufficiali, le UNICHE figure professionali che in Italia possono prescrivere una dieta sono Medico, Biologo e Dietista, previa abilitazione alla professione e iscrizione a relativo ordine professionale. Nelle medesime leggi che tutelano queste professioni è, peraltro, sottolineato come anche IL FARMACISTA NON POSSA ESERCITARE LA PROFESSIONE DI NUTRIZIONISTA.

E la cosa più simpatica è che il Dott. Lemme è, per l'appunto, un laureato in Farmacia. Per la Legge italiana, dunque, prescrivendo le sue diete commette un abuso di professione, punibile nel nostro Stato con procedimento penale. Lo stesso Ordine dei Medici della Provincia di Roma si è espressa in merito, chiedendo il divieto di partecipazione alle trasmissioni televisive.

Non per voler giocare la cosiddetta "guerra dei poveri", mi preme ricordarLe gli enormi sacrifici (economici e non solo!) che migliaia di giovani compiono ogni giorno per raggiungere l'agognato titolo accademico o l'abilitazione professionale che permetta loro di esercitare il proprio lavoro, quello per il quale mettono impegno e dedizione, rispettando la legge.

Ci sono giovani che conseguono Lauree prima triennali, puoi magistrali in Biologia, Scienze della Nutrizione o affini, e successivamente sostengono un duro Esame di Stato per l'abilitazione alla professione di Biologo.

Ci sono giovani che, dopo aver conseguito il titolo di Dietista, proseguono i propri studi per conseguire il titolo magistrale che consenta loro di sostenere il suddetto Esame di Stato.

E ancora, ci sono giovani che dopo aver conseguito una Laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia (5 anni), proseguono gli studi conseguendo quella magistrale (2 anni, per un totale di 7 anni di studio!) in Scienze della Nutrizione Umana, seguendo la trafila burocratica dei colleghi Biologi e Dietisti.

E tutto questo SOLO per poter prescrivere e firmare una dieta, nel rispetto di quanto previsto dallo Stato italiano.

Non trova che l'operato del Dott. Lemme, quantomeno, rappresenti una mancanza di rispetto nei riguardi di questi giovani che compiono duri (mi creda, veramente duri!) sacrifici per poter svolgere in legalità il lavoro che amano? Per quanto è complicata, chi sceglie questa strada, davvero ama ciò che sta facendo!

Ovviamente, il Dott. Lemme non rappresenta l'unico, né l'ultimo caso. Su questa triste scia concorrono le tante persone che propongono dimagramenti ingurgitando intrugli di dubbia natura (e sicurezza!), attribuendosi in autonomia gli appellativi (non contemplati dalla Legge italiana) di "Nutritional coah", "Wellness coah"... et similia.

So che la cosiddetta noce che si trova solitaria nel sacco, non potrà far rumore. Ma fra quelle migliaia di giovani di cui Le parlavo prima, ci sono anche io... e so quanto sia difficile farsi spazio in questa giungla che è la vita. 

Noi giovani dobbiamo saper tracciarci da soli la strada... non possiamo (e non dobbiamo!) volere il famoso frutto da spiaggia già bello e sbucciato (Lei che è napoletana come me potrà capire bene l'allusione!)... questo è ovvio! Ma lasciateci lavorare in santa pace.

La Nutrizione è una cosa seria!

Le porgo i miei più cordiali saluti
Dott. Giuseppe Annunziata

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